Guida al SEO – 9: Diagnosi dei problemi

SEO per farsi trovare sui motori di ricerca
SEO per farsi trovare sui motori di ricerca

Per potersi posizionare al meglio nei risultati organici di ricerca, il vostro sito deve essere prima di tutto trovato e indicizzato. I siti non accessibili agli strumenti che utilizzano i motori di ricerca (detti spider o anche bot, abbreviazione di robot) non riceveranno mai la quantità di traffico necessarie a generare contatti e vendite.

Di questo parliamo oggi nel nostro nono articolo su come gestire le attività di SEO. Nel primo abbiamo visto perché le aziende hanno bisogno di ottimizzare la propria comunicazione sui motori di ricerca, nel secondo come funzionano questi ultimi, nel terzo come pianificare l’attività di SEO. Poi nel quarto abbiamo perché è importante e in che cosa consiste la ricerca di parole chiave, e nel quinto come trovare e analizzarle; nel sesto abbiamo invece visto come ottimizzare il contenuto delle pagine, nel settimo come collegare le parole chiave ai contenuti del sito e nell’ottavo l’architettura e la struttura del sito.

Nel secondo articolo della serie abbiamo visto come i motori di ricerca viaggiano per il web e indicizzano tutti i suoi contenuti per poterli fornire agli utenti che fanno le loro ricerche. Ma che cosa succede quando e se non riescono a raggiungere i contenuti del vostro sito?

Danni accidentali

Si tratta di uno dei peggiori scenari in cui ci si può trovare nel campo del SEO: la vostra azienda ha fatto riprogettare il vostro sito e all’improvviso il traffico e le visite si riducono drasticamente.

Controllate le statistiche di visite al sito e notate che il traffico diretto verso la home page è abbastanza stabile, quello rivolto alle pagine dove ci sono i vostri prodotti è leggermente inferiore, e le nuove pagine che avete creato per le categorie di prodotti e servizi praticamente non esistono.

Che cosa è successo? Potrebbe essere davvero che, per i bot dei motori di ricerca, le vostre pagine di categoria sono effettivamente introvabili.

Nonostante tutte le recenti evoluzioni tecnologiche, i bot non riescono ancora a leggere tutti i contenuti possibili presenti online. È quindi possibile che un contenuto perfettamente visibile per gli utenti del web non sia indicizzabile dagli spider.

È anche possibile, inoltre, che dei contenuti perfettamente visibili (sia per gli esseri umani che i bot) siano essenzialmente orfani, perché non sono indicizzabili i link che dovrebbero collegarli al resto del sito e quindi di Internet. Questo può capitare quando si usano particolari tecnologie ad esempio per le barre di navigazione.

In altri casi, il contenuto stesso potrebbe non essere reso correttamente per tutti o per alcuni bot. Quelli più avanzati, infatti, possono replicare la pagina nel modo in cui noi la vediamo, scattare una fotografia in vari momenti e capire in questo modo quali sono i contenuti del sito.

Ma perché questo succeda occorre che accadano diverse cose:

  1. le nostre pagine vengono visitate da uno degli spider più evoluti;
  2. lo spider è in grado di analizzare e collegare tutti principali elementi della pagina (come ad esempio i collegamenti di navigazione);
  3. lo spider riesce a valutare correttamente la rilevanza delle varie parti e dei contenuti che trova.

Non sempre saremo così fortunati da ricevere la visita di uno spider avanzato. Per questo motivo dobbiamo assicurarci che coloro che stanno sviluppando il nostro nuovo sito abbiano testato le tecnologie che stanno usando per evitare di avere problemi.

Il rischio è quello di costruire un sito bellissimo, funzionale e ricco di molti contenuti, ma che esso sia in ultima analisi invisibile al grande pubblico.

Fare delle prove

Sfortunatamente, la maggior parte degli strumenti oggi esistenti non consente di stabilire con certezza se è un sito sarà a posto dal punto di vista del SEO prima del suo lancio. Tra l’altro, siccome in generale questi strumenti sono meno avanzati degli spider, possono generare dei falsi negativi, ossia dei casi in cui stimano che il contenuto non sia indicizzabile quando in realtà il motore di ricerca riesce a vederlo.

Le società specializzate del settore sono probabilmente in grado di fare dei controlli prima di lanciare il sito definitivo, tuttavia è sempre utile verificare con attenzione le loro referenze in merito.

Come controllare se il vostro sito è visibile?

Prima di tutto, controllate la cache di Google, ossia l’ultima copia registrata e salvata dal motore di ricerca nei suoi archivi. Questo sistema è molto rapido, ma funziona solo se il sito è già attivo e indicizzato.

Nella barra di ricerca di Google, scrivete “cache:” prima dell’indirizzo della pagina del sito che volete controllare (ad esempio, “cache: www.sitodinoleggio.it/pagina”). Dopodiché in alto cliccate sul collegamento “cache di solo testo” presente nella parte alta della pagina. Questo collegamento mostra il codice che Google ha trovato e registrato senza tutte le relative formattazioni, che possono trarre in inganno. Cercate elementi che dovrebbero essere presenti e invece non si vedono, in particolare per quanto riguarda i link: solo quelli in blu sottolineati sono link effettivi, per cui verificate che ci siano tutti quelli necessari.

Se, in base al metodo sopra descritto, tutto sembra a posto, complimenti: la vostra pagina è visibile e indicizzabile. Se invece manca qualche pezzo o alcuni collegamenti non vengono riconosciuti, occorre analizzare il problema con maggiore profondità, per capire se è reale o è solo un falso negativo.

Un altro strumento utile che offre lo stesso Google è l’opzione “Fetch as Googlebot” che si trova nella Console di ricerca di Google. Questo strumento consente di osservare come la pagina viene letta da Google e interpretata. Anche in questo caso, se il risultato mi sembra corretto, tutto ok. Volendo, è anche possibile richiedere sul momento l’indicizzazione della pagina a Google, ma occorre sfruttare questa opzione con parsimonia perché ogni account ne ha a disposizione un numero limitato. Se invece sembra esserci qualche problema, occorre investigare.

Da ultimo, è possibile utilizzare strumenti specializzati, come ScreamingFrog SEO Spider o DeepCrawl, che consentono di analizzare anche siti ancora in fase di costruzione. L’ideale è proprio usarli prima che il sito venga rilasciato, in modo da individuare subito potenziali problemi e sapere a che cosa si va incontro quando andrà online.

Attivate lo strumento e osservate i risultati, cercando se ci sono parti del sito invisibili. Esistono pagine, tipicamente di un certo tipo (come quelle dei prodotti o delle categorie) che non si vedono? E i prodotti? Se le pagine di categoria non sono indicizzabili, non c’è modo di arrivare ai prodotti.

Le regole per l’uso di questi strumenti sono identiche a quelle viste in precedenza. Se non ci sono problemi, è tutto a posto. Questi strumenti sono infatti relativamente più grossolani dei bot, quindi se riescono a vedere tutto il sito, a maggior ragione gli spider ce la faranno. Se invece ci sono problemi, i bot dei motori potrebbero averne anche loro, oppure potrebbe essere un falso negativo.

Se tutti gli strumenti visti sopra danno risultati negativi, e i dati analitici sul traffico del sito mostrano problemi di performance, è giunto il momento di chiedere aiuto agli esperti. Rivolgetevi a chi ha realizzato il sito, oppure chiedete a società o consulenti specializzati in questo settore.

Nei prossimi post, a conclusione di questo percorso, vedremo:

Tag dell'articolo: digital marketing, SEO

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