Guida al SEO – 8: Progettare l’architettura del sito

SEO per farsi trovare sui motori di ricerca
SEO per farsi trovare sui motori di ricerca

Il modo in cui si organizza il proprio sito web (ossia come si classificano i prodotti, quali categorie si scelgono e come queste vengono denominate) ha un notevole impatto sulla sua capacità di ottenere buone posizioni con i motori di ricerca e quindi ricevere traffico attraverso questi strumenti.

Questo è il tema del nostro ottavo articolo su come gestire le attività di SEO. Nel primo abbiamo visto perché le aziende hanno bisogno di ottimizzare la propria comunicazione sui motori di ricerca, nel secondo come funzionano questi ultimi, nel terzo come pianificare l’attività di SEO. Poi nel quarto abbiamo perché è importante e in che cosa consiste la ricerca di parole chiave, e nel quinto come trovare e analizzarle; nel sesto abbiamo invece visto come ottimizzare il contenuto delle pagine, e nel settimo come collegare le parole chiave ai contenuti del sito.

L’architettura del sito determina quali pagine esistono, come si collegano tra loro, come possono ottenere collegamenti dall’esterno e, in ultima analisi, quanto in alto riusciranno ad arrivare tra i risultati dei motori di ricerca. In questo senso, l’architettura del sito ha quindi un impatto diretto sul SEO.

L’architettura del sito indirizza gli utenti

Per capire meglio questo concetto, proviamo a fare un esempio. Per potersi posizionare bene, bisogna creare una pagina fatta apposta per soddisfare le ricerche dei propri clienti. Un sito web che vende online prodotti di gioielleria probabilmente avrà nel suo assortimento anche gli anelli di fidanzamento. E se sul mercato gli anelli con solitario sono un prodotto popolare, probabilmente il sito avrà anche quelli nel proprio assortimento. Ma se il sito non presenta una pagina che aggrega tutti gli “anelli di fidanzamento con solitario”, intitolata proprio con questa stringa di parole, molto probabilmente non riceverà molto traffico dai motori di ricerca.

Se il nostro sito non presenta le categorie e sottocategorie in cui si aggregano i prodotti che clienti stanno cercando, non saremo in grado di posizionarci come si deve per quei prodotti. Questo si intende quando si parla di architettura e struttura del sito e del suo impatto sul SEO.

Utilizzate le parole chiave individuate nei passaggi fatti in precedenza (e in particolare negli articoli relativi alla ricerca di parole chiave e a come condurla) per identificare delle aree di ottimizzazione per l’architettura del vostro sito. Quali argomenti delle parole chiave ci possono suggerire nuovi modi di organizzare la nostra offerta, per venire incontro alle esigenze dei nostri clienti? Prendete in considerazione l’idea di creare delle apposite pagine per questi argomenti. E al contrario, quali categorie di prodotti o servizi non vengono trovati per niente nella ricerca di parole chiave? Fatte le opportune verifiche ed eventualmente eliminatele dal vostro sito per renderlo più semplice da visitare.

Per il SEO, l’impatto della struttura del sito è costituito dalla combinazione dell’importanza e rilevanza del contenuto (come si chiama una pagina e quanto è ottimizzata per quella parola chiave) e dell’autorità dei link in ingresso (il valore della pagina dato dalla quantità dall’importanza di altri siti che vi si collegano).

Essere più… autorevoli

Il sistema di ricerca PageRank (brevettato da Google) è una specie di formula segreta con cui il motore di ricerca calcola l’autorità di una pagina web in base al numero di collegamenti che essa riceve da altri siti. Maggiore è il numero di link da altri siti (specialmente da quelli che a loro volta sono molto importanti e autorevoli), maggiore è l’autorità della pagina. La logica alla base di questo sistema è abbastanza chiara: se una certa pagina è particolarmente utile, chi è interessato a quel tema la segnalerà agli altri utenti, collegandosi a essa.

Attualmente Google sostiene che il PageRank negli ultimi anni è stato in realtà superato da altri algoritmi ancora più complessi, ma il concetto resta sempre molto utile per comprendere in che cosa consiste l’autorità nel campo del SEO. Nel gergo degli esperti di questo settore l’autorità proveniente dai collegamenti esterni è come la benzina che fa correre una macchina: ogni goccia di benzina che proviene da un altro sito rende più competitivo il nostro, e consente alla macchina di andare ancora più lontano.

Il carburante dell’autorità dei siti passa da una pagina all’altra. La maggior parte della benzina di un sito web viene raccolta dall’homepage, e piano piano cola lungo le varie pagine delle categorie e sottocategorie. Più vicina è la pagina all’homepage, maggiore è la quantità di benzina che riceve.

Supporti generali alla navigazione

Quello che abbiamo detto poco sopra non deve farci credere che si possa creare un sito web dove tutte le pagine derivano direttamente dalla homepage: la navigazione infatti sarebbe un disastro. E’ qui che entrano in gioco la barra di navigazione presente nella testata del sito e le altre barre di navigazione che si possono prevedere al suo interno.

I motori di ricerca, infatti, non solo tengono traccia di quanti link in ingresso arrivano le sito, ma anche alla struttura dei collegamenti presenti al suo interno: per questo la creazione di una struttura di navigazione corretta è un altro elemento che aiuta a posizionarsi bene sui motori di ricerca: essa li aiuta a capire quali sono le pagine più importanti al suo interno.

La barra di navigazione in alto e il piè di pagina sono ad esempio due parti del sito presenti in ogni sua pagina. Questo significa che le pagine interne a cui puntano quei link (ossia le pagine delle categorie di prodotti) ricevono un collegamento da ogni pagina del sito. Si tratta di un importante e potente strumento di SEO, oltre che di un elemento fondamentale per facilitare e rendere piacevole l’esperienza dell’utente.

Considerate con attenzione quali sono gli argomenti su cui volete posizionarvi sui motori di ricerca, ovviamente partendo dalla ricerca delle parole chiave fatta in precedenza, e poi considerate come potete ottimizzare la vostra struttura di navigazione per quelle parole chiave.

Damiani, ad esempio, è al primo posto su Google in Italia per la ricerca organica di “anelli di fidanzamento con solitario”. Perché? Non è perché sia il primo per la parola chiave più generale “anelli di fidanzamento” (non lo è, infatti), ma perché il suo sistema di navigazione interno prevede su ogni pagina un collegamento, tramite menu di navigazione, a una pagina intitolata “Il Fidanzamento – L’anello con diamante è l’emblema perfetto della promessa d’amore”. Questo collegamento su ogni pagina, abbinato all’ottimizzazione della pagina specifica, è inequivocabile per i motori di ricerca: è un segnale dell’autorità della pagina.

Tenete sempre presente che l’autorità dei collegamenti interni non riguarda il livello di profondità e la pagina nella struttura del sito. E’ il percorso dei click che deve eseguire l’utente l’elemento più importante: se riuscite a creare delle scorciatoie nella gerarchia tradizionale per rendere più visibili queste pagine, anche se “nascoste” nella struttura del sito, non importa dove si trovano queste ultime.

Oltre ai menu di navigazione generali presenti su ogni pagina del sito, potete inserire al suo interno anche altri strumenti di navigazione, molto utili per creare collegamenti interni che aiutano il navigatore ad arrivare a una specifica categoria: si tratta ad esempio di menu a tendina e di altri sottomenu che, se codificati in modo tale da essere trasparenti ai motori di ricerca, possono aiutare la “benzina” dell’homepage ad arrivare più rapidamente là dove ce n’è bisogno.

I prossimi capitoli della nostra guida al SEO sono ancora quattro:

Tag dell'articolo: digital marketing, SEO

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