Noleggio Italia, quali numeri a consuntivo 2020?

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Elaborare e fornire dati sul noleggio in Italia è un lavoro complicato. La precarietà dei numeri si riflette sulla loro interpretazione, e spesso questo non aiuta l’oggettività, a vantaggio delle opinioni personali.

Ne sa qualcosa Assodimi, che si è trovata spiazzata di fronte alle recenti analisi a cura di European Rental Association che abbiamo ripreso venerdì scorso in questo articolo.

L’associazione italiana affida le sue considerazioni in merito a una nota firmata dal direttore Marco Prosperi, che riprendiamo qui sotto.

“Il 2020 è un anno originale per molti aspetti ma non credevo che a settembre i dati statistici delle varie fonti fossero in così forte disaccordo.

Ho la grande fortuna di avere una visione privilegiata sul mercato del noleggio in Italia perché posso studiare i dati completi (aggregati e anonimi) forniti dal centro studi di Assodimi, quelli di ERA e parlare con tantissime aziende del settore che forniscono il loro punto di vista sul mercato locale e nazionale.

Anticipo che la mia visione è un po’ di parte perché sono ottimista sull’imprenditoria italiana e la voglia di ripartire e lavorare, e si basa sul mercato e sui dati ottenuti fino a metà settembre per il mercato noleggio.

Non mi addentro nella distribuzione che comunque ha i dati migliori di come sembravano mesi fa.

Il 2021 è ancora incerto perché non abbiamo presenti le strategie che il sistema Italia metterà in atto utilizzando i fondi europei e come il famoso bonus 110 per cento sia facile da utilizzare.

Il PIL nazionale quest’anno è stimato intorno al -10, un fortissimo ribasso anche psicologico. I settori coinvolti sono molti tra cui spiccano il turismo e l’export.

La compagine delle aziende italiane è fatta prevalentemente da PMI che seppur con il grosso problema della difficile crescita e competizione extra-nazionale, hanno il vantaggio di una gestione snella: quindi ripartenze veloci, lockdown non completo (il 32% delle aziende ha continuato a lavorare) e meno soggette alle forti oscillazioni dovute al calo del PIL.

Il noleggio italiano

Il noleggio in Italia ha indici di penetrazioni ancora molto bassi rispetto a una Francia e una Germania (per non parlare del mercato UK). Quindi purtroppo le crescite sono sempre modeste.

Di conseguenza anche le decrescite lo sono, in special modo perché c’è tantissimo margine di ricerca di nuovi clienti che ancora non si sono avvicinati al noleggio.

Marco Prosperi, Direttore di Assodimi

Marco Prosperi

I driver che utilizzano il noleggio italiano sono molteplici. Il principale è il mondo delle costruzioni ma non è più fondamentale come un tempo. Dipendono molto dalle zone e permettono un ventaglio di clientela eterogeneo.

Questa premessa per indicare come il noleggio non sia legato a doppio filo al PIL come invece accade in altre nazioni.

Vedendo il mercato dall’esterno sarebbe facile la proporzione PIL in caduta libera e quindi il noleggio in caduta altrettanto libera.

Ma la realtà è diversa e meno lineare. Anzi, in un frangente di incertezza come questa, dove il lavoro sussiste ma in maniera volatile, il cliente finale è più propenso a investimenti mirati e di piccola entità con sicurezza dei costi.

Il noleggio professionale è una risposta importante, con queste premesse.

La ripresa dopo il lockdown

Alcuni servizi legati al noleggio hanno risentito in maniera negativa del periodo attuale. In particolare ci risulta il noleggio a caldo con performance deboli e alcuni settori trainanti come MMT e PLE con variazioni nei mesi di lockdown poco incoraggianti.

Dalla riapertura di maggio il mercato del noleggio in Italia ha iniziato lavorare a velocità sempre più crescenti con i mesi di giungo e luglio che in alcune zone e comparti si sono rivelate molto interessanti.

Anche Agosto, storicamente un mese fiacco, si è rivelato con indici positivi.

I numeri fornitemi dai Top Player del noleggio italiano fanno ben sperare in un fine anno non troppo negativo (con spiragli interessanti), la forbice media indicata è tra un pessimistico -8% e un ottimistico +5% (ma con investimenti importanti in parchi e filiali).

I sentiment dei noleggiatori medi sono anch’essi positivi, dopo mesi con fatturati crollati in modo pesante si registrano recuperi quasi inaspettati con una forbice che dovrebbe attestarsi fra il pareggio e -5%.

Le previsioni

La visione poco incoraggiante del mercato viene dallo studio effettuato da IHS. Per il noleggio italiano, il 2020 è fotografato a -12.3%. Fino a inizio settembre veniva previsto un -16.3%, maglia nera europea insieme al mercato UK. C’è poi un rimbalzo del +5.3% nel 2021.

Mettendo insieme i vari pensieri, le aziende del noleggio italiane mediamente, dal mio punto di vista, dovrebbero chiudere il 2020 tra un interessantissimo fatturato invariato o un altrettanto valore incoraggiate di -5% (paragonandolo ad altri mercati). Non ci si dovrà spaventare se a fine anno il valore anno su anno sarà sul -10%. Per alcune realtà (con servizi particolari) e in zone particolari potrà succedere.

Il lockdown è stato inesorabile in alcune zone ma paradossalmente ha permesso anche una contrazione dei costi garantendo così margini più interessanti.

Visto come eravamo messi sei mesi fa possiamo dire che il mercato attuale è in buona salute con numeri positivi e previsioni nel breve termine interessanti.

Una domanda mi sorge spontanea: chissà come sarebbe stato il 2020 senza il lockdown!

PS: Assodimi prima del lockdown prevedeva una forbice tra +10% e +15% per il 2020″.

Tag dell'articolo: Assodimi, noleggio

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