Perché in Italia il noleggio è differente?

Perché in Italia il noleggio è differente?
Italia noleggio differente

Dopo la pausa estiva, riprendiamo la pubblicazione degli interventi pervenuti sul mercato italiano del noleggio. E’ il turno di Marco Rossi, titolare di Growup, network di noleggio riminese.

Ci piace dare voce direttamente a chi lavora sul campo, stimolati dagli articoli in cui abbiamo delineato i principali mercati mondiali e i loro leader.

In futuro pubblicheremo il pensiero di chiunque vorrà scriverci per esprimere, nero su bianco, la propria personale opinione.

Perché in Italia il noleggio è differente?

Caro Pier,

arrivo in coda a una serie di interventi dedicati a questo argomento e posso solo condividere molto di quanto scritto fino a oggi. Anche perché chi lo ha fatto ha alle spalle anni di esperienza nel settore e tutti appartengono a realtà di primo livello nel nostro mercato.

Io proverei a vedere la situazione da un altro punto di vista, partendo dal “chi siamo” come Paese, argomento accennato anche da Andrea Migliorini (Gruppo Venpa).

Siamo il paese degli 8mila comuni, degli infiniti campanili e innumerevoli dialetti che di fatto sono lingue. Siamo il paese delle migliaia di partite iva, che denota la nostra avversione all’essere comandati e alla convinzione di sapere far meglio il lavoro rispetto all’altro. Non so chi faccia il lavoro migliore, ma sono sicuro che viene svolto in maniera differente, stravagante e unica.

È anche questo modo di pensare ad aver permesso all’Italia di essere ciò che è oggi, una nazione con un’infinità di aziende leader nei vari mercati di riferimento, piena di eccellenze in ogni settore e un’opera d’arte a cielo aperto. Forse un po’ troppo adagiata sugli allori di un passato ormai lontanissimo che fatica a gestire e non le permette di evolvere in un futuro che altrove è già presente.

Tutto questo fa sì che anche il mondo del noleggio ne risenta, è inevitabile. Questo dipende anche dalla sua giovane età. Come ricordava Mauro Mollo, il noleggio in Italia nasce poco più di vent’anni fa, mentre all’estero ci sono società che hanno festeggiato i cinquant’anni di attività.

Lo hanno notato anche i grandi player stranieri che, quando hanno messo piede nel nostro paese, sono stati accolti come coloro che finalmente ci avrebbero “educato” trasmettendo il loro metodo di fare il noleggio. Non credo ci siano riusciti.

Si parla tanto di cultura del noleggio e la cultura, purtroppo, è una di quelle cose che non è possibile esportare.

L’importanza del servizio

Quindi, il noleggio in Italia si fa all’italiana, dove il rapporto umano e la fiducia con il fornitore sono fondamentali. Questo dipende anche dal fatto che le aziende che utilizzano il noleggio sono piccole e piccolissime, come scritto nell’articolo di Marco Villa di CGT.

In cantiere troviamo il titolare dell’azienda, con il quale si instaura un rapporto di fiducia/amicizia tale da rendere difficile l’alternanza dei fornitori. Questo va oltre al prodotto offerto. Ma non oltre il servizio, che rimane un altro elemento basilare.

Ed è sul servizio che io punterei per il noleggio italiano. Abbandoniamo temporaneamente l’idea di standardizzare tutto. Il noleggio non è uguale a Roma o a Milano, come non lo è tra Verona e Venezia o tra città ancora più vicine. Quindi, invece di provare a cambiare il modo di lavorare delle imprese, perché non proviamo a cambiare noi?

Dal mio punto di vista, il grande noleggiatore dovrà essere colui che riuscirà a cucire per ogni cliente il giusto servizio di noleggio. Meglio ancora, sarà colui che darà l’opportunità al cliente di scegliere – oltre alla macchina e all’attrezzatura – anche il servizio che gli è più congeniale, ad esempio consegne in orari particolari, eccetera. Questo lo si può fare solo attraverso la conoscenza approfondita del cliente, dei territori e con l’indispensabile aiuto della tecnologia.

Quindi, credo che il modello di sviluppo del noleggio in Italia debba necessariamente passare dai piccoli noleggiatori locali, cercando il modo di aggregarli senza fargli rinnegare la loro identità, offrendogli un’organizzazione professionale e la possibilità di poter noleggiare macchine efficienti, cercando di costruire insieme una solidità finanziaria che possa permettere loro di crescere. In questo modo si potrà iniziare a far crescere seriamente il noleggio in Italia e diffondere la famosa cultura, attraverso una contaminazione dei grandi noleggiatori verso i piccoli.

Questo tipo di sviluppo, andrebbe a eliminare anche tutti coloro che fanno del noleggio un’attività episodica se non improvvisata, tenendo magari una macchina con il cartello noleggio parcheggiata dal benzinaio. Oppure l’impresa di costruzioni che noleggia le sue macchine quando non le utilizza. Purtroppo, le normative ancora lo permettono.

Evolvere noi stessi per evolvere il noleggio in Italia

Per questo credo nel progetto Growup, che ho personalmente sviluppato e che è stato definito il centro commerciale del noleggio. Ma la sua dimensione dovrà diventare quella del mercato coperto del noleggio, con la capacità di coinvolgere dei piccoli noleggiatori locali e farli lavorare assieme in maniera professionale, cercando di sviluppare strategie di marketing condivise, offrendo servizi ai clienti che il singolo, piccolo noleggiatore non sarebbe in grado di dare.

Ad esempio con l’introduzione del portale on-line easyNoleggio. Grazie a questo servizio, i noleggiatori potranno offrire i loro prodotti attraverso una piattaforma, dove il cliente, a qualsiasi ora e giorno, potrà cercare le sue attrezzature. Oltre a sceglierle e noleggiarle, potrà concludere la transazione e il pagamento con pochi e semplici passaggi.

Dove potrà scegliere, ad esempio, il servizio di consegna più comodo o noleggiare le attrezzature in giorni particolari in cui vengono applicate tariffe agevolate.

In questo modo si inizia un percorso nel quale anche i piccoli noleggiatori entrano in una dimensione più organizzata, professionale. Questo non potrà fare altro che slegare la scelta del noleggio dal prezzo, portandola sempre più verso una dimensione di consapevolezza del valore del servizio. Il noleggio rappresenterebbe una scelta strategica, non l’ultima soluzione presa in considerazione solo per sporadiche situazioni o picchi di lavoro.

Certo, se la legislazione rendesse meno favorevole l’acquisto con continui incentivi e regolamentasse meglio il noleggio, controllando coloro che lo fanno con professionalità e organizzazione, sarebbe tutto molto più semplice. Ma questo accadrà solo se saremo uniti e organizzati. Per questo credo fondamentale per tutti la maggior presenza possibile all’interno dell’associazione Assodimi/Assonolo e trovo altrettanto fondamentale partecipare ai corsi di formazione di Rental Academy.

Come dicevo, il noleggio in Italia è ancora molto giovane, ha tanta strada da percorrere e può dare tante soddisfazioni. Stiamo attraversando un periodo storico cruciale, che se giocato bene, potrà far fare il salto di qualità tanto sperato. Altrimenti ci dovremo rassegnare a quello che abbiamo.

Quindi, la mia risposta alla domanda iniziale è molto semplice: basta togliere il punto di domanda e mettere quello esclamativo.

Perché in Italia il noleggio è differente!

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Tag dell'articolo: growup, noleggio

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