Il noleggio in Italia? Facciamolo crescere

Mollo centro noleggio furgoni
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Nelle scorse settimane abbiamo pubblicato commenti e analisi sulla classifica dei più importanti noleggiatori al mondo

Mauro Mollo

Mauro Mollo

(se vi sono sfuggiti, il primo lo trovate qui mentre il secondo è qui). Nel frattempo, come un fulmine a ciel sereno, nel nostro Paese è atterrato “easyNoleggio” marchio dell’omonima compagnia aerea che si propone di sviluppare una rete di noleggio semplificato. Ne abbiamo accennato qualche giorno fa e lo faremo ancora in futuro.

Gli articoli hanno suscitato, com’era lecito attendersi, qualche commento da parte degli operatori interessati: in molti mi avete scritto per far sentire la vostra.

Lo scorso venerdì abbiamo pubblicato l’email che ci ha scritto Marco Villa, Direttore Commerciale Macchine Movimento Terra di CGT, azienda parte del Gruppo Tesa.

Proseguiamo oggi con i pensieri di Mauro Mollo, titolare col fratello Roberto dell’omonima società di noleggio per l’industria e l’edilizia che si evidenzia come il player italiano con il maggior numero di dipendenti (280) e di centri nolo (35), il più vasto parco macchine (8.800 unità con un’età media di 4,2 anni).

Nella classifica europea, Mollo Noleggio – fresco vincitore del premio ERA “noleggiatore dell’anno 2019” – è al 59° posto con un fatturato di 55milioni.

“Ciao Pier Angelo,

ho letto i tuoi articoli e le tue considerazioni sul mondo del nolo italiano ed europeo: su alcune cose concordo su altre no. Ma andiamo con calma. Perche è difficile crescere nel noleggio in Italia?

Uno dei problemi è la frammentazione e, di conseguenza, la mancanza di professionalità che ne deriva. Mi chiedo come possa un benzinaio o un mulettista di un magazzino edile consegnare una piattaforma che porta esseri umani a venti metri di altezza, dato che l’assenza di norme gli permette di inventarsi noleggiatore.

Che tipo di controlli può fare? Che competenze possiede? Quale manutenzione applica? Che ne sa della legge 81 o delle verifiche periodiche? A queste domande nessuno fuori dall’Italia può rispondere, se non dicendo che è ridicolo.

Eppure in Italia avviene anche questo, e perché? Perché non ci sono regole, legislazione e, di conseguenza, controlli.

Noleggiare è una cosa seria, non certo un mestiere per un benzinaio o un mulettista di magazzino edile. La loro incompetenza squalifica l’intero settore e porta il cliente insoddisfatto a fuggire dal noleggio in generale, rifugiandosi sempre nell’acquisto, complici anche  le continue incentivazioni fiscali.

Bisogna quindi tutelare le società specializzate in noleggio, quelle cioè che per consegnare una macchina attivano 5/6 persone, a partire da chi la lava e la igienizza, chi fa la manutenzione, chi ne esegue le verifiche, eccetera.

Mantenere questa catena “protettiva” nei confronti del cliente costa: energia, formazione continua, struttura e investimenti economici. Solo allora vedremo sparire i  canoni calcolati a spanne e il tutto compreso, magari anche con il contratto strappato alla sera, se tutto va bene, per fare un po’ di nero.

Io concordo con te quando scrivi che non tutti quelli che si definiscono noleggiatori sono anche degli imprenditori. Per mantenere alta la qualità, inevitabilmente i prezzi salirebbero; pertanto ne beneficerebbero le società  più strutturate e, di conseguenza, professionali. Ci avvicineremmo al mercato nordico, dove una patente B da 20 metri incassa 250 euro al giorno.

Inoltre, all’estero la Grande Distribuzione Organizzata – cioè i vari Leroy Merlin – non comprano le autocarrate o le attrezzature per noleggiarle come fanno i  magazzini edili in Italia, ma si appoggiano a società di noleggio specializzate che ne garantiscono la piena efficienza continua e tutti i servizi di verifiche.

Funziona così in ogni mercato maturo, dove ognuno fa il proprio mestiere. Mai un magazzino edile potrebbe noleggiare, a meno che non si attrezzi con personale specializzato, officina diretta e competenze tecniche. Il mercato (ma anche le norme) non glielo permetterebbe .

Da noi, quello che ancora manca è proprio un mercato maturo e ci vorrà del tempo, perché dovrà superare tutte queste incombenze e questi ostacoli. L’unica speranza che qualcosa cambierà in futuro è pensare che una società come Loxam nasce nel 1956 , cioè 64 anni fa, e che il noleggio in Italia invece ha solo vent’anni di storia. Hanno avuto la possibilità di fare errori quando noi eravamo ancora bambini, chiaro che poi fai più strada.

Vorrei dire ancora tante cose, magari lo farò in futuro. Ci tengo però a dirne ancora una.

Sento dire spesso che noi sul territorio abbiamo i prezzi più bassi e che stiamo rovinando il mercato. A parte che ritengo davvero singolare pensare che un mercato sia rovinato da chi eroga un servizio di qualità, efficienza, piena disponibilità dei mezzi e cura del cliente, facendo fare ai clienti una bella esperienza e al noleggio italiano una bella figura. Invito chiunque, ad esempio, a visitare il nostro centro logistico e di manutenzione.

In ogni caso, investiamo in continuazione in tecnologia ed efficienza e al cliente diamo tutto quello che gli serve, rispettando contratti e tempi. Nonostante questo, riusciamo a essere competitivi anche sui prezzi, perché?

Perché non abbiamo sprechi e inefficienza e non facciamo perdere tempo e soldi con disservizi ai nostri clienti. In una parola: siamo imprenditori.

Per chiudere, caro Cantù, quando vai in giro per l’Italia a fare la tua missione di elevare la cultura e la competenza dei noleggiatori, nei tuoi corsi di formazione e nei meeting, rivela tu il vero motivo del perché abbiamo tutte le macchine dello stesso colore blu. Magari qualcuno comincerà a capirci qualcosa del noleggio”.

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Tag dell'articolo: Mollo Noleggio, noleggio

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