Mancanza di personale, che cosa non va nel noleggio

mancanza di personale nel noleggio
mancanza di personale nel noleggio

Nonostante il forte aumento della domanda, molti noleggiatori faticano a crescere di pari passo anche da un punto di vista organico e strutturale.

In altre parole, il grande aumento dei fatturati che ha coinvolto un po’ tutti durante il boom post-pandemico non sempre si è tradotto in una crescita in termini di organizzazione e qualità dei servizi offerti delle aziende di noleggio che ne hanno beneficiato.

Il problema, in parte, è stato sicuramente dovuto alla scarsa disponibilità di nuove macchine con cui ampliare la flotta che ha caratterizzato questi ultimi mesi, in prima battuta per le limitazioni imposte dal Covid e poi per gli effetti scatenati dall’invasione dell’Ucraina.

Un altro grande ostacolo, però, è stata la difficoltà dei noleggiatori di attrarre nuovo personale che potesse contribuire a una crescita strutturale dell’azienda, un problema già presente nel nostro mercato da ben prima della pandemia e che rischia di continuare a perdurare ancora per molto tempo, rallentando l’inevitabile ricambio generazionale che con il passare degli anni si farà sempre più necessario. Un problema non solamente italiano, ma comune a tutto il mercato europeo.

Per capire quali sono i motivi alla radice di questo problema, la società di ricerca Fan-manufaktur ha svolto un’indagine per conto di European Rental Associations, intervistando sia giovani in cerca di lavoro, sia professionisti e personale di reclutamento già impiegato presso aziende di noleggio.

I risultati di questa ricerca possono darci una mano a capire che cosa non funziona da questo punto di vista nel mercato del noleggio e cosa si può fare per renderlo più competitivo.

Perché le società di noleggio faticano ad attrarre nuovi talenti?

Il primo e più ovvio motivo è la scarsa notorietà del noleggio professionale. Presso il pubblico, infatti, c’è ancora una consapevolezza molto limitata dell’esistenza di questo mondo e dei suoi ambiti di azione.

In sostanza, le uniche persone che hanno familiarità con il noleggio sono quelle che già ci lavorano. Diventa quindi difficile trovare nuovi talenti senza delle iniziative proattive di divulgazione e proselitismo, oggi indispensabili per dare la possibilità al noleggio di uscire dalla nicchia in cui è nato e si è sviluppato.

Un altro aspetto emerso dalle risposte degli intervistati esterni a questo mondo, peraltro, è la scarsa attrattiva dell’immagine che il noleggio da di sé attraverso la propria presenza online.

Un problema comunicativo non da poco se consideriamo che, con ogni probabilità, le persone che si imbattono nelle offerte di lavoro delle aziende di noleggio non hanno una conoscenza pregressa della professione e del settore, e di conseguenza una prima impressione poco attrativa non potrà che risultare in un disinteressamento.

Per ultimo, la ricerca ha evidenziato anche come i giovani in cerca di lavoro, a un primo impatto, tendano ad associare il noleggio alla percezione (negativa) che invece già hanno del settore delle costruzioni. La prospettiva di lavorare nel noleggio, quindi, viene collegata all’idea di un lavoro sporco, faticoso e pericoloso per la salute. mercato noleggio 2022

Gli effetti del problema sul mercato del noleggio

L’effetto più diretto di questa difficoltà nel trovare nuovo personale è l’aumento della competizione interna al settore e l’adozione di strategie più aggressive per reclutare nuovi collaboratori.

Invece che cercare di essere più attrattive verso l’esterno, le aziende preferiscono farsi la guerra tra loro sottraendosi professionisti già formati e pronti a dare un contributo importante da subito.

A pagarne il prezzo più di tutti sono i noleggiatori di piccole dimensioni, che per forza di cose non sono sempre in grado di pagare uno stipendio più alto di quello che potrebbe offrire uno dei leader di mercato. Una constatazione che dovrebbe spingere questa fascia di noleggiatori a provare a competere su altri fronti, ossia su tutti quei fattori, come la flessibilità lavorativa, che potrebbe garantire ai collaboratori un maggiore benessere e una maggiore fidelizzazione nei confronti dell’azienda a discapito della possibilità di guadagnare di più altrove.

Anche quando questa guerra avviene tra i gruppi più strutturati, comunque, essa produce ricadute negative sul mercato nel suo complesso, dando luogo a rapporti negativi e a un clima di competizione poco sano che impedisce la collaborazione necessaria per portare avanti una crescita e uno sviluppo del settore nel suo insieme, ad esempio in ambito associativo e nel rapporto con le istituzioni.

Anche in questo caso, risulta evidente la necessità di ricercare un numero maggiore di risorse all’esterno, competendo con altri settori piuttosto che con i “colleghi”, magari istituendo anche programmi in grado di coinvolgere direttamente le scuole e le università.

Come si trattengono i collaboratori?

Parlando di reclutamento di nuovi collaboratori, non possiamo ignorare il livello successivo del problema, ossia la difficoltà nel mantenerli in azienda per un lungo periodo.

Un aspetto interessante emerso dalla ricerca di Fan-Manufaktur è che, anche quando non entra in gioco la “sottrazione” dei collaboratori da parte dei competitor, molti rapporti lavorativi finiscono prematuramente per motivi direttamente legati al bisogno quasi disperato di nuove risorse da inserire in azienda.

Essendoci pochi talenti disponibili, nelle fasi di colloquio le aziende di noleggio tendono a esagerare ciò che sono in grado di offrire per assicurarsi di essere scelte dal collaboratore in questione, che però, una volta viste le proprie aspettative deluse, decide di lasciare l’azienda dopo pochi mesi in cerca di condizioni migliori o quantomeno di una paga più alta.

Naturalmente si verifica anche la situazione opposta: sapendo del grande bisogno delle aziende, i lavoratori sopravvalutano ciò che sono in grado di offrire, finendo per essere rilasciati dopo poco tempo da noleggiatori delusi della propria scelta.

Lo studio evidenzia come in situazioni di questo tipo gran parte delle dimissioni o dei licenziamenti avvengono entro i primi sei mesi. Quando il rapporto lavorativo supera il primo anno di vita, invece, aumentano sensibilmente le possibilità di un impegno a lungo termine da parte del collaboratore.

Alla ricerca di condizioni di lavoro soddisfacenti

In ogni caso, rimane confermata anche nel noleggio la tendenza dei lavoratori di lasciare volontariamente il proprio lavoro per cercare una posizione che garantisca maggiore benessere e un equilibrio migliore tra vita professionale e vita privata.

Da questo punto di vista, la grande crescita della domanda di noleggio unita all’impossibilità dei noleggiatori di aumentare il proprio personale, incrementa la probabilità che i dipendenti si trovino a dover sostenere ritmi e condizioni eccessivamente provanti e che potrebbero spingerli a cercare una posizione migliore, soprattutto se consideriamo che il reddito medio del noleggio in Europa è più basso rispetto a quanto offerto in altri settori (basti pensare all’automotive, che con il noleggio si contende i pochi tecnici e meccanici disponibili).

Anche questo è un problema che i noleggiatori non possono ignorare.

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