Chi gioca la partita del noleggio in Europa?

cantiere mezzi lavoro noleggio
cantiere-mezzi-lavoro-noleggio

La riflessione che abbiamo cominciato venerdì scorso sui principali noleggiatori del mondo ha già prodotto i primi autorevoli commenti che pubblicheremo nelle prossime settimane.

In questo nuovo articolo proseguiamo le nostre analisi, soprattutto sulla presenza europea nella classifica.

Da quando la vecchia rilevazione continentale è stata sostituita con la IRN100, si è resa necessaria infatti una graduatoria Top 50 a latere, per poter valutare in modo omogeneo i movimenti dei noleggiatori all’interno del vecchio continente. Ça va sans dire, tale classifica è guidata da Loxam.

La società francese distanzia il suo principale concorrente (che ora è Boels, dopo l’acquisizione di Cramo) con un fatturato quasi doppio.

london-construction-Al terzo posto si stabilizza Kiloutou, con un valore della produzione continentale a 737 milioni di euro nel 2019. La società francese ha investito nella flotta solo indirettamente, avendo destinato gran parte della spesa nei piani di espansione in Germania e nel potenziamento della divisione degli alloggi modulari con un brand proprio.

Dopo le acquisizioni del 2018 di due importanti noleggiatori di mezzi di sollevamento aereo in terra tedesca – Butsch & Meier e GL Verleih NRW – Kiloutou ha proseguito lo shopping teutonico, sempre nel sollevamento, accaparrandosi la M+S Arbeitsbühnen a luglio 2019, che ha portato in dote una filiale e 110 nuove Ple; qualche mese dopo, a novembre, è toccato alla Werner Middeke Arbeitsbühnenvermietung aggiungendo altri 3 punti noleggio e 530 piattaforme aeree al roster Kiloutou, che ha poi proseguito le incorporazioni in terra tedesca anche a marzo 2020, con Wiesecker Werkzeugvermietung, ampliando cioè di altre 2.500 unità la flotta mezzi generale.

Tra le altre acquisizioni effettuate nell’ultimo anno da Kiloutou ci sono la nostra Sticar e le francesi Franche Comte Materiels (FCM) e Locamodul.

L’inglese A-Plant occupa il 5° posto della classifica Euro 50 2019 con ricavi per 560 milioni di euro, realizzati in quello che l’azienda ha descritto come un mercato (quello inglese) molto difficile dove le condizioni hanno spinto il management a intraprendere un’azione strategica per riorientare il business, con un’attenzione particolare all’efficienza operativa e a una migliore redditività.

L’azienda, di proprietà del Gruppo Ashtead, ha svenduto parecchia flotta sottoutilizzata e poco redditizia, avviando un’operazione di rebranding come Sunbelt Rentals per allinearsi con la sua controparte nordamericana, sotto la guida del nuovo CEO Andy Wright.

Al 6° posto troviamo un altro noto noleggiatore, Zeppelin Rental, divisione noleggio del mastodontico Gruppo Zeppelin, uno dei maggiori partner di distribuzione e assistenza di Caterpillar a livello mondiale, che sta assumendo anche la distribuzione e il servizio di attrezzature per la costruzione e l’estrazione mineraria per conto di Cat in Svezia, Danimarca e Groenlandia. Zeppelin. Il noleggio è già impostato come modello di business anche in questi nuovi territori.

Gruppo Venpa 3E i noleggiatori italiani?

Se escludiamo i player i cui dati sono già confluiti in qualche big francese, non rimane granché da raccontare.

Scorrendo la Top 50 europea intravediamo il Gruppo Tesa al 23° posto con 165milioni (è al 66° posto nel ranking mondiale). Il valore indicato è riferito all’intero fatturato del Gruppo, dealer Cat per l’Italia, ma non solo e che comprende le acquisizioni (numericamente poco rilevanti) di una business unit in Spagna nel 2018. Come da regole della survey, sono compresi sia i canoni che i fatturati da rollout di flotta e da tutte le attività del gruppo (quindi anche i macchinari per la logistica e i veicoli industriali).

Ai margini di questa speciale graduatoria continentale troviamo il Gruppo Venpa3, con il dato aggregato relativo anche agli affiliati di varia natura, al 47° posto con 59milioni. Subito dietro c’è Mollo Noleggio, primo noleggiatore italiano se non consideriamo le affiliazioni, fresco vincitore del premio “noleggiatore europeo del 2019”. Mollo dichiara un turnover di 55 milioni, in crescita.

Giusto per fare un paragone numerico oggettivo tra i diversi mercati, per fare i numeri di una United Rentals occorre moltiplicare una Mollo o un Gruppo Venpa circa 170 volte.

 Le new entry   

Tra i nuovi protagonisti della IRN100, come già accennato in apertura del precedente articolo, un’alta percentuale è occupata da noleggiatori nordamericani. Di questi, otto vengono dopo i primi dieci e in cima a questa lista, al 15° posto, c’è la statunitense BrandSafway, cresciuta acquisendo un discreto numero di società americane e canadesi nel 2019.

Wembley-Park-macchine-noleggioAltro nuovo ingresso, al 65° posto, è la Nesco Specialty Rentals fusa con Capital Partners per dare forma a un compagnia pubblica. Ha investito nell’espansione dei punti di assistenza per parti, utensili e accessori e si sta allontanando dal vecchio segmento del petrolio e del gas.

Un nuovo protagonista non statunitense è l’australiana Onsite Rental Group di Sydney, azienda che fornisce attrezzature per l’edilizia e soluzioni per l’energia attraverso i suoi 30 punti noleggio in tutta l’Australia e che impiega oggi 450 persone. Nell’aprile 2019, Onsite Rentals ha acquisito Prime Rental nel Queensland, per una somma non rivelata. A rafforzare la presenza dell’azienda nel continente, l’ampliamento della gamma dei prodotti a noleggio, che sosterrà anche il futuro sviluppo basato su precisi piani di crescita.

Nel 2019 sono stati aperti anche tre nuovi punti noleggio della francese Salti, portando il totale del noleggiatore transalpino a 41 filiali in tutto il paese. Salti, che si classifica al 96° posto dell’IRN100 2019, fornisce un interessante mix di attrezzature e soluzioni sia per le costruzioni  sia per il settore degli eventi.

Gli outsider

I compilatori della classifica segnalano anche 9 aziende che non sono entrate per un soffio nella graduatoria, che è chiusa ex aequo da Prangl Gesellschaft e Korea Rental Corp, con ricavi di poco al di sotto dei 98milioni di euro.

cantiere-noleggio-attrezzatureLa brasiliana Mills Solaris è la prima fuori lista, con 97 milioni di euro di fatturato. La società è il risultato di una fusione tra Mills Ruturas e Serviços de Engenhariaand e Solaris Equipamentos e Servico.

Vale la pena sottolineare la performance della svizzera Avesco Rent, al 109° posto nella classifica con ricavi 2019 pari a 85 milioni di euro. Avesco Rent è la divisione noleggio di Avesco, concessionario Caterpillar per la Svizzera. C’è da dire che anche se la Svizzera rimane il mercato principale di Avesco, negli ultimi anni l’azienda si è espansa anche in alcuni paesi baltici ancora scoperti da Cat come Lituania, Estonia, Lettonia e Finlandia.

Ci sono anche 3 aziende nordamericane appena fuori dalla top 100, tra le quali vale la pena segnalare la canadese Stephenson Rental Services che ha registrato ricavi per 88 milioni di euro festeggiando così i suoi primi 65 anni di attività. Una crescita alimentata da una solida base di clientela e un’offerta di prodotti in netta espansione, con un’ampia gamma di forniture per conto terzi e servizi.

In conclusione

I numeri della IRN 100 suggeriscono un’industria del noleggio 2019 sempre sana e robusta che ha capito come si cresce in questo settore, anche se con cifre più prudenti rispetto all’anno precedente. I tassi di penetrazione in continua crescita e il mercato che si sta ulteriormente consolidando attraverso aggregazioni importanti, confermano il potenziale strategico del settore a livello globale.

Il tema delle aggregazioni come driver di sviluppo è l’aspetto più interessante dato che, come si può notare per i noleggiatori appartenenti alla seconda metà della graduatoria, l’assenza di queste politiche fa crescere le aziende a un tasso della metà – in media l’8% – rispetto ai primi 50, tutti interessati da politiche di consolidamento.

L’incremento del noleggio a livello mondiale non è stato goduto solo in Nord America e dai big europei, ma anche in molte parti dell’Asia, dimostrando una crescita solida delle new entry cinesi e delle consolidate giapponesi. I ricavi delle aziende nipponiche presenti nella Top 100 sono cresciuti del 4,9 per cento rispetto al precedente anno.

coppa-champion-macchine-noleggioGuardando al futuro, le società di noleggio si stavano già avvicinando al 2020 con il freno a mano un po’ tirato, per paura della recessione economica; certo, nessuno poteva prevedere la tempesta perfetta causata da Covid-19. Un’esperienza dolorosa per le aziende di tutto il pianeta, che sta mettendo però in evidenza la capacità di reagire in modo lungimirante e strategico.

In un orizzonte di lungo termine il noleggio (un po’ in tutti i settori, automotive compreso) potrebbe trarre benefici dal crollo finanziario del mercato industriale, considerando che la penetrazione era già migliorata molto dal 2018 proprio a causa della crescente avversione al rischio da parte degli appaltatori.

Nella IRN100 dell’anno prossimo ci si aspetta quindi di vedere gli effetti dell’adozione di un nuovo modello di business nel noleggio da parte di molte società, big o anche più modeste. Ovunque, ma non da noi da quel che si coglie all’orizzonte. Infatti, se avete letto con attenzione i due articoli dedicati al tema, sembra proprio che il nostro paese continui a essere considerato un mondo a parte, ma su questo tema ci stiamo confrontando direttamente con i nostri big per il terzo e ultimo articolo previsto per venerdì prossimo.

Analizzando in modo più specifico alcuni indici, si ricavano comunque alcune riflessioni interessanti per il mercato di casa nostra.

La prima è che i livelli di fatturato per poter entrare almeno nella seconda metà della Top 100 mondiale sono già alla portata di alcuni player di casa nostra, considerato anche che molte aziende in graduatoria hanno organizzazioni decisamente più snelle (meno filiali, meno personale, più macchine).

La seconda è strettamente legata alla prima: analizzando i numeri tra struttura e fatturato (indici di produttività) e comparandoli con quelli dei noleggiatori della seconda metà della classifica planetaria, balza all’occhio una clamorosa inefficienza nei numeri, che dimostra quanto valore economico si disperda nel nostro mercato tra le pieghe di organizzazioni da rivedere e di un livello di digitalizzazione che sarebbe da innalzare con una certa urgenza. I nostri noleggiatori però giustificano queste differenze con un concetto ben sintetizzato da Mauro Mollo, il primo a commentare a caldo il nostro articolo della scorsa settimana.

“I nostri 60 milioni di fatturato – dice Mollo – generati con lo stesso numero di macchine (9mila circa, nda), in Finlandia sarebbero almeno 150 milioni e Mollo di colpo balzerebbe al 30° posto in Europa! Abbiamo le tariffe dimezzate rispetto al Nord Europa, di questo bisogna tenerne conto. E il costo di acquisto delle macchine è lo stesso”.

Sul perché l’Italia debba accettare di avere le tariffe dimezzate rispetto al resto d’Europa, il dibattito su Rental Blog è sempre aperto a chiunque voglia portare un po’ di luce sul tema.

Insomma, i nostri noleggiatori, se solo lo volessero, non avrebbero nulla da temere rispetto a molte aziende del continente, anche più giovani ma cresciute con livelli di performance di un’altra categoria. Spiace però vedere che nessuno dei nostri voglia giocare la partita al di fuori dei nostri difficili confini.

Vi aspetto venerdì prossimo con i primi commenti degli operatori del mercato.

Tag dell'articolo: IRN100

Newsletter - RentalBlog

Iscriviti Qui alla Nostra Newsletter

Ricevi tutti i nostri aggiornamenti esclusivi sul mondo del noleggio

ARTICOLI CORRELATI

Rimaniamo in contatto!

Iscriviti alla newsletter per non perdere i nostri aggiornamenti.

Marketing a cura di