Noleggio, uno sguardo sulle condizioni del mercato

In tutta Europa (e particolarmente in Italia, come vedremo più avanti) peggiorano le condizioni di business per le aziende di noleggio e si fanno più pessimistiche le aspettative dei noleggiatori in vista dei prossimi mesi.

Sono queste le conferme che arrivano dall’ultima edizione della survey RentalTracker condotta da European Rental Association in collaborazione con International Rental News.

Dedicata all’ultimo quarto dell’anno appena passato, la survey ha coinvolto oltre 125 aziende di noleggio da tutta Europa per sondare il terreno e valutare l’andamento del mercato in questi ultimi mesi secondo tutte le sue principali metriche.

Sorprende, in particolare, il dato relativo all’andamento degli affari: per la prima volta dallo scoppio della pandemia, la percentuale delle aziende che hanno segnalato un deterioramento rispetto ai mesi precedenti è superiore a quella dei noleggiatori che hanno dichiarato un miglioramento (33% contro 27%), mentre rimane su percentuali del 40 per cento il gruppo delle aziende che hanno rilevato un andamento stabile.

Sia chiaro, il dato non è drammatico e probabilmente non arriverà mai a esserlo nell’immediato futuro. Se non altro, però, dimostra che l’onda lunga degli incentivi per la ripresa post-Covid si è ormai esaurita e – al netto dei finanziamenti in arrivo per il PNRR – continueranno a prosperare solo le aziende che in questi ultimi due anni sono riuscite a mettere le basi per una crescita organica e indipendente dagli incentivi.

L’andamento progressivo delle risposte relative all’andamento degli affari nel corso delle diverse survey

Come cambiano i piani dei noleggiatori?

L’esaurirsi degli incentivi e il forte aumento dell’inflazione hanno generato quindi uno scenario di mercato più complesso e sfaccettato, anche se i dati sui volumi sono rimasti abbastanza positivi negli ultimi mesi.

In ogni caso, la prima cosa da chiederci di fronte a questo sensibile calo della fiducia è come cambieranno i piani dei noleggiatori sul medio e lungo termine dopo la fine dell’illusione – se tale è stata per qualcuno – di un mercato in perenne crescita incondizionata.

Da questo punto di vista, i dati raccolti dalla survey evidenziano innanzitutto un attenuamento dei piani di investimento delle aziende per aggiungere nuovi mezzi e attrezzature in flotta.

La percentuale delle aziende che si aspettano di investire di più nel 2024 rispetto al 2023 sono solo il 17 per cento dei rispondenti, mentre il 32 per cento si aspetta di ridurre i propri sforzi economici.

Rimane però di poco superiore al 50 per cento la percentuale di noleggiatori che si aspettano un livello di investimenti molto simile a quello dell’anno appena passato, anche se rimane una metrica da monitorare particolarmente nelle prossime survey.

Continua la ricerca di nuovo personale

Rimangono invece stabili le intenzioni di investimento delle aziende in relazione all’acquisizione di nuovo personale o al mantenimento di quello già esistente, con uno schiacciante 92 per cento di risposte in questa direzione contro un solo 9 per cento di noleggiatori che hanno dichiarato di avere in programma di ridurre la propria forza lavoro.

Il dato, sicuramente, è influenzato dal fatto che il settore sta vivendo ormai da anni una situazione di grave mancanza di manodopera, ma quantomeno evidenzia anche una certa fiducia da parte dei noleggiatori di lavorare in un mercato che, al netto dei possibili rallentamenti, sarà comunque destinato a crescere e consolidarsi ulteriormente.

I dati relativi alle intenzioni di investimento evidenziano un calo costante rispetto al picco raggiunto a metà 2021 nel pieno degli incentivi

Insomma, i noleggiatori cominciano a essere un po’ più pessimisti ma non stanno ancora correndo ai ripari. D’altronde, tutte le più recenti analisi di mercato danno buoni motivi per rimanere fiduciosi sulla solidità del mercato.

Mercato del noleggio, il quadro generale

Guardando ai diversi mercati nazionali coinvolti nella survey, il livello di positività delle risposte è stato più alto della media per Spagna e Germania.

Situazione opposta invece per Italia, Francia e Regno Unito, nella parte bassa della classifica per gran parte delle metriche, su tutte quella relativa alle aspettative sull’andamento del mercato tra un anno.

Tenendo conto invece delle diverse dimensioni dei noleggiatori coinvolti, non dovrebbe stupire l’occorrenza di risposte generalmente più positive da parte delle aziende multinazionali, che grazie alle maggiori risorse a disposizione potranno continuare a investire molto in nuove macchine anche nel 2024, potenzialmente aumentando ancora di più il gap tecnologico con le aziende meno strutturate.