Macchine movimento terra, l’elettrico prenderà il sopravvento?

macchine movimento terra elettrico
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La necessità di ridurre le emissioni inquinanti anche nel settore delle costruzioni ha spinto i costruttori di macchine per il movimento terra a cercare nuove soluzioni per rendere più sostenibili le attività delle imprese.

La risposta più immediata, in linea con lo sviluppo tecnologico a cui stiamo assistendo anche in altri settori, è stata la produzione di mezzi alimentati da batterie elettriche al posto dei tradizionali motori diesel.

A oggi, il mercato di macchine elettriche per il movimento terra è ancora ai suoi stadi iniziali, ma alcuni produttori si stanno muovendo rapidamente per offrire al mercato una gamma di veicoli elettrici sempre più ampia e performante.

Questi primi prodotti hanno già smentito molti dei dubbi che potevano essere sull’elettrificazione dei mezzi per il movimento terra, su tutti quello delle prestazioni. E come vedremo, i vantaggi vanno ben oltre questo singolo ambito.

Tuttavia, rimangono ancora alcuni aspetti incerti o problematici che potrebbero limitare il successo delle macchine elettriche nel settore del movimento terra.

Ma partiamo dagli elementi incoraggianti.

Il successo dei miniescavatori elettrici è esemplificativo

Il caso dei miniescavatori da questo punto di vista è emblematico.

Investiti per primi dal processo di elettrificazione a causa delle loro dimensione compatte, che hanno consentito l’utilizzo di batterie di dimensioni ridotte, i miniescavatori elettrici rappresentano già una soluzione migliore delle loro controparti diesel.

In termini di performance, infatti, le versioni elettriche di questi mezzi sono assolutamente sovrapponibili a quelle tradizionali, quando non addirittura superiori, e la loro natura elettrica garantisce vantaggi operativi fino ad ora impensabili.

Innanzitutto non producono alcuna emissione, migliorando così enormemente la qualità dell’aria per gli operatori che normalmente sarebbero esposti ai gas inquinanti di questi mezzi per tutta la giornata di lavoro. Lo stesso discorso, naturalmente, vale anche per i passanti e i cittadini che ne sarebbero esposti nel caso di lavoro in aree urbane.

Similmente, grazie alle versioni elettriche delle macchine per il movimento terra, operatori e passanti possono beneficiare di una rumorosità straordinariamente ridotta e dell’assenza di vibrazioni.

Ciò garantisce anche una migliore comunicazione e una maggiore quality of life per tutti gli operatori presenti in cantiere, senza contare il fatto che i motori elettrici consentono anche un controllo più preciso sul mezzo. Anche dal punto di vista dell’autonomia, le attuali batterie forniscono oggi prestazioni assolutamente in linea con le necessità operative delle imprese.

Infine, i miniescavatori elettrici, così come tutte le versioni elettriche delle macchine per il movimento terra, offrono una significativa riduzione del Total Cost of Ownership, dal momento che, eliminando tutte le componenti idrauliche del motore, necessitano di una manutenzione estremamente ridotta.

volvo ce escavatore elettrico ec230

Il nuovo escavatore elettrico di media taglia EC230 di Volvo CE

I fattori che ostacolano l’elettrificazione delle macchine per il movimento terra

I miniescavatori elettrici sono ormai una realtà ampiamente affermata all’interno del settore e il loro successo può essere replicato anche nelle altre categorie merceologiche di dimensioni ridotte, come le pale gommate compatte.

Nel frattempo, i costruttori si stanno già muovendo per introdurre nelle proprie gamme elettriche anche macchine di media e grossa taglia, anche se in questo ambito gli ostacoli sono maggiori.

Le batterie attualmente disponibili, infatti, non sono ancora in grado di produrre abbastanza potenza per alimentare i mezzi di grossa taglia che vengono attualmente utilizzati per le applicazioni più provanti.

Per questi mezzi, al momento, sembrano più promettenti soluzioni come l’alimentazione a idrogeno, il cui sviluppo è però ancora nelle fasi preliminari e non è privo di incognite.

Al contrario, stanno cominciando a essere presentati i primi modelli di escavatori di media taglia interamente elettrici, come l’interessante EC230 di Volvo CE.

In questo caso, l’ostacolo principale al momento sembra essere quello del prezzo, che già per i mezzi compatti è più alto rispetto a quello delle controparti diesel. Proprio per questo motivo, i costruttori stanno valutando canali di diffusione alternativi (su tutti il noleggio) che possano liberare le imprese utilizzatrici dall’onere dei costi di acquisto e proprietà.

Un altro aspetto problematico è dato dalle incertezze legate alle batterie attualmente utilizzate per alimentare questi mezzi.

A partire da quella di natura economica, dato che i loro prezzi, secondo alcuni osservatori, potrebbero lievitare ulteriormente nel prossimo futuro, rendendo ancora più oneroso l’acquisto di questi mezzi in un periodo in cui, almeno in Europa, i costi per chi acquista sono già altissimi di per sé a causa dell’impennata subita dai tassi di interesse.

Da cosa dipenderà il successo delle macchine elettriche nel settore del movimento terra

I fattori che determineranno la futura diffusione delle macchine elettriche per il movimento terra sono dunque vari e di diversa natura.

In primis c’è un grado di sviluppo tecnologico che al momento non possiamo prevedere, e che magari tra alcuni anni permetterà di elettrificare anche le macchine di grossa taglia o di rendere questi mezzi più accessibili all’acquisto anche dal punto di vista economico.

Da questo punto di vista, influiranno molto le azioni intraprese dai governi a questo proposito. Verranno introdotti incentivi per l’acquisto di macchine elettriche anche nel campo del movimento terra o rimarranno limitati alle automobili?

E assisteremo a regolamentazioni sempre più stringenti per l’utilizzo di mezzi a basse emissioni all’interno dei cantieri cittadini e non?

Questo solo il tempo potrà dirlo, e al momento i segnali sono ambigui. Secondo alcuni osservatori, non conviene aspettarsi dai governi un’azione decisa per ridurre le emissioni nel campo delle costruzioni, dato che il settore è responsabile solo dell’1,1 per cento delle emissioni di gas serra a livello mondiale.

Cionondimeno, in alcuni Stati queste regolamentazioni (che riguardano anche la qualità dell’aria e le emissioni rumorose prodotte) stanno venendo già approvate: è il caso, ad esempio, di Olanda e Norvegia, e in generale gli obiettivi di riduzione delle emissioni imposti dall’UE per raggiungere la carbon neutrality entro il 2050 sono piuttosto stringenti.

Un recente studio di IDtechEx ha previsto una crescita del segmento elettrico nel settore delle macchine per il movimento terra tale da arrivare, tra vent’anni, a un mercato dal valore di circa 150 miliardi di dollari.

Se queste previsioni si riveleranno accurate o eccessivamente ottimistiche, lo scopriremo solo vivendo.

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