Il noleggio visto con gli occhi di JCB

Già prima della pausa estiva abbiamo iniziato ad analizzare la situazione del mercato del noleggio italiano, attraverso la proposta di interviste che riportano il vostro punto di vista.

Ora, rientrati dalle nostre vacanze, vogliamo riprendere questo filone, raccontandovi l’esperienza di JCB. Abbiamo pensato di farlo attraverso le parole dell’Ingegner Giovanni Pelizza, Direttore Marketing di JCB SpA.

L’ingegner Giovanni Pelizza, Direttore Marketing JCB SpA

Insieme a lui abbiamo cercato di costruire uno spaccato del mercato italiano, concentrandoci su alcuni degli elementi principali che stanno influenzando e caratterizzando il settore in questo momento.

La risposta alle sfide di oggi

Inevitabilmente, abbiamo aperto il dialogo focalizzando la nostra attenzione su quelli che sembrano essere i principali ostacoli del momento. L’aumento dei prezzi dell’energia e la forte carenza di materie prime.

Come sta reagendo JCB a questa situazione?

“Sul fronte degli approvvigionamenti, da tempo le fabbriche JCB in tutto il mondo stanno facendo il possibile per evitare ritardi di produzione o disservizi ai clienti, e questo grazie a politiche di supply chain che puntano certamente alla qualità delle componenti ma anche alla diversificazione degli attori“, ci ha raccontato Pelizza.

Ma si tratta di attività che, già da anni, hanno trovato una risposta concreta in JCB. Più recentemente, all’alba dei cambiamenti che il settore sta affrontando, l’azienda sta cercando di ampliare la rosa dei fornitori alternativi e allargare la supply chain, in modo da poter rispondere tempestivamente a eventuali problemi o interruzioni di fornitura.

“Dal punto di vista produttivo, l’entrata in crisi della globalizzazione ha avuto un impatto anche sulla nostra produzione, poiché JCB ha stabilimenti produttivi in India, e l’inflazione ha portato a un aumento dei prezzi che in parte si ripercuoteranno sul mercato, sul consumatore finale“, prosegue Pelizza.

Ma la risposta principale di JCB, in questo contesto, va ricercata negli investimenti energetici. Uno dei focus principali, infatti, è proprio quello legato alle soluzioni “green” e all sostenibilità ambientale. In particolare, JCB ha lanciato un progetto aziendale molto ambizioso, che va sotto il nome di “road to zero“.

“Sicuramente il full electric è una di queste soluzioni, e JCB ha già sviluppato una gamma di macchine che già oggi è realtà. Questo filone di ricerca però non riteniamo sia quello più congeniale alle applicazioni in campo; per JCB il filone di ricerca che può dare risultati molto più concreti è quello legato allo sviluppo dell’alimentazione a idrogeno, campo in cui JCB è pioniere con alcuni prototipi già in azione, un modello di sollevatore telescopico e una terna“.

Sostenibilità e sviluppo aziendale

Proprio il tema della sostenibilità aziendale e degli investimenti energetici è uno degli argomenti su cui abbiamo concentrato la nostra chiacchierata.

Secondo Pelizza, in relazione al mercato delle macchine compatte, il parco macchine elettriche potrebbe non rappresentare una fetta di mercato maggioritaria.

“La vocazione ecologica e sostenibile del cliente medio italiano al momento è ancora poco accentuata rispetto, ad esempio, a quella del Nord Europa. Oggi le macchine elettriche sono certamente una realtà, ma rispondono soprattutto a esigenze specifiche: lavorazioni in ambienti alimentari, lavorazioni in interni, attività in ambienti protetti come ospedali, scuole, ecc. In generale luoghi che richiedano esplicitamente la non presenza di emissioni e la quasi totale assenza di rumorosità”.

Tuttavia, i driver di sviluppo per i prossimi anni vedono da un lato l’investimento nella gamma elettrica e, dall’altro, lo sviluppo di soluzioni particolari specifiche. Come si sta preparando JCB a questi cambiamenti?

“[…] JCB è stata tra le prime a mettere in campo una gamma di macchine full electric, la prima a portare in cantiere un miniescavatore. Su questo fronte quindi siamo assolutamente pronti per essere protagonisti anche nei prossimi anni. Relativamente allo sviluppo di soluzioni specifiche, anche qui JCB ha saputo segnare dei primati “inventando” macchine poco convenzionali che si sono rivelate dei successi, come ad esempio il carrello a braccio telescopico Teletruk o l’escavatore gommato Hydradig“.

In questo contesto, nei prossimi anni l’obiettivo di JCB sarà quello di rimanere vicina ai grandi clienti europei, per essere pronta a soddisfare le loro necessità e quelle dei loro clienti.

I driver per raggiungere questo obiettivo saranno diversi. Le alimentazioni alternative, l’ampliamento di gamma e la capacità di sviluppare modelli di macchine specifici per esigenze particolari.

Il rapporto tra JCB e il noleggio italiano

“JCB per scelta non fa noleggio diretto“, ci ha raccontato l’ing. Pelizza. “È la nostra rete di concessionari che si occupa anche delle attività di noleggio. Per i nostri concessionari il noleggio è un’attività complementare, con peso e incidenza economica differente a seconda dei casi.

Ai concessionari mettiamo a disposizione la gamma di macchine con le caratteristiche e le peculiarità di cui abbiamo parlato in precedenza. Tra gli obiettivi futuri c’è quello di strutturarci per seguire al meglio anche gli altri noleggiatori italiani, anche se fare programmi precisi in questo momento di incertezza dei mercati internazionali, con una continua fluttuazione delle date di consegna e dei costi, ostacola la penetrazione nel mercato dei grossi noleggiatori che lavorano cn pini di investimento a volte pluriennali“.

Su questa linea, al momento JCB non effettua nemmeno noleggi diretti, né in Italia né all’estero. In particolare, l’azienda ha scelto strategicamente di non mettersi in concorrenza con i propri clienti.

Chi sceglie JCB può contare sulle qualità produttive e tecnologiche di un brand affermato, di uno dei più grandi produttori al mondo; inoltre, ottiene una formazione specifica, effettuata sia alla sua rete commerciale sia al personale di assistenza.