Loxam crescerà, sicuramente

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Marzia-Giusto-Loxam

Sono tanti e diversi gli eventi che negli ultimi mesi hanno condizionato nel bene o nel male la nostra economia.

In questo lasso di tempo, ne abbiamo presi in considerazione alcuni e li abbiamo analizzati con le chiavi di lettura a nostro parere più interessanti per il mondo del noleggio.

Ora lo scenario interno si “arricchisce” dell’ennesimo pessimo esempio circa la capacità della nostra classe politica di lavorare con serietà a servizio del Paese e quindi entrano in gioco altre variabili.

Ci sentiamo chiamati a darvi conto delle problematiche che si riflettono sul noleggio, per capire insieme l’orizzonte che si prospetta nei mesi a venire.

Per farlo, abbiamo pensato di ampliare le nostre riflessioni con quelle di alcuni leader del settore che vorranno fornire il loro contributo e rispondere alle nostre domande.

Un modo per capire insieme a che punto siamo e dove vogliamo andare.

Dopo aver dato spazio ad alcuni produttori, stiamo ora facendo scendere in campo gli imprenditori e i manager delle principali società del noleggio italiano.

Ringraziamo Marzia Giusto, General Manager di Loxam Italia, per aver raccolto il nostro invito.

Anche la chiacchierata con Marzia ha toccato numerose tematiche. Quello di oggi è il primo articolo dedicato a questo scambio.

A settembre pubblicheremo il secondo.

Che momento è questo per il noleggio?

É un bellissimo momento. Dopo il Covid, il mercato ha vissuto una forte impennata. Non un semplice ritorno alla normalità, ma una situazione ancora migliore. Noi nel 2021 abbiamo superato i livelli del 2019. Questa ripresa, che ha sorpreso un po’ tutto il settore, sta continuando anche nel 2022. Qualche nube all’orizzonte c’è, lo dico ascoltando quello che sento dire più che vedendolo concretamente nella nostra attività, almeno fino a oggi.

Sei preoccupata?piattaforma aerea loxam

Diciamo che qualche preoccupazione in chiave futura esiste, un timore giustificato da tutti gli imprevisti che abbiamo vissuto negli anni passati e da quello che sta succedendo nell’est-Europa. O anche da problemi nuovi, come quello delle consegne in ritardo. Quindi qualche punto di domanda sui prossimi mesi c’è. Ma a oggi Loxam sta andando molto bene, cerchiamo di tenere duro e andare avanti in questo modo.

Vedi differenze in Italia rispetto al resto d’Europa?

No, è così un po’ dappertutto. Magari qui è una sensazione più marcata, ma lo stesso andamento si è verificato ovunque. Ci sono paesi come l’Inghilterra in cui certamente si sta soffrendo di più perché la situazione contingente, comune a tutti, si è accavallata con qualche altro problema. Ma se guardiamo nell’insieme non ci sono grosse differenze.

Le nubi che tutti percepiscono all’orizzonte non le state ancora riscontrando concretamente sul mercato?

A oggi no, non ancora. Ricollegandomi a quello che diceva Sebastiano Barisoni al Congresso Assodimi, nessuno sa con certezza cosa potrà succedere a settembre o a ottobre. Dobbiamo considerare le incognite di una guerra che va avanti da mesi, le consegne che faticano ad arrivare nei tempi, il costo dell’energia salito alle stelle, e questo in particolare sui bilanci lo vediamo già. Potrebbe essere necessario rivedere il budget, anche se nel forecast un aumento del prezzo delle energie lo avevamo già considerato. Inoltre, questi problemi colpiscono anche il personale, perché banalmente la spesa viene a costare di più. E tutto questo ha delle conseguenze, quindi anche da parte loro c’è una richiesta di aiuto, che comprendo, e a cui cerchiamo di andare incontro. Qualche piccola voce l’abbiamo già modificata.

Hai dovuto rivedere il budget?

Ho rivisto il nostro forecast, perché il budget per i francesi non si tocca mai, quello resta ed è granitico. Internamente stiamo cercando di prevedere le conseguenze di quello che sta accadendo di mese in mese. Valutiamo anche cosa cambia in base al numero di macchine che dovevano arrivare e non sono arrivate.

Quale aspetto ha influito maggiormente sulla vostra pianificazione?

Ad esempio, il numero di macchine a nostra disposizione, anche se per il momento stiamo riuscendo ad ammortizzare le perdite con un prezzo medio leggermente più alto che ci permette di mantenere il fatturato costante nonostante il minor numero di macchine a disposizione. Devo dire che negli ultimi due mesi la situazione delle consegne è migliorata, non al punto da recuperare ciò che è rimasto indietro, ma stiamo comunque recuperando i ritardi. Poi quello che succederà da agosto in poi lo vedremo.

C’è un aspetto che vi differenzia dalla maggior parte dei competitor italiani, ossia la dimensione multinazionale. Visto da questa ottica, che gap dobbiamo recuperare rispetto al resto del continente?

Negli ultimi anni una crescita c’è stata. L’ingresso nel mercato di player come Loxam e Kilotou ha obbligato molti noleggiatori ad adeguarsi e migliorare il proprio livello di professionalità. Non ti nascondo che a volte la nostra casa madre ci chiede delle attività che però, a mio avviso, sono molto avanti per il mercato italiano.

Loxam noleggioMi fai un esempio?

Ad esempio, il tema della responsabilità sociale dell’azienda, una cosa molto sentita a livello europeo e che io personalmente apprezzo tanto e vorrei sposare in toto. Tuttavia, capisco come sia un argomento che da noi non ha ancora attecchito. Come manager ci dobbiamo impegnare moltissimo su questo aspetto, e nel nostro settore non ci sono sempre le competenze necessarie per occuparcene. L’attenzione ai dipendenti, il concetto del “great place to work”… Tutte cose interessanti, tipiche delle multinazionali ma che in realtà possono seguire quasi tutti. Per metterci mano occorre un grande impegno, anche economico, perché implica costi maggiori. Significa fare degli investimenti sulla professionalità delle persone. Ma poi questa professionalità dovrebbe essere percepita anche dal mercato, che per questo deve pagarti di più.

Secondo te, il mercato italiano merita questo sforzo costante e continuo, anche sofisticato, per migliorare la struttura e gli elementi di valore? Lo riconoscerebbe?

Per meritarlo lo merita, sicuramente. Sul fatto di riconoscerlo, non sono così sicura. Certe tipologie di clientela sono pronte, mi riferisco a quella medio-alta, anche se non è così per tutti. Nella maggioranza dei casi, no. In futuro lo sarà sicuramente, ma oggi il valore del noleggio viene riconosciuto poco, a eccezione di argomenti come la sicurezza, che per noi sono un pilastro.

Quindi, il noleggiatore può vendere la sicurezza come valore?

In questo caso si tratta di un aspetto delicato, perciò difficile da ignorare, anche perché siamo in un momento in cui il lavoro nell’edilizia è aumentato e con esso purtroppo i morti. Per noi la sicurezza è un pilastro, sia a livello interno nei confronti dei nostri dipendenti, sia a livello esterno per i clienti. Questo il mercato lo merita e sta iniziando a percepirlo sempre di più. Anche la sicurezza rientra nel discorso della responsabilità sociale. Altri aspetti, come il green, hanno invece bisogno ancora di parecchio tempo per attecchire.

Tu sei in questo mercato da oltre vent’anni. Posso chiederti se, riguardo alla consapevolezza del valore creato o ricevuto attraverso il noleggio, ha fatto più passi il mercato dell’offerta o la percezione degli utilizzatori?

Bella domanda, io ti direi tutti e due. Lo sforzo è partito dai noleggiatori, ossia l’impegno a incrementare la qualità dell’offerta. Quando questo è stato fatto i clienti pian piano lo hanno recepito, ed è aumentata la considerazione degli utilizzatori nei confronti del noleggio. É un po’ un dare per ricevere.

Qui si entra in un tema in cui si può essere anche più espliciti. Se chiedo a te o ai tuoi principali competitor chi sta rovinando il mercato con prezzi bassi e correndo dietro a tutti i clienti in ogni modo, ognuno punterebbe ancora il dito sull’altro. Com’è cambiata la percezione della concorrenza?

Io non ho un dito da puntare contro qualcuno, non mi sentirai mai dire che qualcuno in particolare sta rovinando il mercato. Ognuno è responsabile delle proprie azioni e i numeri a fine mese ce lo dicono se abbiamo fatto o no un buon lavoro, perché sono cinici. Con questo voglio dire che se c’è un dito da puntare se i conti non tornano è su me stessa.

Loxam pleDiciamo allora che sulla tua azienda ne sono stati puntati tanti…

Ovviamente, ma basterebbe andare a vedere i numeri. Sfido chiunque sia in grado di leggerli a farlo. Andiamo a vedere in quanto tempo ci ripaghiamo le macchine o che prezzo medio pratichiamo. Sarebbe facilissimo oggi aumentare l’occupazione di dieci punti percentuali. Ma che necessità abbiamo di abbassare i prezzi di fronte a un mercato che tira e soprattutto con macchine che comprarle oggi costano da un 15 a un 30 per cento in più rispetto al 2019?

Quindi voi state praticando prezzi adeguati?

Noi abbiamo un controllo dei prezzi serrato: per andare oltre a certe tariffe serve un’autorizzazione, non abbiamo commerciali che possono fare quello che vogliono. Se il commerciale vuole fare un prezzo inferiore al limite stabilito, deve chiedere delle autorizzazioni. Hanno un limite massimo entro il quale deve intervenire il diretto responsabile, poi il CFO, poi io. E io non ho mai avuto bisogno di intervenire. C’è una gestione delle deroghe e anche un monitoraggio settimanale delle stesse. Noi stiamo facendo un prezzo medio superiore a quello che ci eravamo immaginati nella stesura del budget. Possono continuare a puntare il dito, ma io sinceramente mi sento con la coscienza a posto. L’invito comunque rimane: guardiamo insieme i numeri?

Sarebbe fantastico…

Io getto il guanto di sfida.

Mi confermi quindi che c’è meno pressione sui prezzi nel mercato?

Sì, per il momento. La verità si vedrà quando la domanda comincerà a calare. Finché c’è lavoro per tutti, basta essere sufficientemente furbi per portare a casa il più possibile, ma nel momento in cui il mercato cala, è lì che tremano le gambe a tutti, Loxam compresa.

E come si sostiene la crescita in quel momento?

Si sostiene se abbiamo tutti i nervi d’acciaio (ho tradotto con un eufemismo, nda). Piuttosto cediamo sull’occupazione, ma non cediamo sul prezzo. Se riusciamo a tenere il prezzo anche a costo di diminuire l’occupazione, i margini restano comunque maggiori. Vedremo la differenza sulla base di quanti si sono rivolti al noleggio a prescindere dall’andamento ciclico, in modo strategico, per quello che offre. E quanti invece lo hanno fatto solo perché in questo periodo il lavoro era talmente tanto che gli serviva solo qualche macchina in più.

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Si conclude così la prima parte della nostra intervista a Marzia Giusto.

La seconda sarà pubblicata a settembre.

Nel frattempo, vi invitiamo a rimanere sintonizzati.

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Tag dell'articolo: Loxam, mercato del noleggio, sicurezza

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