CMC, come si costruisce un successo

CMC è un’azienda produttrice italiana specializzata nella costruzione di piattaforme aeree cingolate ragno.

Negli ultimi anni ha ottenuto un grosso successo sia nazionale che internazionale, diventando un vero e proprio punto di riferimento per il settore del sollevamento.

I clienti sono stati conquistati dalla qualità del prodotto e del servizio post-vendita, oltre che dall’impegno profuso in ambiti come la sicurezza e la sostenibilità.

Per approfondire le dinamiche di questo successo e scoprire qualcosa in più sulla gestione di alcuni aspetti fondamentali per chi ci segue, come il rapporto con i noleggiatori, abbiamo intervistato Alessandro Mastrogiacomo, Export Sales & Marketing Manager di CMC.

Potete guardare la nostra video intervista di seguito.

CMC, un successo frutto di un costante rinnovamento

Per chi volesse approfondire, vale la pena spendere qualche parola in più sul percorso fatto da CMC negli ultimi anni. Un ottimo esempio di come si possano ottenere grandi risultati attraverso una gestione manageriale lungimirante e ben focalizzata.

In questo senso, il periodo di svolta per CMC coincide con l’ultimo triennio. A inizio 2019, infatti, l’azienda ha deciso di impegnarsi in un lungo processo di analisi interna, per valutare ogni aspetto della produzione e individuare con certezza che cosa funzionava e cosa no.

L’obiettivo era quello di sviluppare una nuova organizzazione che permettesse a tutti i dipartimenti di migliorare sensibilmente la qualità della produzione e dei servizi offerti.

Questo processo ha portato CMC a compiere una scelta coraggiosa ma determinante, ossia quella di concentrare tutta la produzione sulle piattaforme ragno semoventi cingolate. Lasciando definitivamente da parte, così, quella delle autocarrate.

Questo ha permesso all’azienda di concentrarsi unicamente su una singola fetta di mercato, che ha riconosciuto subito l’elevata qualità dell’offerta, rendendo CMC uno degli interlocutori di maggiore spicco per questa categoria di prodotti.

La scelta, in definitiva, ha ampiamente ripagato, ma il processo di rinnovamento interno non si è fermato qui.

Un forte impegno verso la digitalizzazione e la sostenibilità

Altro aspetto molto importante, infatti, è stato il potenziamento di tutte le risorse e i servizi legati all’ambito digitale.

A partire da quelli relativi alla comunicazione e al rapporto con i clienti, che hanno permesso di mantenere dei contatti attivi e proficui anche durante la pandemia, senza far sentire la mancanza degli incontri in presenza.

Un investimento importante, poi, è stato fatto anche sul sito, che ha subito un meticoloso processo di restyling e un aggiornamento dei contenuti. A questo si è aggiunta la sua traduzione in numerose lingue (inglese, spagnolo, francese e tedesco), che lo ha reso accessibile e funzionale anche per tutti i clienti esteri.

Ovviamente, il processo di digitalizzazione ha coinvolto anche le macchine prodotte, come ha avuto modo di specificare Alessandro Mastrogiacomo all’interno dell’intervista.

A questa trasformazione digitale, poi, si è affiancato anche un notevole impegno in favore della sostenibilità. CMC, infatti, si è posta un obiettivo non da poco, ossia diventare carbon neutral entro il 2035.

L’azienda si è infatti impegnata, già prima della pandemia, a rivedere tutti i processi produttivi in modo da rispettare le indicazioni fornite dalla Comunità Europea in merito al livello di emissioni delle imprese produttive.

Anche in questo caso il cambiamento ha coinvolto anche le macchine. Le piattaforme CMC, infatti, fanno ora uso di alimentazioni ibride e full-electric per permettere ai clienti di lavorare in quota nel rispetto dell’ambiente senza rinunciare alle alte performance a cui sono abituati.

La piattaforma CMC S23 di fronte al nuovo palazzo del Consiglio Regionale della Puglia