Palfinger, la nuova PCC 57.002 all’opera nel centro storico di Torino

Casella Autogru ha recentemente assunto l’incarico di eseguire un delicato e complesso intervento di manutenzione nel centro storico di Torino.

Il lavoro, in particolare, consisteva nella sostituzione di una fragile cupola in cristallo temperato di uno storico palazzo in via Maria Vittoria, partendo da un cortile piuttosto angusto e di difficile accesso.

Casella Autogru è un’azienda di noleggio attiva nel Nord e Centro Italia specializzata nella fornitura di soluzioni innovative e personalizzate per il sollevamento di persone e materiali, ma anche nel trasporto merci, nel montaggio e smontaggio di fabbricati e prefabbricati industriali e civili.

Per svolgere questo difficile intervento, l’azienda ha deciso di impiegare la Palfinger PCC 57.002, una gru cingolata dalle caratteristiche altamente innovative attualmente presente nel mercato italiano con questo unico modello.

La palfinger PCC 57.002, infatti, offre 18 t di potenza di carico ed uno sbraccio di 21,5 m,  che combinate a tecnologie all’avanguardia per la fluida gestione del sollevamento consentono di spostare in totale sicurezza materiali molto delicati anche in ambienti di lavoro complicati e di difficile accesso.

Una visuale dall’alto sullo svolgimento dei lavori

Ne avevamo approfondito le interessanti funzionalità in un precedente articolo pubblicato in occasione della presentazione ufficiale della macchina organizzata da Casella Autogru al suo acquisto.

Come si sono svolti i lavori con la Palfinger PCC 57.002 nel centro di Torino

Per accedere al cortile interno in cui andava azionata, la gru è stata fatta scendere dal pianale di carico del suo trasporto per poi percorrere un tratto di 50 m di pubblica, ruotare di 90° ed entrare nello spiazzo predisposto percorrendo un portico lungo 20 m, largo 2,5 m e alto 3,5 m.

“Non certo qualcosa alla portata di tutti i macchinari” hanno concordato Stefano Facheris e Massimiliano Secchi, i due operatori specializzati incaricati da Casella Autogru.

“Da un primo sopralluogo era evidente che, considerati gli spazi angusti e l’ambiente fortemente urbanizzato, l’accesso con una normale autogrù sarebbe stato impossibile”, ha aggiunto Stefano Facheris.

All’interno del cortile privato gli operatori hanno poi provveduto ad armare la gru con il sollevatore a ventosa necessario per lo smontaggio e il deposito a terra dei cristalli, avvenuto con la massima efficacia e precisione.

“Queste due fasi sono state molto delicate, ma con la PCC 57.002 abbiamo potuto svolgere al meglio questo intervento grazie alla sua capacità di combinare potenza, fluidità di manovra e precisione” ha spiegato Massimiliano Secchi.