L’approccio al SaMoTer tra Metastasio e Nanni Moretti

cartellone pubblicitario Samoter 2020
cartellone pubblicitario Samoter 2020

Tra meno di due mesi avremo archiviato anche l’edizione 2020 del SaMoTer (21-25 marzo), la trentunesima della sua storia, e già questo è un fatto. Parafrasando Gianni Morandi potremmo, infatti, rivolgerci ai nostri nipotini dicendo loro: “Chiedi cos’era il Saie”, giusto per ricordare che a volte sono i colossi considerati immortali a sgretolarsi sui loro stessi piedi d’argilla.

A sentire in giro, sembra sempre che il SaMoTer sia una specie di malato terminale e questo è davvero fastidioso. I più ottimisti dicono che la fiera, forse chissà, “avrà ancora un futuro, per il momento stiamo con i piedi per terra”. Lo dicevano per la scorsa edizione, lo dicono per questa. Solitamente non presto molta attenzione alle voci di corridoio degli zelanti delatori, abituati a cantare il “De Profundis” a chi magari ha solo un po’ di raffreddore giusto per far sentire la loro voce, che altrimenti non si ascolterebbe. Però, diamine, un po’ di equilibrio!

Non è ovviamente di queste voci che il SaMoTer si deve preoccupare nel suo presente, che resta un dato di fatto. L’atteggiamento distaccato è peraltro tipico di noi italiani, sempre svelti a saltare sul carro dei vincitori per sbandierare una nuova fede; al momento, per fortuna, non c’è nessun carro e siamo tutti vincitori o perdenti decidendo, ad esempio, di vincere o perdere insieme. Al punto in cui siamo, l’unica evidenza oggettiva è che un gruppo di persone si sta rimboccando le maniche – in una situazione difficile, tipo quella in cui Gattuso si è preso in mano la rogna del Napoli – per dare continuità a una manifestazione storica e offrire nuove opportunità al mercato italiano, lo stesso in cui operano anche i cinici. Mi sento di dire, quindi, che un sostegno concreto sarebbe già un atto di riconoscenza, a meno che non si appartenga alla loggia dei “mors tua vita mea”.

Numeri versus colpo d’occhio

I numeri del SaMoTer – peraltro certificati, a differenza di altre fiere blasonate che mostrano dati autoreferenziali e in palese contraddizione senza alcun pudore – dicono di una manifestazione che cresce, o meglio, che sta recuperando, seppur con evidente fatica, la dimensione di nove anni fa (98mila visitatori e 909 espositori), che fu preceduta da un 2008 spettacolare (107mila/1.026) e poi seguita dal tracollo del 2014 (40mila/453), infine rimessa in piedi con coraggio dal nuovo gruppo di lavoro nel 2017 (84mila ingressi e 455 espositori). Confermare il trend, coi tempi che corrono, sarà già un ottimo risultato. Ovviamente, c’è chi pensa di essere ancora al 2014 e non manca di mostrare le cicatrici che si è procurato all’epoca.

Tra le note positive dell’imminente edizione, il ritorno di alcuni nomi forti come Liebherr e Wacker Neuson (che al Bauma giocano in casa);  giusto per stare nel settore focus ci saranno anche Komatsu, Kobelco, Doosan e Bobcat. C’è poi la piacevole conferma di tutti i principali player dei veicoli industriali e cava cantiere, compresa Volvo Trucks, con eccezione dei soli Man e Renault. Positivo anche il ritorno convinto del sollevamento, in primis i telescopici e le autogru (timidamente anche il sollevamento aereo, da sempre refrattario alla manifestazione veronese, qui guidato da alcuni soci IPAF). Sarà presente anche qualche noleggiatore importante come Officine Giuliano (curioso caso di internazionalizzazione al contrario, dato che sta aprendo filiali all’estero).

Mancheranno quindi solamente i grossi player, quelli che rubavano l’occhio con i loro stand faraonici; assenze importanti, certo, ma se vogliamo guardare avanti dobbiamo farcene una ragione: si può fare business anche senza replicare le tribune del Maracanà per mostrare le impennate dei propri miniescavatori.

Mancheranno Jcb (peraltro assente anche al Bauma), Volvo (incerta fino all’ultimo), Caterpillar (mi piacerebbe, ma non posso), Hitachi (il primo a dire no) e Case (alle prese con ben altri problemi).

Le cause? Per i più, il veto posto dalle case madri, alle prese con gli ammortamenti pluriennali dei costi di partecipazione al Bauma (un po’ come finanziare la spesa settimanale col credito al consumo). Per gli altri, una questione di esercizio o meno della leadership, cioè della capacità di scegliere autonomamente, ed è questa la parte più divertente. Tralasciando con rispetto chi decide da sé per il sì o per il no a prescindere da cosa fanno gli altri, senza far mancare comunque un supporto, possiamo dividere il resto del gruppo in due categorie, “metastasiani” e “morettiani”.

I seguaci di Metastasio

Mi spiace dover scomodare il principe del melodramma italiano, ma proprio in un noto passaggio della sua “Didone Abbandonata” (Atto I, sc.18) trovo la descrizione perfetta dell’indeciso a oltranza – espositore o visitatore non importa –, colui che rimane in stallo nel perenne bisogno di guardare cosa fanno gli altri (il dramma della regina di Cartagine, innamorata senza speranza di Enea, conclude qui le sue attinenze). Ecco il testo di Pietro Metastasio (1698-1782).

“Se resto sul lido,

se sciolgo le vele,

infido, crudele

mi sento chiamar.

E intanto, confuso

nel dubbio funesto,

non parto, non resto,

ma provo il martire

che avrei nel partire,

che avrei nel restar”.

I Morettiani

 Tutti ricorderete il famoso dialogo telefonico di “Ecce Bombo” tra Michele Apicella e l’amico Nicola (se non lo ricordate recuperate lo spezzone qui). In questo caso, senza bisogno di ulteriori spiegazioni, vi sarà certamente capitato di imbattervi in qualcuno che, parlando dell’opportunità o meno di partecipare al SaMoTer (anche qui non importa in quale veste), avrà usato le stesse parole. Di seguito, il passaggio clou della telefonata.

“…Senti, ma che tipo di festa è, non è che alle dieci state tutti a ballare in girotondo, io sto buttato in un angolo, no…ah no: se si balla non vengo. No, no…allora non vengo. Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto così, vicino a una finestra di profilo in controluce, voi mi fate: “Michele vieni in là con noi dai…” e io: “andate, andate, vi raggiungo dopo…”. Vengo! Ci vediamo là. No, non mi va, non vengo, no. Ciao”.

Se vi piacciono le citazioni letterarie, l’ultimo rimando è al bellissimo romanzo di Saul Bellow “L’uomo in bilico” che già nel titolo racchiude il senso della vicenda narrata (e le attinenze con l’approccio verso il SaMoTer). In questo caso, i tempi dell’attesa restituiscono al protagonista quantomeno degli spunti per un confronto e un arricchimento.

Qualche buona ragione per esserci

Lasciandoci alle spalle i parallelismi cercati nell’arte e ritornando alla manifestazione veronese che ci attende, vorrei rimarcare lo spirito positivo (perché c’è, anche se non fa rumore) che aleggia su questa edizione e che trova riscontro in alcune ragioni che sintetizzo di seguito. Prendetele come spunto personale per valutare se esserci (espositore o visitatore non importa) nel caso siate ancora in bilico:

  • Il gruppo di lavoro si è consolidato e sta lavorando con umiltà e stile. E’ un’esperienza piacevole essere ascoltati con empatia, rispetto delle tempistiche e grande disponibilità. Qualcuno si ricorderà com’era l’atteggiamento dall’altra parte della cornetta chiamando Bologna un paio di decadi fa. Posso poi testimoniare che a molti degli assenti forzati un po’ dispiace non esserci, proprio per questa ragione.
  • La struttura è stata ammodernata non poco e sono convinto che sarà un vero piacere passeggiare tra le nuove aree, padiglioni e vialetti. Tralasciando le numerose possibilità offerte dalla città dopo aver messo piede fuori dalla fiera. Inoltre, marzo inoltrato non è come l’inizio di febbraio, con tutti i benefici del clima, interno o esterno, primaverile.
  • Le tappe di avvicinamento sono state dignitose: i SaMoTer Day con i numeri di Prometeia hanno permesso un confronto interessante con il mercato. Anche il recente evento dedicato alla premiazione delle innovazioni con la cena di gala e il riuscito B2Press del giorno seguente sono stati vissuti in un clima di grande interesse e relax. Peraltro, è l’occasione per mettere nero su bianco un altro mio pensiero: sugli Awards di settore (qualsiasi) spesso si creano aspettative che prendono la deriva e che non hanno ragione di esistere, con strascichi negativi portati all’eccesso. Keep Calm e non prendiamoci troppo sul serio, ricordiamoci che è già bello stare insieme. Ciò che è andato in scena la scorsa settimana è stato un evento divertente e rilassante, con molti sorrisi e pochi mugugni.
  • Gli outlook sul mercato italiano sono positivi. Anche i campioni del braccino corto e i pessimisti a oltranza lo hanno riconosciuto apertamente: soprattutto il movimento terra (noleggio compreso) di casa nostra è visto molto bene per tutto il 2020. Non è un’ottima ragione per toccare questa positività più da vicino?
  • La tecnologia. Si è fatto un gran parlare ultimamente dell’evoluzione tecnologica: macchine elettriche, ibride, soluzioni innovative. Nel Premio Innovazione qualcosa si è visto; bene, il SaMoTer potrebbe essere una vetrina interessante in questo senso.
  • Last but not least, il noleggio. Il mestiere più vecchio del mondo trova sempre nuove ragioni per scoprirsi la soluzione più moderna di tutte. Ma questa non è una novità. La novità è la convinzione e la marcata trasversalità di chi ha messo mano professionalmente e che sarà visibile a occhio nudo durante il prossimo SaMoTer. Sarebbe anche l’occasione per dare una buona spallata alle normative che strozzano il business (specie nel settore veicoli industriali), ma questo è il compito principale delle associazioni e lo lasciamo fare a loro. A proposito, alcune associazioni farebbero bene a non fare troppo gli scongiuri sotto il tavolo quando si recano agli appuntamenti istituzionali all’estero, riferiti al SaMoTer: piuttosto, lavorare con maggiore convinzione ed esporsi concretamente per sostenere l’iniziativa. Ma in alcuni casi sarebbe chiedere troppo.
  • Bonus conclusivo: il convegno di Rental Blog dedicato al valore residuo di fine noleggio. Ditelo all’ingresso: “Siamo venuti al SaMoTer per il convegno di Rental Blog”. Farò in modo di farvi vincere un Award nell’edizione del 2023.
Premio Innovazione Samoter 2020

Premio Innovazione SaMoTer 2020

Tag dell'articolo: Fiere ed eventi, SaMoTer

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