Come abbiamo visto nell’articolo di ieri di Valentina Raoli, le situazioni di incertezza tendono a destabilizzare le nostre menti. Nel continuo duello tra la nostra parte più razionale e quella istintiva (il cosiddetto sistema limbico, a volte definito anche “cervello della lucertola”), in cui spesso siamo portati a cadere nelle euristiche e negli altri errori cognitivi, l’incertezza è una delle nostre acerrime nemiche.
Le situazioni di incertezza, in cui non sappiamo valutare tutte le possibili conseguenze e la probabilità con cui esse possono verificarsi, tendono a generare in noi una sensazione di ansia che, a seconda della posta in gioco, può può andare dall’essere banalmente un fastidio a diventare una fonte di psicosi e problemi personali.
L’incertezza prosciuga le nostre energie
Ovviamente, è normale che la maggior parte delle persone si senta un po ‘a disagio quando ha a che fare con l’incertezza. Conoscere ciò che ci aspetta ci rende più tranquilli, e libera risorse mentali da dedicare alle altre nostre attività quotidiane.
Uno dei temi che sottostanno a molti degli errori cognitivi è la cosiddetta “decision fatigue”, ossia il sovraccarico che pesa sul nostro cervello al crescere del numero di decisioni che dobbiamo prendere. E’ un po’ come se avessimo un certo livello massimo di attenzione ed energia mentale, che spendiamo poco a poco, man mano che prendiamo decisioni nel corso della giornata, e che viene ripristinato da una buona notte di sonno.
Uno degli aneddoti più citati riguardanti la presidenza di Barack Obama, ad esempio, è il fatto che avesse acquistato un certo numero di vestiti (comprese camicie, scarpe, cravatte, eccetera) tutti uguali. In questo modo anche la decisione di che cosa indossare ogni giorno veniva eliminata dall’agenda dell’uomo più occupato (e stressato) del mondo. Analogamente, in una banca d’affari americana è stata introdotta alcuni anni fa la regola che non si possono prendere decisioni di investimento di valore superiore a 1 milione di dollari dopo le 18, nella convinzione che a quell’ora, quando si è stanchi, è più facile fare valutazioni sbagliate.
Dall’incertezza all’ansia
Più siamo “allergici” all’incertezza, più siamo suscettibili e reagiamo preoccupandoci e cercando di fare tutto il possibile per eliminarla. In condizioni estreme questo può portare a farci prendere dall’ansia. Ma questo, paradossalmente, può portarci a una serie di comportamenti che bruciano ancora più velocemente le nostre (scarse) risorse mentali, e magari generano anche circoli viziosi in cui l’ansia si autoalimenta.
Nel tentativo di liberarci dall’ansia o di evitarla, siamo ad esempio portati a:
- farci rassicurare dagli altri, chiedendo consigli e opinioni;
- creare liste di cose da fare, a volte aggiornandole di continuo;
- controllare continuamente che le cose siano perfette, a volte fino a metterci molto più tempo di quanto normalmente sarebbe necessario;
- non delegare nulla, perché non siamo sicuri di come gli altri faranno le cose al posto nostro;
- procrastinare o rimandare per non dover affrontare il problema o la questione che ci mette in ansia;
- “distrarci”, non per forza in modo inutile (ad esempio sui social), ma anche immergendoci in continue attività di poco conto, sempre per non dover affrontare l’incertezza o l’ansia che ne deriva.
E la cosa peggiore è che, come detto, si tratta di attività che ci fanno sprecare tempo ed energie, fisiche e sopratutto mentali, e ci fanno magari perdere occasioni importanti.
La soluzione all’ansia da incertezza
A meno di non avere una palla di cristallo, è impossibile essere certi di tutto al 100%. Quindi possiamo dire, senza timore di essere smentiti, che l’unica cosa di cui possiamo essere certi è che… non possiamo eliminare l’incertezza!
Quindi quale è la soluzione?
Se non possiamo liberarci per sempre dell’incertezza, la soluzione è convivere con l’incertezza, ossia imparare a tollerarla.
Ma come possiamo fare?
Alcune tecniche per combattere l’ansia da incertezza
Vediamo allora alcune tecniche che possiamo sforzarci di adottare per ridurre l’ansia da incertezza. Si tratta di esempi di comportamenti che tipicamente mettono in atto le persone dotate di una forte intelligenza emotiva, ossia capaci di conoscere i propri limiti mentali ma anche di superarli gradualmente.
1. Sapere ciò che conosciamo (e cosa no)
Quando l’incertezza rende difficile prendere una decisione, è facile pensare che tutto sia incerto, ma non è quasi mai così. Le persone più brave a gestire dell’incertezza iniziano facendo il punto su ciò che sanno e ciò che non sanno, e assegnando a ciascun elemento un fattore di importanza. Raccolgono tutti i fatti che hanno e fanno del loro meglio per compilare un elenco di cose che non sanno, ad esempio come evolverà la diffusione del contagio o quale strategia impiegherà un concorrente. In realtà cercano di identificare il maggior numero possibile di queste cose perché questo annulla il loro potere “ansiogeno”.
2. Accettare ciò che non possiamo controllare
A tutti noi piace avere il controllo della situazione. Dopotutto, le persone che si sentono in balia di ciò che li circonda non arrivano mai da nessuna parte nella vita. Ma questo desiderio di controllo può ritorcersi contro di noi quando vediamo tutto ciò che non possiamo controllare o che non conosciamo come un fallimento personale. Le persone che eccellono nella gestione dell’incertezza non hanno paura di riconoscere che cosa la sta causando.
In altre parole, le persone di successo vivono nel mondo reale. Non dipingono nessuna situazione come migliore o peggiore di quanto non sia in realtà, e analizzano i fatti per quello che sono. Sanno che l’unica cosa che controllano veramente è il processo attraverso il quale prendono le loro decisioni. Questo è l’unico modo razionale per gestire l’ignoto e il modo migliore per mantenere la testa a posto. Non dobbiamo aver paura di fare un passo avanti e dire: “Ecco cosa non sappiamo, ma andiamo avanti in base a ciò che sappiamo. Potremmo commettere errori, ma è molto meglio che stare fermi “.
3. Focalizzarsi su ciò che conta
Alcune decisioni possono far prosperare o distruggere una azienda. La maggior parte non è così importante. Le persone più brave nel prendere decisioni di fronte all’incertezza non sprecano il loro tempo a rimanere bloccate su decisioni in cui il rischio maggiore è sembrare sciocchi di fronte ai loro colleghi. In fin dei conti, quasi ogni decisione contiene almeno un piccolo fattore di incertezza: è una parte inevitabile del fare affari. Imparare a bilanciare adeguatamente le molte decisioni che dobbiamo prendere, tuttavia, ci consente di concentrare le energie sulle cose che contano e di fare scelte più consapevoli. Questo rimuove anche la pressione e la distrazione non necessarie causate da una raffica di piccole preoccupazioni (la decision fatigue vista in precedenza).
4. Non pretendere la perfezione
Le persone emotivamente intelligenti non si prefiggono la perfezione come obiettivo, perché sanno che non esiste una decisione perfetta in una situazione incerta. Tutti noi, per nostra stessa natura, siamo fallibili. Quando la perfezione è il nostro obiettivo, ci rimane sempre un fastidioso senso di fallimento e rischiamo di passare il tempo a lamentarci di ciò che non siamo riusciti a realizzare e di ciò che avremmo dovuto fare diversamente, invece di goderci ciò che siamo stati in grado di ottenere.
5. Non crogiolarsi nei problemi
Il punto in cui focalizziamo la nostra attenzione determina il nostro stato emotivo. Quando ci fissiamo sui problemi che stiamo affrontando, creiamo e prolunghiamo emozioni negative e stress, che ostacolano le nostre prestazioni. Quando ci concentriamo su cosa possiamo fare per miglioraci, creiamo un senso di efficacia personale che produce emozioni positive e migliora le prestazioni. Le persone emotivamente intelligenti non si lasciano preoccupare dalle incertezze che devono affrontare. Invece, concentrano tutta la loro attenzione e il loro impegno su ciò che possono fare, nonostante l’incertezza, per migliorare la loro situazione.
6. Calmare il nostro lato irrazionale
Il sistema limbico risponde all’incertezza con una reazione impulsiva alla paura, che inibisce un buon processo decisionale. Le persone brave a gestire l’incertezza sono diffidenti nei confronti di questa paura e la individuano non appena inizia a emergere. In questo modo, possono contenerla prima che vada fuori controllo. Una volta che sono consapevoli della paura, etichettano tutti i pensieri irrazionali che cercano di intensificarla come paure, appunto – non realtà – e la paura si attenua. Quindi possono concentrarsi in modo più accurato e razionale sulle informazioni reali. Durante tutto il processo, ricordano a se stessi che una parte primitiva del loro cervello sta cercando di prendere il sopravvento e che la parte logica deve essere quella responsabile. In altre parole, dicono al loro sistema limbico di calmarsi e di tacere, a meno che non ci sia davvero una tigre affamata davanti a loro…
7. Restare positivi
I pensieri positivi placano la paura e il pensiero irrazionale concentrando l’attenzione del cervello su qualcosa che è completamente privo di stress. Possiamo dare un piccolo aiuto al nostro cervello selezionando consapevolmente qualcosa di positivo a cui pensare. Qualsiasi pensiero positivo servirà a rimettere a fuoco l’attenzione.
Quando le cose vanno bene e il nostro umore è buono, è relativamente facile. Quando siamo stressati per una decisione difficile e la nostra mente è invasa da pensieri negativi, questa può essere una sfida. In questi momenti, pensiamo alla nostra giornata e identifichiamo una cosa positiva che è accaduta, anche se molto piccola o banale. Se non riusciamo a pensare a nulla di successo oggi, proviamo con ieri o i giorni precedenti. Il punto è avere qualcosa di positivo su cui siamo pronti a spostare l’attenzione quando i pensieri diventano negativi a causa dello stress dell’incertezza.
Tutte queste tecniche e questi comportamenti non hanno la pretesa di risolvere situazioni gravi o patologiche. Tuttavia possono essere messi in campo in modo graduale, provando da soli a ridurre l’ansia che, naturalmente, ci può cogliere quando dobbiamo affrontare qualsiasi situazione di incertezza, specialmente in questo periodo.
Ne parleremo prossimamente, in un workshop formativo online che dedicheremo a queste e altre tematiche legate alla psicologia cognitiva.
Potete starne certi…