Entra in vigore la legge sul whistleblowing, come tutelarsi

In un recente articolo avevamo parlato di come il Governo italiano, adeguandosi a precedenti direttive UE, avesse approvato un nuovo decreto legislativo dedicato alla protezione dei “whistleblower”, ossia quei dipendenti che si rivolgono alle autorità per segnalare comportamenti illeciti, fraudolenti o pericolosi di cui sono testimoni all’interno dell’azienda in cui lavorano.

Il decreto definiva una serie di obblighi in materia a cui le aziende avrebbero dovuto adempiere per mettersi in regola e garantire in prima persona la protezione e la tutela di questi lavoratori.

Lo scorso 15 marzo, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il decreto è entrato definitivamente in vigore, dando ufficialmente il via a un periodo di adeguamento in cui le aziende dovranno strutturarsi per adempiere a questi nuovi obblighi, pena il ricevimento di alcune pesanti sanzioni economiche.

Andiamo a vedere nel dettaglio che cosa prevede la nuova legge.

Quali obblighi prevede la nuova legge sul whistleblowing

Nel dettaglio, la nuova legge sul whistleblowing prevede i seguenti obblighi per le aziende destinatarie:

1. l’attivazione di un canale di comunicazione per la segnalazione interna delle violazioni;
2. la predisposizione di una procedura certa per la gestione di queste segnalazioni;
3. l’individuazione di un soggetto incaricato di gestire il canale di segnalazione interna;
4. la formazione del suddetto soggetto incaricato;
5. una formazione specifica al personale dedicata all’illustrazione della procedura di gestione delle segnalazioni;
6. l’aggiornamento del proprio modello in base a quanto stabilito nel Decreto Legislativo 231/01;
7. l’implementazione di queste misure nel rispetto della normativa in tema di privacy.

Tutte le aziende pubbliche e le aziende private che hanno impiegato nel corso dell’anno passato una media di lavoratori subordinati con contratto a tempo determinato o indeterminato pari o superiore a 250 dovranno adempiere a tutti questi obblighi entro il 15 luglio 2023.

Le aziende private con una media annua di dipendenti inferiore a 250, invece, avranno tempo fino al 17 dicembre 2023.

Il decreto, inoltre, prevede multe da 10 mila a 50 mila euro per tutte le situazioni in cui l’organo di controllo (ANAC) accerti che:

• non sono stati istituiti i canali di segnalazione previsti per legge;
• non sono state adottate procedure per l’effettuazione e la gestione delle segnalazioni;
• l’adozione di tali procedure non è conforme a quanto stabilito dal decreto;
• non è stata svolta l’attività di verifica e analisi delle segnalazioni ricevute;
• sono state commesse ritorsioni;
• la segnalazione è stata ostacolata o che si è tentato di ostacolarla;
• è stato violato l’obbligo di riservatezza di cui all’art. 12 del Decreto.

Uno studio legale a disposizione dei noleggiatori per adempiere ai nuovi obblighi

In vista dell’entrata in vigore della nuova legge sul whistleblowing, Rental Blog ha strutturato un accordo con uno studio legale specializzato in materia per supportare i noleggiatori nella gestione di questi nuovi obblighi normativi.

In particolare, lo studio offrirà a tutti gli interessati i seguenti servizi:

1. redazione o aggiornamento (se già adottata) della procedura di gestione delle segnalazioni delle violazioni;
2. assunzione dell’incarico di gestore del canale di segnalazione delle violazioni interne;
3. nel caso in cui l’organizzazione decida di affidare la gestione del canale di segnalazione a un ufficio o a un collaboratore interno, erogazione di sessione formativa al soggetto incaricato;
4. erogazione delle sessioni formative al personale previste dal decreto;
5. esecuzione degli adempimenti privacy in conformità con le prescrizioni del GDPR;
6. aggiornamento del modello organizzativo ex D.Lgs. 231/2001, se precedentemente adottato.

Per maggiori informazioni, non esitate a contattarci.