SaMoTer, innovazione nella continuità
SaMoTer 2023 (Veronafiere, dal 3 al 7 maggio) ha cominciato il suo percorso.
Il tradizionale primo SaMoTer Day, è stato anche l’occasione per fare il punto della situazione sulle macchine per le costruzioni, core business merceologico della manifestazione fieristica internazionale. Hanno risposto all’appello circa un centinaio di aziende che lunedì 13 giugno hanno riempito una delle sale del Centro Congressi di Veronafiere.
E questo ci permette di fare subito una prima considerazione.
Potersi incontrare nuovamente dopo oltre due anni di confinamento virtuale torna a essere il traino degli eventi in programma nei prossimi mesi, lo abbiamo già riscontrato in altre manifestazioni. Un aspetto che, prima della pandemia, avevamo dato per scontato.
SaMoTer come moltiplicatore di business
“Uno degli elementi maggiormente attrattivi delle manifestazioni fieristiche nei mesi a venire è quello dell’aspetto umano” ha ammesso anche Federico Bricolo, nuovo Presidente di Veronafiere in apertura.
Considerazione ancora più importante pensando che SaMoTer ha dovuto cancellare l’edizione 2020, mai recuperata nemmeno in edizione virtuale.
Bricolo ha definito il comparto fieristico come un moltiplicatore di business per le aziende che vi partecipano.
“Le imprese che fra il 2012 e il 2019 hanno creduto nelle manifestazioni fieristiche hanno registrato 12,6 punti di crescita in più delle vendite e 0,7 punti di marginalità lorda (Ebitda) in più rispetto ai competitor. Alcuni settori hanno mostrato benefici superiori alla media. La meccanica, rappresentata da SaMoTer, ha performato ancora meglio con un +14,4%. Stiamo progettando un’edizione 2023 del salone che tenga conto di questo scenario fortemente espansivo e che nei prossimi anni vedrà assegnare al comparto edile italiano oltre 107 miliardi di euro dal PNRR. Per questo ci stiamo muovendo anche a livello governativo. L’obiettivo è portare al SaMoTer i decisori istituzionali, per facilitare un confronto su questi temi con aziende e associazioni”.
La novità 2023, SaMoTer Lab
Non sarà necessario, quindi, uno stravolgimento del format, anche se non mancano gli elementi inediti. Li ha ben illustrati Sara Quotti Tubi, responsabile delle fiere dell’area Agritech in cui è inserito anche SaMoTer.
“Una delle novità della prossima edizione del salone internazionale per il settore delle macchine per costruzioni sarà il SaMoTer Lab – ha spiegato Quotti Tubi –. Si tratta di un’area specifica che unisce innovazione e sostenibilità, con implicazioni reali. Mi riferisco a tecnologie concrete, software, automazione e digitale. Per noi Lab significa collaborazione e sinergia tra aziende, istituzioni, ricerca; un vero e proprio luogo di confronto, formazione e informazione”
SaMoTer + Asphaltica
Anche Asphaltica, fiera dedicata alle tecnologie e soluzioni per pavimentazioni stradali, sicurezza e infrastrutture viarie, espone a Veronafiere dal 3 al 7 maggio 2023 in concomitanza con SaMoTer.
Michele Turrini, presidente di Siteb (Strade italiane e bitume) è ottimista. A cominciare dal successo dell’edizione 2021, effettuata in presenza sfruttando una delle poche finestre in cui la pandemia aveva mollato un po’ la presa.
“La filiera del conglomerato e del bitume – ha detto Turrini – ha segnato un 2021 esaltante in termini di produzione e vendite. La quantità di prodotto, ad esempio, è cresciuta da 23 a 27 milioni di tonnellate. Un’ottima performance che, però, deve tenere in considerazione le necessità di manutenzione ordinaria della rete stradale nazionale, per la quale servirebbero almeno 35 milioni di tonnellate di conglomerato ogni anno. Riguardo al primo semestre del 2022, i dati non sono così buoni a causa del caro energia e delle materie prime che hanno penalizzato produttori di bitume e importatori di macchine, facendo segnare un -35%. Contiamo di recuperare nel secondo semestre e chiudere l’anno contenendo le perdite a -10%”.
L’osservatorio sulle macchine
Piatto forte della giornata è stato il rapporto previsionale sull’andamento del settore macchine per costruzione redatto da Unacea (Unione italiana macchine per costruzioni) e CER (Centro Europa ricerche).
Numeri e analisi che però rischiano di diventare rapidamente datati.
Sul comparto, infatti, si riversano le criticità ormai croniche da qualche mese. L’aumento dei costi delle materie prime e della componentistica, esplose ulteriormente con il conflitto Russia-Ucraina, è un fattore che rischia di rivoluzionare in negativo gli indici dell’economia reale.
Nonostante la crisi energetica e di reperimento delle materie prime, il settore presenta brillanti risultati ottenuti nel 2021, con un +30 per cento di vendite, per un totale di 28.465 unità.
Anche il forecast 2022 vede un’ulteriore crescita del 10 per cento, seppur con una fisiologica decelerazione: la stima di vendite è di 23.599 unità (un applauso al venditore che arrotonderà la cifra).
Ma è proprio questo il dato più incerto e che ha creato i maggiori quesiti nella platea: stiamo parlando di ordini o di consegne? E con quali aumenti di prezzo?
Il rapporto Unacea
I dati del rapporto Unacea sono stati molto ben illustrati da Stefano Fantacone, direttore scientifico CEr (Centro Europa ricerche), che ha poi risposto alle domande del pubblico.
“Nell’ultimo trimestre del 2021 – ha dichiarato Fantacone – si è assistito a una forte accelerazione delle vendite. Anche i dati relativi al primo trimestre del 2022 sembrano subire solo un leggero rallentamento dovuto a fenomeni macroeconomici che portano a effetti sul prezzo dell’energia e alla difficoltà di reperimento dei pezzi. La tendenza del mercato delle macchine per costruzioni rimane comunque positiva, in particolare per escavatori cingolati, pale gommate ed escavatori gommati. Nel 2022 la crescita per tipologia vedrà un aumento del 10% per i sollevatori telescopici, dell’11,3 per le macchine da costruzioni, dell’11,8 per le macchine movimentazione terra, del 15,1 per le macchine stradali, del 17,4 per le macchine da calcestruzzo”.
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