La gestione dell’usato per le aziende di noleggio

I parchi mezzi a noleggio possono rappresentare un capitale nascosto.

Questo è, di fatto, uno dei parametri che distingue le aziende strutturate e specializzate di noleggio da quelle improvvisate.

Le valutazioni da fare sulle macchine candidate per la cessione come usato dipendono in primo luogo dalla loro anzianità e dai tassi possibili di utilizzo.

Le macchine vecchie, con poche o nessuna possibilità di utilizzo, incidono pesantemente sui costi in termini di manutenzioni; tuttavia, essendo già state probabilmente ammortizzate del tutto, da un punto di vista contabile, possono generare qualche flusso di cassa aggiuntivo: non naturalmente come macchine noleggiate, ma quando rivendute in modo corretto.

In secondo luogo, se nel parco macchine a noleggio ci sono molti modelli e marche differenti, aumentano i costi connessi alle competenze necessarie di chi deve fare la manutenzione, e ai costi di tenuta a magazzino dei ricambi. Anche in questo caso, la loro dismissione semplifica la gestione operativa, oltre che generare risorse da valore residuo.

Qual è il momento giusto per vendere l’usato?

Man mano che passa il tempo, diminuisce il valore di libro contabile delle macchine vecchie. A una prima lettura potrebbe, quindi, apparire conveniente dare ancora a noleggio queste macchine che risultano pienamente ammortizzate, prolungando di fatto la loro vita utile e il ruolo di portatrici di cash flow netto.

Allo stesso tempo, però, occorre verificare qual è il reale flusso di canoni generati dal loro noleggio (che può essere elevato o meno, a seconda del loro stato di conservazione) perché se da un lato le macchine vecchie non possono essere noleggiate allo stesso prezzo di quelle nuove senza intaccare la qualità del servizio, dall’altro anche a fronte di bassi tassi di utilizzo, il costo di manutenzioni o riparazioni straordinarie potrebbe annullare qualunque ricavo reale dal noleggio.

Quindi, l’equazione è: macchine vecchie = noleggio rischioso.

A questo si aggiungono gli impatti sull’immagine di marca e sul livello di servizio al cliente: il parco macchine italiano è il più anziano d’Europa, elemento che sicuramente influisce sulla percezione del noleggio come soluzione efficace.

E in caso di macchine ancora giovani?

In linea di massima, non conviene vendere macchine troppo giovani perché occorrerà ricavare un prezzo che è difficile spuntare sul mercato, senza un’attenta e costosa ricerca del cliente più adatto disposto a pagare quella cifra.

Peraltro, il noleggiatore in cerca di cash flow rapido, andrebbe ad alienare la sua principale fonte di reddito.

In termini assoluti, il momento in cui è più conveniente cedere l’usato dipende dalle caratteristiche del bene in questione, e in primo luogo dalla tipologia e dai tassi di utilizzo: una mini pala utilizzata nell’ambito delle demolizioni, in genere può durare tre anni in buone condizioni (che non a caso è spesso anche il termine della garanzia del costruttore).

Si può rischiare ancora l’utilizzo per un quarto anno, ma entro quella data è meglio effettuare la cessione.

Analogamente, i generatori che lavorano in ambiti di elevato utilizzo possono lavorare anche per 2mila ore all’anno. Se il limite per la completa sostituzione del motore è, diciamo, 14mila ore, un generatore di cinque anni di età (che abbia cioè lavorato per circa 10mila ore) potrebbe avere ancora un paio di anni di vita, e quindi mantenere un certo valore sul mercato dell’usato. Dipenderà molto dal canale di vendita. Per i compressori portatili il calcolo è ancora diverso, e si possono avere macchine di 8-10 anni ancora vendibili, dati i tassi di utilizzo medio annuo più contenuti.

Il tema della dismissione delle macchine in flotta è al centro degli studi del nostro osservatorio, e nei prossimi mesi lo tratteremo da numerosi punti di vista.

Sarà anche il tema del Convegno che Rental Blog organizzerà al prossimo SaMoTer.