Più regole, meno burocrazia

Mauro Mollo
Mauro Mollo

Mauro Mollo

Attivo fin dagli anni ’70, tra le sue 5 aree di business, il Gruppo Mollo che ha sede ad Alba ha sviluppato un’attività di noleggio professionale per l’edilizia e l’industria, con un’organizzazione che presidia il Nord-Ovest attraverso 17 filiali. Mauro Mollo, titolare insieme al fratello Roberto, è una figura determinata e rispettata, che ha collocato negli anni l’azienda fra i leader riconosciuti del noleggio in Italia. Senza peli sulla lingua, Mollo suggerisce al sistema di guardare all’estero per professionalizzare di fatto un mercato ancora troppo soffocato dalla mancanza di norme certe e controlli sul territorio.

Mollo, come affronta la sua azienda questo ennesimo anno di crisi?

Parto da una considerazione: troppo facile andare bene quando tutto fila liscio. Il meglio di una azienda esce nelle difficoltà. E non è neanche vero che le banche non danno più fiducia, basta essersela meritata puntando sulla qualità e la professionalità. Ovvio che se sei stato uno spericolato… Noi ci abbiamo pensato in periodi in cui chiunque si improvvisava noleggiatore, noleggiando ad esempio le autocarrate “patenti B” di loro proprietà a 200 euro al giorno, pensando che fosse tutto facile. In quel periodo di crescita generale e incontrollata, abbiamo investito nella formazione del nostro personale interno, nella certificazione ISO 9001, nell’organizzazione, nell’informatizzazione, nella crescita delle nostre competenze industriali e tecniche, nell’officina, negli acquisti eccetera…

Senza pensare a sottrarre liquidità all’azienda, rinunciando a dirottare altrove i facili utili del momento. Per cui ora, in piena crisi, ci troviamo in una posizione di forza e tranquillità economica, pronti a cogliere qualsiasi opportunità il mercato ci conceda. Sicuramente il futuro non ci spaventa, anzi, lo guardiamo con forte ottimismo.

La sua azienda noleggia tutto quanto serve in un cantiere, ma ora i cantieri sono fermi: come si fa?

In mancanza di grande cantieristica (e quella poca che ancora lavora non onora i suoi debiti), i settori trainanti al momento sono quello delle ristrutturazioni e dell’industria, intesa come lavori di manutenzione; poi il settore agricolo. Certo, occorre diversificare molto la tipologia dei prodotti da offrire. Noi oggi spaziamo a 360 gradi dalla piattaforma aerea al mezzo di movimento terra; dalla gru edile all’autocarro; dal bagno chimico al martello demolitore. Occorre inventarsene una al giorno.

A suo parere, cosa sta ancora penalizzando la piena espressione del noleggio in italia?

Sono molti i motivi per cui fare questo mestiere da professionista è sempre più difficile e ne voglio elencare alcuni: per prima cosa, le regole. Il settore è penalizzato da una malattia puramente italiana: la troppa frammentazione generata da troppe piccole società e dalla mancanza di una legge specifica per l’autorizzazione a esercitare la professione del noleggiatore. In giro si vedono centinaia di piccoli noleggiatori con 5/10 macchine, a volte anche meno e molto spesso datate. Sbucano come i funghi soggetti improvvisati con le loro macchine, che immettono sul mercato del noleggio… La loro forza? La mancanza totale di regole.

Per non parlare dei tanti magazzini edili che si sono trasformati da un giorno all’altro in noleggiatori di piattaforme aeree, come se vendere un sacco di cemento e mandare una persona a 20 metri di altezza sia la stessa cosa. Meccanici, tecnici, formatori, operatori? Nessuna traccia di tutto ciò nelle loro organizzazioni. Si mettono due macchine sul piazzale e via, si noleggiano.

Come se ne esce?

Guardando quello che succede all’estero. Basta andare in Francia, in Germania, in Inghilterra per rendersi conto che non è come da noi, che il noleggio non è questo proliferare di improvvisazione: è competenza tecnica, è assistenza, è formazione, è qualità del prodotto proposto, è ricerca e analisi delle macchine. E’ esperienza, che si matura in tanti anni. Se non si arriva a regolamentare tutto questo, il nolo in italia non crescerà mai nella qualità.

Altra cosa che penalizza il noleggio in Italia è la burocrazia. E’ inutile aggiungere burocrazia a burocrazia, come le verifiche o altro alle aziende. Come sempre, queste regole verranno rispettate dalle grandi società e ignorate dai piccoli. Verranno rispettate in certe aree geografiche e ignorate in altre. Le grandi aziende avranno costi enormi per organizzarsi e attivare le nuove normative, mentre i piccoli le ignoreranno, a scapito della sicurezza. Inutile raccontarci balle, in Italia manca completamente il controllo sull’applicazione delle leggi.

Oltre agli oneri, le recenti normative porteranno anche qualche vantaggio ai noleggiatori?

Se la domanda si riferisce alle verifiche periodiche, l’unica cosa certa è che porteranno un’enorme aggravio di costi organizzativi e logistici, che si scaricheranno inevitabilmente su un mercato già in sofferenza. Non ho idea se queste regole porteranno reali miglioramenti alla qualità delle macchine. Sono sicuro che le grandi societa di noleggio come noi, con o senza regole, le macchine le controllassero già con attenzione. Occorre fare un netto distinguo di costi e modalità operative tra chi possiede migliaia di macchine e chi ne possiede una, tra chi può aspettare una verifica anche per 60 giorni e chi ha la necessità di averla in 24 ore, tra chi ha un’officina certificata ISO e chi nulla.

Anche sul fronte dei patentini da rilasciare, vale il discorso fatto sopra. Ogni regione ha la sua legge, il suo accreditamento, la sua burocrazia. Quella che doveva essere la norma più semplice e logica, si è dimostrata un calvario. Otto mesi per ottenere una certificazione a operare come centro di formazione, per una società già certificata ISO da 5 anni come la nostra, è assurdo. Senza parlare dei costi. L’unica certezza è che noi imprenditori siamo ormai abituati al salto con gli ostacoli e pertanto troveremo sicuramente il modo di affrontare e superare queste nuove sfide.

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