Il futuro secondo Hurry

Pur con i risultati preoccupanti del 2018, l’autonoleggio in Italia è un mercato che tendenzialmente può ancora crescere.

Quello a lungo termine vale oltre 265mila auto l’anno, con una quota di mercato vicina al 14%. E sono sempre di più le aziende interessate a operare nel segmento, come ad esempio Hurry, che si è trasformata rapidamente da giovane start up (2014) ad azienda solida e attiva principalmente online, impiegando oltre 70 persone e avvalendosi della partnership esclusiva con Ald Automotive Italia.

Nel 2018 le auto proposte a noleggio da Hurry sono state oltre 5mila (il 53% in più rispetto al 2017), con diverse offerte (noleggio a lungo termine, usato, km zero e Ricaricar), un volume delle transizioni che si attesta intorno agli 80 milioni di euro e una quota relativa al noleggio a lungo termine  in aumento del 40%  rispetto allo scorso anno. Sicuramente, una forte spinta è stata data dalla crescente richiesta di modelli ibridi. “L’avanzata del noleggio a lungo termine, abbinata alla progressiva affermazione delle motorizzazioni alternative, trova conferma nei numeri registrati – spiega Alberto Cassone, Presidente di Hurry –.  La certezza di guidare sempre un’auto nuova, insieme alla manutenzione programmata e ai tanti servizi inclusi nel canone mensile, oltre a garantire una mobilità “zero pensieri” contribuisce in maniera tangibile alla riduzione delle emissioni di CO2. Se si sommano i vantaggi legati all’alimentazione ibrida, che in alcuni comuni viene agevolata in termini di parcheggi e Ztl, risulta chiaro perché stia diventando un trend di successo”.

A conferma del trend, possiamo sottolineare come, nel 2018, le vetture ibride richieste sul portale Hurry fossero il 27,3% del totale, risultando tre volte più apprezzate di quelle a benzina (11,6%). Anche le altre autovetture “green oriented”, con alimentazioni alternative a gas, gpl e metano, hanno subito una lieve crescita, rappresentando il 7,6% degli ordini dei clienti.