Automotive, il noleggio escluso dai piani del governo

Ha fatto scalpore, negli ultimi giorni, l’esclusione del settore del noleggio dagli incentivi economici messi in campo dal governo per la transizione ecologica nel settore automotive.

La notizia ha suscitato subito la reazione perplessa di ANIASA, l’associazione che rappresenta nel sistema Confindustria le imprese che svolgono attività di noleggio veicoli, car sharing e servizi collegati alla mobilità.

L’associazione ha evidenziato come negli ultimi anni sia stato proprio il noleggio a trainare il parco circolante del nostro paese verso la transizione ecologica, accelerando il ricambio dei veicoli più inquinanti in favore di soluzioni green e ibride. La sua esclusione dai piani del governo in materia di sostenibilità, quindi, non può che stupire.

ANIASA ha invitato il governo a tornare sui propri passi, sottolineando il ruolo decisivo svolto dal noleggio nella diffusione di veicoli a basse emissioni.

Automotive, gli effetti del noleggio sulla sostenibilità

La vita media dei veicoli a noleggio, infatti, è pari a 4 anni, contro i dodici delle auto private. Questo ha due effetti molto positivi in termini di transizione ecologica. In primis il più evidente, ossia un continuo flusso nella circolazione di veicoli di ultima generazione poco o per nulla inquinanti. In secondo luogo la possibilità di vendere ai privati i veicoli che fuoriescono dalla flotta, mezzi comunque molto recenti, poco inquinanti e che in questo modo arrivano ai privati a prezzi più accessibili.

Un altro aspetto molto discusso è quello legato al regime di tassazione sulle auto aziendali. Paesi come Spagna, Francia e Germania, ad esempio, concedono una detraibilità ai fini IVA pari al 100%, nel rispetto della normativa europea a riguardo. In Italia, invece, la detraibilità concessa non supera il 40%, sulla base di un regime in deroga sulla detraibilità risalente al 2007.

Eppure, anche in questo caso, i dati evidenziano come la mancata azione del governo rappresenti un ostacolo per la transizione ecologica. Anche il comparto aziendale, infatti, svolge un ruolo importante nella diffusione di veicoli a basse emissioni. Solo nei primi tre mesi del 2022, le società sono state responsabili dell’immatricolazione del 65% delle auto elettriche vendute e del 77% di quelle ibride.