La nostra visita al GIS

GIS 2023
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© GIS

Anna Vialetto, Alessandro Cantù e Pier Angelo Cantù hanno visitato l’ottava edizione del GIS che si è tenuta a Piacenza la scorsa settimana. Di seguito riportiamo le loro riflessioni.

Prima però un dato oggettivo: gli oltre 13mila visitatori certificati (e qualificati) e i 400 espositori sono tanta roba. La soddisfazione di Fabio Potestà, presidente di Mediapoint & Exhibitions, creatore anima organizzativa del GIS, fin dalla prima edizione del 2009 è tutta nelle sue dichiarazioni a caldo post fiera.

Nella sola giornata di venerdì, abbiamo registrato un numero di visitatori pari a quello avuto nell’intera edizione del GIS 2019. Senza contare gli altri numeri che testimoniano l’interesse eccezionale per la fiera: 67 associazioni di categoria che hanno aderito alla manifestazione, tre patrocini di massimo prestigio come quelli del Ministero del Lavoro, del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, dell’Anas; cinque adesioni da parte di amministrazioni ed enti pubblici (Inail, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Regione Emilia Romagna, Esercito Italiano e Comune di Piacenza); oltre 400 espositori, tra italiani e stranieri, a occupare 41.000 metri quadri di esposizione densi di novità, contenuti tecnologici, nuove macchine e nuove idee per il sollevamento di domani.

 

Anna Vialetto, Direttrice di Rental Blog

Nel condividere con voi le mie riflessioni sull’ottava edizione del GIS, devo prima fare una premessa. Quando Pier Angelo mi ha invitata a partecipare, spiegandomi che sarebbe stata l’occasione ideale per conoscere l’ambito del sollevamento e per raccogliere nuovi contatti, ero terrorizzata.

Non avevo una conoscenza così radicata del settore, delle aziende o delle dinamiche di un evento fieristico come questo. Perciò, quando giovedì mattina sono salita in macchina e mi sono messa in marcia verso Piacenza, non ero propriamente rilassata.

Sapevo che avrei dovuto presentarmi presso i vari stand, raccontare Rental Blog e lasciare il mio contatto per un’eventuale futura collaborazione. E chi mi conosce sa che in quanto a essere estroversa, non sono la prima della classe. Quando però ho messo piede all’interno dei padiglioni, perdendomi tra uno stand e l’altro, ho capito che l’atmosfera che stavo respirando non era assolutamente quella a cui mi ero preparata.

Ho arrancato un po’ nell’entrare in contatto con i primi espositori. Ma il sorriso sul loro volto, la voglia di conoscere, di sapere, di raccontarsi mi hanno quasi spiazzata. Ed è proprio questa la cosa che porto a casa dall’ottava edizione del GIS. Il rapporto umano che sono riuscita a instaurare con tutte le persone con cui ho condiviso anche solo pochi minuti di queste giornate.

In questo senso, un altro aspetto che mi ha sorpresa e che porterò nel cuore, è l’accoglienza ricevuta da molti espositori. “Finalmente posso darti un volto”, “leggo spesso i tuoi articoli”, “finalmente ci conosciamo”: sono state queste le frasi che mi sono state rivolte e che mi hanno riempita di gioia.

Una reazione per me non scontata. Sono entrata a far parte di questo mondo da un anno e sono stata abituata alle relazioni a distanza, che portano con sé un po’ di inevitabile distacco. Ma il modo in cui la mia figura e Rental Blog sono stati accolti e ascoltati è stato qualcosa di impagabile.

Anna Vialetto e Alessandro Cantù con Giacomo Galli, ufficio stampa Haulotte e JCB - GIS 2021

Anna Vialetto e Alessandro Cantù con Giacomo Galli, ufficio stampa Haulotte e JCB

E a questo si ricollega un terzo elemento che mi sento di condividere con voi. Al di là della voglia di tornare a vedersi, ho percepito anche un interesse nel cercare sempre di migliorarsi, di raccontarsi, di comunicare. Ho letto negli occhi delle persone con cui sono entrata in contatto, la voglia di rischiare e di cambiare.

Anche un piccolo cambiamento, niente di rivoluzionario. Una scintilla che possa accogliere l’evoluzione del mercato, liberandosi da processi e strategie ormai quasi abitudinarie e tradizionaliste.

Questo anche in termini di nuovi canali che possono essere utilizzati per raccontare la propria storia, uscendo dalla più commerciale comunicazione di prodotto e abbracciando l’idea di uno storytelling condiviso. Che possa far bene a se stessi, ma anche agli altri.

Per concludere, quindi, se dovessi spiegare in poche parole che cos’è stata questa mia prima partecipazione al GIS direi che mi sono sentita parte di una grande famiglia. Una famiglia che sta spingendo insieme per riprendersi e riposizionarsi dopo gli eventi dello scorso anno, pronta a esplorare nuove strade, anche se sconosciute.

Alessandro Cantù, Responsabile Marketing di Rental Consulting

La partecipazione al GIS, prima volta a una fiera del nostro settore, è stata per me l’opportunità di presentarmi nella nuova veste di responsabile marketing di Rental Consulting che ricopro da poco più di un mese. La mia presenza, solo nella giornata di giovedì, è stata per lo più di supporto ad Anna nel presentare a diversi espositori la nuova struttura interna che stiamo definendo. Non avere particolari necessità di tipo commerciale mi ha permesso di visitare gli stand in modo leggero, riuscendo ad apprezzare tutto ciò che accadeva intorno a me.

La prima riflessione che mi sento di fare riguarda la voglia che ho visto da parte di tutti di essere presenti, potersi incontrare di persona e non più dietro a uno schermo. Questo aspetto si è tradotto in un clima sempre molto cordiale e divertito, sia durante le visite che in generale camminando attraverso i vari stand. Non era scontato, secondo me, e sono rimasto piacevolmente colpito dalle relazioni positive che ci sono tra i diversi operatori del mercato.

La seconda riflessione riguarda i contenuti che ho potuto osservare e le conversazioni che sono nate nelle visite che ho effettuato. Ho visto da parte di tutti la volontà di rimanere al passo con i tempi, puntando sempre più al racconto dei propri valori e della propria storia, in aggiunta al marketing che ruota attorno ai prodotti. Tutto in linea con la prima riflessione: creare delle relazioni positive, in questo caso, attraverso la comunicazione aziendale.

La terza riflessione riguarda la fiera. Come dicevo, è stata la mia prima volta e sono rimasto soddisfatto. Ho visto ottime opportunità di fare networking tra i vari operatori, poca dispersione e visitatori di qualità. Nella mia esperienza lavorativa precedente ho lavorato a una fiera molto più grande, sia negli spazi che nella quantità di espositori e visitatori, e l’ho conclusa portandomi a casa la domanda “hanno ancora senso le fiere?”. Al GIS mi sono ricreduto, le fiere organizzate bene funzionano e generano occasioni importanti.

Pier Angelo Cantù, CEO di Rental Consulting

La premessa è che il successo di una manifestazione fieristica non è più così scontato, neppure tra un’edizione e l’altra e va analizzato bene. Una fiera deve saper offrire un incremento delle interazioni a livello globale. Essendo al contempo contenitore e contenuto e non può accontentarsi di essere valutata unicamente sotto l’aspetto delle relazioni generate al suo interno, specie se il settore merceologico è una nicchia in via di sviluppo. Un evento di successo dev’essere quindi visto come un insieme di elementi che portano a una vasta rete di scambi e di interazioni con quasi tutto il resto del mondo. E a questo obiettivo contribuiscono il contenitore, il contenuto e l’aspetto relazionale.

Detto questo, ho partecipato a tutte e otto le edizioni del GIS. L’edizione 2021 appena trascorsa mi ha suscitato riflessioni positive di diversa natura, alcune condivise a caldo con gli stessi operatori incontrati nelle tre giornate dell’evento (forse ci starebbe un giorno in più, magari dedicato ai buyer internazionali). È fuori discussione che le Giornate Italiane del Sollevamento, della Movimentazione e dei Trasporti stiano mostrando gradualmente una buona vocazione internazionale, non ancora del tutto espressa.

Pier Angelo Cantù con lo staff IPAF Ltd - GIS 2021

Pier Angelo Cantù con lo staff IPAF Ltd

Ciò che invece si vede bene è che il settore del sollevamento nel suo insieme sta facendo sforzi evidenti per uscire da una percezione “artigianale” per configurarsi come industria a tutti gli effetti. Molti costruttori di piattaforme aeree, alcuni italiani, sono decisamente proiettati in questa dimensione. Una convergenza di intenti che, se ben gestita, saprà portare tutti a un livello più elevato (tanto per usare un termine assonante col focus della fiera).

La dicotomia, o se vogliamo, l’equilibrio funzionale tra la giusta dose di provincialismo e la spinta alla globalizzazione, è ciò che fa dell’attuale GIS una fiera vincente. La qualità e la quantità dei visitatori sono fuori discussione. L’elemento umano e relazionale è un valore aggiunto, come hanno descritto bene anche Anna e Alessandro, complice il fatto che le tre anime merceologiche della manifestazione sono ancora delle piccole comunità.

La verticalità dei prodotti esposti offre il giusto mix di curiosità e necessità di restare al passo che, indubbiamente, è un elemento attrattivo in una fiera di settore. Certo, molte cose devono migliorare e non ce ne vogliano gli organizzatori.

Piacenza Fiere è un buon contenitore: il fatto che sia un po’ defilata è compensato dalla possibilità di trovare facilmente parcheggio a ridosso degli ingressi, cosa non scontata in eventi del genere.

Di tutto quello che ho visto, mi sono portato a casa la qualità delle relazioni nelle visite agli stand e negli incroci casuali con molti operatori passeggiando per i viali interni ed esterni. Ho visto anche tanti noleggiatori in giro, vivendo l’entusiasmo dell’incontro di persona, dopo molti mesi dietro a uno schermo. Rental Blog è un portale molto letto e le nostre opinioni sono prese in grande considerazione, di questo sono davvero soddisfatto.

Un indubbio tratto distintivo è l’italianità (unica al mondo) espressa nella cura degli aspetti enogastronomici in alcuni stand, che si è protratta anche durante il GIS by Night, rendendolo più divertente e informale. Come fai a dimenticare le chiacchierate da Hinowa o da Easy Lift di fronte a piatti di alta cucina o i drink sempre pronti per te da Almac e Nolves?

Questa manifestazione è arrivata davvero al momento giusto, dopo un lungo periodo di segregazione che ha accentuato l’euforia del rivedersi di persona. Dopo i tanti eventi cancellati in questi lunghi mesi, diciamo che il GIS 2021 ha beneficiato anche di questa “fortuna” non scontata.

Ho incontrato persone soddisfatte, sorridenti, positive e anche po’ preoccupate per certi aspetti che offuscano l’orizzonte: l’invadenza della Cina, l’aumento dei costi di materie prime, componenti e spedizioni e le tempistiche dilatate per riceverle. Si affronterà anche questo, nel frattempo tutti stanno lavorando a pieno regime.

Insomma, il GIS ha fatto tutti contenti, sia chi ha un interesse esclusivamente locale, sia chi guarda ai mercati nella sua globalità e si aspetta già l’edizione del 2023.

Al di là dei numeri eclatanti, è questo essere “glocale” la sua attuale formula vincente, frutto comunque di tanta fatica ed encomiabile determinazione organizzativa.

GIS 2021 foto di Giulia Bigini

Una visione esclusiva del GIS 2021; foto di Giulia Bigini, Product Marketing Manager di Palfinger

 

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