Corre anche nel 2022 il noleggio USA

Le prospettive per il mercato USA del noleggio di attrezzature (che comprende i segmenti della costruzione/industriale e utensili), sono migliorate nell’ultimo trimestre. Le previsioni rilasciate a metà agosto dall’American Rental Association (ARA) parlano di ricavi da noleggio superiori a 47,8 miliardi di dollari nel 2021. L’aumento di quasi il 3,5% rispetto al 2020 è superiore alle previsioni dello scorso trimestre, che ipotizzavano per quest’anno un aumento del 3,1%.

Per l’immediato futuro, nel complesso l’ARA prevede un forte aumento dei ricavi, pari a +9,7% nel 2022. Esso consentirà di raggiungere quasi 52,5 miliardi di dollari di fatturato complessivo. Si supera così il precedente record del mercato del noleggio USA (quasi 51 miliardi di dollari nel 2019). La crescita dovrebbe essere del 3,9% nel 2023, del 2,4% nel 2024 e del 3,5% nel 2025. Si arriverà così a toccare un totale di 57,7 miliardi di dollari fra quattro anni.

Gli aumenti dei ricavi sono alimentati dalla forte domanda prevista nelle costruzioni e nell’industria a stelle e strisce, in particolare nel 2022. L’anno prossimo si prevede che i ricavi del segmento saliranno dell’1,9 per cento a 38,9 miliardi di dollari, superando il record di 37,7 miliardi di dollari di ricavi stabilito nel 2019.

La spinta delle infrastrutture

Un altro grande elemento di spinta alla crescita del noleggio USA dovrebbero essere i provvedimenti del governo Biden, e in particolare il grande piano di investimenti in infrastrutture che l’amministrazione sta cercando di far passare al Congresso. Allo stato attuale mancano informazioni più chiare su che cosa verrà effettivamente approvato. Tuttavia, secondo l’ARA il piano di investimenti in programma potrebbe far crescere il noleggio di 8 miliardi di dollari nei prossimi 8 anni.

Ciò equivarrebbe approssimativamente a un aumento dei ricavi del noleggio per l’edilizia e l’industria del 7,8% rispetto alle previsioni attuali. Un impatto, quindi, comunque positivo anche in assenza per ora di dati più certi: probabilmente nei prossimi tre mesi se ne saprà di più.

Per adesso, le prospettive del secondo trimestre 2021 sono migliori di quelle del precedente. Questo anche grazie a una ripresa del mercato delle costruzioni residenziali (come certificato anche dall’Associazione Americana degli Architetti). Tale crescita potrebbe portarsi dietro anche una parallela di quelle non residenziali. È da sottolineare che in questi settori anche una crescita ridotta del mercato può far crescere in modo sensibile il noleggio.

Luci e ombre dalle flotte

Forse le cifre più interessanti incluse nella nuova previsione riguardano le prospettive per gli investimenti dei noleggiatori. Secondo l’ARA, i noleggiatori del settore delle costruzioni e dell’industria dovrebbero aumentare gli investimenti quest’anno del 48,1%, arrivando a 7,2 miliardi di dollari, e di un altro 40% nel 2022, per raggiungere quasi 10,1 miliardi di dollari.

Queste misure suggeriscono che c’è stata una riduzione e un progressivo invecchiamento della flotta a noleggio durante la pandemia, come reazione alla conseguente recessione economica. Con l’economia in ripresa, la domanda di attrezzature a noleggio è in aumento. Con i tassi utilizzo già elevati, le società di noleggio dovranno effettuare investimenti significativi in una nuova flotta per soddisfare tale domanda.

Il parallelo italiano

Si tratta di una situazione che, ovviamente facendo le sacrosante distinzioni dimensionali, ricorda quella presente anche nel nostro Paese. I noleggiatori si trovano di fronte ad alcune grandi occasioni di ripartenza dell’economia e di crescita del mercato, supportate in particolare da pesanti scelte di investimento pubblico (qualcuno ha detto PNRR?).

Vedremo se sapremo sfruttarle come si deve, reinvestendo nelle flotte, nei collaboratori e nel sistema.

Negli USA danno per scontato di potercela fare, viste le rosee previsioni. E noi?