Morti sul lavoro, i primi dati del 2023 sono tragici

morti sul lavoro 2023
morti sul lavoro 2023

I dati INAIL dei morti sul lavoro raccolti durante i primi cinque mesi del 2023 delineano ancora una volta un quadro straziante.

Ammontano infatti a 358 le vittime rilevate tra gennaio e maggio, con una media mensile addirittura in crescita rispetto al 2022 (da 66 a 71).

È ancora più tragica la media giornaliera, che segna oltre due morti sul lavoro ogni giorno pur includendo nel calcolo anche tutti i giorni festivi.

Tra le regioni con i maggiori incrementi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno si segnalano la Lombardia (+10 casi mortali), il Friuli Venezia Giulia (+7), la Liguria (+6), l’Umbria (+6), l’Abruzzo e la Campania (entrambe a +5).

I cali più evidenti invece si sono verificati in Emilia Romagna, con otto casi in meno rispetto allo scorso anno, e in Calabria, Toscana e Piemonte, con sette casi in meno ciascuna.

Morti sul lavoro nel 2023, quali sono i segmenti di popolazione più a rischio

Delle 358 morti totali, 271 si sono verificate sul luogo di lavoro mentre 87 in itinere. Solo 27 sono donne, mentre i restanti sono tutti uomini.

La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali rimane quella tra i 55 e i 64 anni.

Preoccupa anche il dato relativo ai morti sul lavoro di età compresa tra i 15 e i 24, aumentati del 100 per cento rispetto allo scorso anno.

Molto eloquente anche il dato relativo ai lavoratori stranieri, per i quali il rischio di infortunio mortale è quasi doppio, con un’incidenza di mortalità di 20,2 contro il 10,8 degli italiani.

Secondo quanto raccolto dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente di Vega Engineering, i settori più colpiti sono stati la logistica, con 41 decessi, le costruzioni (31), le attività manifatturiere (29) e il commercio (19).

Sono infine diminuite sensibilmente le denunce relative agli infortuni non mortali, diminuite del 24,1 per cento rispetto al 2022. Non si tratta però di un dato particolarmente indicativo: tra queste denunce, infatti, venivano contate anche quelle relative ai contagi per Covid, esponenzialmente diminuiti rispetto allo scorso anno.

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