Le frasi peggiori da scrivere in una email commerciale
L’utilizzo delle email commerciali non accenna a voler diminuire. Lo conferma anche l’ultima indagine condotta in vari paesi da Adobe su alcuni vasti campioni di utenti appartenenti al mondo del lavoro.
In Europa, ad esempio, il 21% degli intervistati da Adobe controlla l’email come prima cosa alla mattina, quando è ancora a letto (e lo fa ben il 36% dei giovani da 18 a 24 anni), mentre il 32% lo fa mentre si prepara o fa colazione. Per la metà dei lavoratori, quindi, l’email è quindi tra le prime cose che si fanno ogni giorno.
Frasi da non dire
Tra le tante curiosità una in particolare emerge dall’indagine condotta negli USA: quali sono le parole o frasi più fastidiose che vengono utilizzate da chi scrive email in ambito lavorativo?
Eccole:
- “Non so se sei riuscito a leggere la mia email precedente” (indicata come fastidiosa dal 25% degli intervistati);
- “Come anticipato nella mia email precedente” (13%);
- “Come ci siamo detti in precedenza” (11%);
- “Hai aggiornamenti in merito a questo tema?” (11%).
Si tratta di frasi che possiedono un qualcosa di passivo-aggressivo, che sembrano suggerire al destinatario che c’è qualcosa che manca, che è in difetto (non ha considerato i messaggi precedenti, non ha risposto, non ha fornito aggiornamenti) e deve rimediare. Non stupisce che siano frasi che, in italiano, richiamano il burocratese delle lettere di una volta, che esprime nel modo più impersonale possibile un obbligo o un divieto.
Quindi, se vi ritrovate a utilizzare frasi di questo tipo nelle vostre email commerciali, provate a eliminarle o a minimizzarne l’impatto. Anzi, sarebbe bello che Google, che sta introducendo strumenti di intelligenza artificiale sempre più avanzati (ad esempio, legge nel testo dell’email e, se è presente la parola “allegato”, controlla che non ce lo stiamo dimenticando), ci segnalasse quando stiamo scrivendo una frase antipatica, e ci suggerisse esso stesso di eliminarla o cambiarla…
Altri errori da non commettere nelle email commerciali
Nel mercato europeo, invece, dove gli intervistati nel complesso sono stati oltre 3.000, un altro dato interessante è quello relativo al rapporto via posta elettronica tra le persone e le aziende. Ben il 63% degli intervistati da Adobe dichiara che le email commerciali sono il mezzo preferito per ricevere comunicazioni dalle aziende: si tratta del canale di gran lunga prediletto dai consumatori.
Tuttavia, ci sono anche qui alcune cose che danno parecchio fastidio ai destinatari. La prima (indicata dal 47% dei rispondenti) è ricevere troppi messaggi dalle imprese. La seconda (32%) è ricevere messaggi scritti male o troppo lunghi. La terza (22%) è ricevere un messaggio promozionale che cerca di spingere un prodotto già acquistato, e la quarta (20%) è ricevere un messaggio che dimostra chiaramente che i dati in possesso dell’azienda sono sbagliati. Questo più ancora che ricevere un’email con una personalizzazione eccessiva, che viene citato solo nel 15% dei casi.
Altri elementi che risultano particolarmente fastidiosi quando si parla di personalizzazione delle email sono l’invio di promozioni scadute, la segnalazione di prodotti o servizi giudicati inadatti o non in linea con le proprie preferenze, e gli errori nella scrittura del proprio nome e cognome.
Tag dell'articolo: email marketing