Crescita robusta nell’economia dell’eurozona

Crescita economica e PMI zona euro
Crescita economica e PMI zona euro

Il dato finale dell’indice PMI registrato ad Aprile rafforza i segnali di una crescita sostenuta nell’economia della zona euro all’inizio del 2017. Il valore dell’indice PMI è stato infatti pari a 56,8, il valore più elevato dall’Aprile 2011.

I dati confermano quelli provenienti da fonti ufficiali, che parlano anch’essi di un ritmo di crescita robusto. La variazione del PIL europeo registrata dall’Eurostat per il primo trimestre è infatti è di 0,5%, leggermente inferiore a quella suggerita dalle stime elaborate partendo dall’indice PMI. Se quest’ultimo dovesse rivelarsi corretto, tale variazione potrebbe essere addirittura rivista al rialzo a 0,6%.

Crescita economica e PMI zona euro

Tuttavia, la cosa più importante è che il valore registrato ad aprile lascia ben sperare che la crescita nel secondo trimestre possa essere ancora superiore a quella del primo. L’analisi delle serie storiche suggerisce che, quando l’indice PMI Per l’eurozona ha registrato tali valori, la crescita del PIL nel mese è stata dello 0,7%, e le previsioni di Markit Economics per il PIL del secondo trimestre potrebbero salire rispetto alla stima attuale (che è di solo +0,3%).

Più crescita per tutti

Anche se non ci sono ancora dettagli specifici sulle varie velocità di crescita delle diverse economie, il dato fornito dall’indice PMI mostra che la crescita non solo si rafforza, ma diventa sempre più diffusa in tutti i paesi.

Indice PMI in Europa ad aprile 2017

I tassi di crescita delle economie francese e tedesca sono stati infatti pari a +0,7%, e ancora superiori sono quelli di Spagna e Irlanda, mentre l’Italia, seppure più distanziata, ha registrato un’accelerazione dell’indice PMI che non si vedeva da quasi dieci anni. Lo scarto tra gli indici PMI di Germania, Francia e Italia è stato infatti il più basso nella zona euro da quando questo indicatore viene misurato.

Pressioni sui prezzi, ma va bene l’occupazione

La pressione sulla crescita dei prezzi è rimasta elevata, e le stime raccolte nell’indagine lasciano intendere che l’inflazione salirà nei prossimi mesi. La crescita dei prezzi delle commodity, la debolezza dell’euro e la saturazione della capacità produttiva nelle filiere industriali europee sono tutti fattori che contribuiscono all’aumento dei costi di produzione, con prezzi medi vicini ai massimi degli ultimi sei anni, registrati a Marzo.

La crescita degli ultimi mesi è accompagnata da un buon andamento del mercato del lavoro, che dovrebbe favorire a sua volta la crescita dei consumi. Ad aprile l’occupazione è cresciuta nel complesso del continente, in seguito alla necessità per l’industria di aumentare la capacità produttiva. Anche se i tassi di crescita dell’occupazione sono rallentati leggermente, si tratta comunque di livelli molto incoraggianti.

Tutti i fattori analizzati fin qui lasciano intendere che la BCE possa modificare le proprie politiche di gestione dei tassi di interesse nei prossimi mesi, abbandonando progressivamente quelle basate su tassi bassissimi per contrastare una deflazione che, fortunatamente, si allontana sempre di più.

I rischi ancora presenti

I rischi più concreti per la crescita rimangono quelli di natura politica, anche se gli esiti delle ultime elezioni in Francia dovrebbero aver leggermente, ridotto, almeno nell’immediato, i timori per la tenuta politica dell’euro. Altri rischi potrebbero derivare dalle pressioni sui prezzi, che trasmettendosi a quelli al consumo potrebbero ridurre il potere di spesa delle famiglie.

Tuttavia, per ora i dati mostrano una crescita sempre più solida e diffusa in tutto il Vecchio Continente.

Tag dell'articolo: PMI, scenario economico

Newsletter - RentalBlog

Iscriviti Qui alla Nostra Newsletter

Ricevi tutti i nostri aggiornamenti esclusivi sul mondo del noleggio

ARTICOLI CORRELATI

Rimaniamo in contatto!

Iscriviti alla newsletter per non perdere i nostri aggiornamenti.

Marketing a cura di