Cauto ottimismo nelle proiezioni per l’economia italiana

Bollettino economico
Bollettino economico

La Banca d’Italia ha recentemente rilasciato le sue proiezioni per l’Italia nel prossimo triennio, elaborate dai suoi esperti nell’ambito delle attività previste dalla BCE. Alcune informazioni più aggiornate saranno rese disponibili con l’aggiornamento del Bollettino Statistico di metà Luglio.

Le prospettive per l’economia italiana riportate in queste proiezioni sono da un lato positive (nel breve termine) e dall’altro piuttosto negative. Per quanto riguarda le buone notizie, nel primo trimestre di quest’anno il PIL è aumentato dello 0,3%, con un lieve rafforzamento rispetto alla fine del 2015; le più recenti stime congiunturali indicano una crescita analoga per il secondo trimestre dell’anno. Questo in media porterebbe il PIL ad aumentare dell’1,1% nel 2016, e dell’1,2% sia nel 2017 sia nel 2018, sospinto soprattutto dalla domanda interna.

La cattiva notizia è che queste stime, rispetto all’inizio dell’anno, sono state riviste al ribasso, soprattutto a causa debole andamento dell’economia mondiale, dove rallenta la crescita delle economie emergenti e non si concretizza quella dei paesi avanzati. Continuerebbero però a sostenere la crescita le condizioni monetarie ampiamente espansive, l’orientamento della politica fiscale e il permanere del prezzo del petrolio su livelli complessivamente bassi. Sul fronte delle condizioni monetarie, è delle ultime settimane la decisione della BCE di acquistare sul mercato finanziario le obbligazioni delle aziende (fino al 70% di ciascuna emissione), abbassando il costo dei loro prestiti.

La domanda interna dovrebbe essere sostenuta dall’accelerazione dei consumi, favorita dal progressivo miglioramento del mercato del lavoro, e dalla ripresa degli investimenti, che beneficerebbero di condizioni finanziarie favorevoli e, almeno per quest’anno, degli incentivi alla spesa in beni strumentali introdotti nell’ultima legge di stabilità.

Anche l’occupazione dovrebbe rafforzarsi, spinta dal miglioramento dell’attività economica e dagli interventi di sostegno alla domanda di lavoro. La Banca d’Italia stima che l’occupazione totale possa crescere di circa il 2% nell’arco del triennio (di quasi il 2,5% nel settore privato). Il tasso di disoccupazione scenderebbe gradualmente, portandosi al 10,8% nel 2018 (oltre un punto percentuale in meno rispetto al 2015).

L’inflazione dovrebbe restare ancora pari a zero nella media di quest’anno, per poi risalire solo gradualmente (allo 0,9% nel 2017 e all’1,5% nel 2018), grazie al contributo sia della componente importata che dei prezzi interni, trainati soprattutto dalla ripresa ciclica dei margini di profitto.

I principali fattori di incertezza (purtroppo tutti negativi) che gravano su questo scenario sono di natura globale:

  • la prosecuzione della debolezza delle economie emergenti e una ripresa meno intensa di quelle avanzate potrebbero frenare gli scambi internazionali più a lungo di quanto ipotizzato;
  • l’aggravamento delle tensioni geopolitiche potrebbe tradursi in un aumento della volatilità dei mercati finanziari (ad esempio, aggiungiamo noi, anche in seguito a eventi negativi come l’uscita del Regno Unito dall’UE).

Per contro, l’economia italiana potrebbe essere beneficiare degli interventi delineati dal Governo nel Documento di economia e finanza 2016, ma una valutazione dei loro effetti sarà possibile solo quando si conosceranno i dettagli dei singoli provvedimenti.

Tag dell'articolo: scenario economico

Newsletter - RentalBlog

Iscriviti Qui alla Nostra Newsletter

Ricevi tutti i nostri aggiornamenti esclusivi sul mondo del noleggio

ARTICOLI CORRELATI

Rimaniamo in contatto!

Iscriviti alla newsletter per non perdere i nostri aggiornamenti.

Marketing a cura di