Buone notizie dal PMI dell’eurozona

La produzione industriale nella zona euro.
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Il ritmo di crescita dell’economia dell’eurozona a Novembre potrebbe aver fatto registrare il tasso di crescita più elevato del 2016. L’aumento degli ordini ha spinto le aziende ad assumere nuovi addetti a uno dei tassi più elevati dal 2008, e anche i prezzi alla produzione sono leggermente saliti, rendendo più facile un aumento successivo dell’inflazione.

Sono questi i risultati dell’indicatore PMI (Purchasing Managers’ Index, ossia indice dei responsabili di acquisto dell’industria) calcolato dalla società Markit Economics in via preliminare (la cosiddetta stima flash) su un campione dell’85% dei rispondenti del suo panel. L’indice PMI è salito da 53,3 di ottobre a 54,1: se confermata, sarebbe la crescita più elevata da dicembre 2015.

L’indice viene da una serie di mesi piuttosto positiva: nel terzo trimestre la produzione industriale ha registrato una crescita dello 0,4%, nonostante il calo di settembre, e anche a ottobre il clima di fiducia delle imprese di produzione era positivo.

Il PIL potrebbe crescere dello 0,4%

I calcoli della società, che partendo dal PMI, sulla base del suo andamento storico, provano a stimare quello del PIL, indicano che quest’ultimo nella zona dell’euro potrebbe crescere dello 0,4% nel quarto trimestre, grazie al rimbalzo dell’economia tedesca e all’inatteso andamento positivo di quella francese.

PIL e indice PMI eurozona novembre 2016

Fonte: Markit Economics ed Eurostat

Gli elementi più incoraggianti delle stime (che tuttavia, lo ricordiamo, potrebbero essere riviste al ribasso successivamente) riguardano una crescita degli ordini inevasi nell’industria, che hanno registrato la crescita più forte dal maggio 2011. Per questo motivo le aziende sembrano essere impegnate nell’aumento della propria capacità produttiva, aumentando anche le assunzioni di personale nuovo.

Anche le spinte sui prezzi costituiscono, nello scenario attuale di deflazione, una buona notizia. Specialmente se accoppiate all’aumento degli ordini, segnalano infatti una crescita della domanda, che potrebbe tradursi in un aumento successivo dei prezzi anche al consumo, anche perché negli ultimi mesi si sono registrati ritardi nelle catene di fornitura.

Tag dell'articolo: dati di mercato, PMI

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