In ritardo rispetto al resto dell’Europa

Proseguiamo la nostra ricognizione del mercato del noleggio rimanendo nel comparto del sollevamento. Con le sue 14 filiali, Nacanco è uno dei player più strutturati sul territorio nazionale. Ecco come la pensa Marzia Giusto, Amministratore Delegato dell’azienda con sede a Montichiari (BS).

Giusto, quali sono gli orientamenti strategici e organizzativi di Nacanco per affrontare questo lungo periodo di crisi di mercato?

Lavorare, lavorare e ancora lavorare. Non ci sono ricette segrete. Potenziare il marketing, rendere più efficace la presenza sul territorio, andare su altri mercati con altri prodotti e potenziare l’offerta aggiungendo nuovi servizi. Questo è quello che ci ha permesso in questi anni difficili di arrivare ad essere i numeri uno nel settore del sollevamento in Italia.

Quali cambiamenti nello scenario esterno possono favorire il mercato del noleggio di mezzi di sollevamento nel 2013?

I cambiamenti che tutti ci auguriamo avvengano nello scenario esterno riguardano maggiori investimenti  per il nostro settore, scelte che possano sostenere realmente delle strategie sulla crescita e sullo sviluppo economico in Italia, altrimenti saremo costretti ad assistere a una ulteriore involuzione del mercato e, nel migliore dei casi, a un fuggi fuggi generale di operatori del settore nei mercati esteri più promettenti, oppure  a una moria di operatori nei casi peggiori. Nel frattempo la carenza di liquidità e la chiusura delle banche nel rilasciare credito fanno in modo che la clientela a cui ci rivolgiamo attinga sempre di più al noleggio e sempre meno all’acquisto di macchinari in genere. Sempre per le stesse motivazioni di cui sopra però, il pagamento dei servizi che eroghiamo perde sempre più di qualità e l’altra vera difficoltà del mercato, oltre alla carenza di lavoro, è anche il recupero del credito. Una valida iniziativa di cambiamento che provenga dall’esterno o dall’alto  imponendo regole precise sui termini e le modalità di pagamento a nostra tutela, sarebbe di grande aiuto.

Cosa a suo parere ancora sta penalizzando la piena espressione del noleggio in Italia?

Avendo la fortuna di potermi confrontare spesso con noleggiatori di grande caratura a livello europeo, quello che ho sempre percepito è la grande professionalità che questi gruppi dimostrano. Secondo me siamo anni luce dietro a loro. Fare il noleggio è un mestiere difficile, dove ci vogliono grandi capacità economico/finanziare di sicuro, ma anche professionali e manageriali. L’azienda del noleggio, nel senso stretto del termine, non si può improvvisare, è frutto di un controllo quasi maniacale di quello che si fa ogni giorno, sotto tutti in punti di vista. Il noleggio in Italia, a mio avviso, fatica a decollare anche per questo, oltre al fatto che iIntraprendere un’attività di noleggio in Italia e tutto fuorchè facile. Grande capitale investito, grande impegno finanziario, poca certezza sugli incassi, sistema giudiziario lento e poco efficace, tutto ciò non aiuta di certo.

Il mezzo di sollevamento si presta per servire differenti target di mercato: quali sono i segmenti che meno soffrono l’attuale stagnazione economica?

Sicuramente il settore delle manutenzioni in generale, delle energie rinnovabili, delle riqualificazioni urbane e del verde.

Che vantaggi o che oneri porteranno le recenti normative in ambito sicurezza ai noleggiatori?

Porteranno ad un mercato meglio educato e più consapevole. Contribuirà ad aumentare la credibilità e professionalità di chi il mestiere del noleggiatore lo sa fare davvero, seguendo tutte le regole e applicando l’attività di vigilanza che questo decreto impone, comunicando al cliente quale sia la cosa migliore da fare per sé e per la sua azienda. Non siamo solo noleggiatori, ma diventiamo sempre più i consulenti dei nostri interlocutori.