Rental Academy – Il monitoraggio dei ricavi da noleggio

In questo post illustriamo una serie di concetti di base relativi al monitoraggio dei ricavi da noleggio. Questa vuole essere una guida rapida, utile non tanto per le aziende strutturate (che, si spera, hanno già a disposizione strumenti per l’analisi dei ricavi), ma per le piccole e medie aziende di noleggio che magari non hanno ancora impostato un sistema strutturato di monitoraggio dei risultati aziendali.

I ricavi aziendali sono infatti la prima, anche se non l’unica, grandezza economica che deve essere tenuta sotto controllo, e per farlo occorre dotarsi di sistemi che consentono di confrontare i ricavi e le loro diverse tipologie nel tempo. Dai ricavi dipendono infatti altre importanti variabili come il ROI (complessivo dell’aziende e più specifico anche della flotta e dell’attività di noleggio).

Le dimensioni di analisi dei ricavi, per una specifica categoria (ad esempio, mezzi di sollevamento o macchine movimento terra) e per il totale dell’attività, sono due: la scomposizione per natura e le variazioni nel tempo.

L’analisi dei ricavi per natura

E’ in primo luogo necessario distinguere tra ricavi da noleggio e ricavi da altre attività.

Questo è fondamentale, in particolare. per le aziende che associano al noleggio attività come ad esempio la rivendita delle macchine. Non importa che cosa sia arrivato prima (se l’attività di vendita o quella di noleggio): contare nel noleggio le vendite di macchine acquistate dai produttori e rivendute ai clienti è sbagliato, perché le due cose sono diverse: confonderle significa, come si suol dire, mischiare mele con pere.

Ben diverso è il caso dei ricavi da cessione di macchine precedentemente date a noleggio, che vengono cedute come usato al termine della loro vita utile (o prima di tale termine): questo è uno degli elementi fondamentali del ciclo del noleggio, che fa parte delle strategie del business in questa attività e deve essere governato in funzione del valore residuo e dell’anzianità del parco mezzi.

A parte questo, la prima voce per rilevanza nell’analisi è quella dei canoni “puri” da noleggio, ossia le tariffe pagate dai clienti per il noleggio dei beni. A questi si sommano poi i ricavi da noleggio accessori, ossia quelli derivanti da prestazioni o servizi aggiuntivi rispetto al servizio base di noleggio: ad esempio i trasporti o le assicurazioni. Un esempio di ricavo accessorio, nel caso dell’autonoleggio, è offerto dalle fee che vengono fatte pagare al cliente per il riempimento del serbatoio a fine utilizzo.

Se l’azienda esercita attività di subnoleggio (ossia il noleggio di mezzi a loro volta presi a noleggio da un altro soggetto), i ricavi devono essere considerati nel noleggio, ma tenuti separati dal resto.

Quindi le tipologie di ricavi da monitorare sono:

  • canoni “puri” (con separata indicazione di quelli da subnoleggio);
  • ricavi da prestazioni accessorie al noleggio;
  • ricavi da cessione dei beni a fine utilizzo;
  • altri ricavi extra noleggio (se non già compresi in altre unità/divisioni aziendali esterne).

L’analisi dei ricavi per periodo di tempo

Una volta individuate le grandezze in gioco, occorre misurare la loro variazione da un periodo all’altro.

Dal punto di vista temporale, occorre considerare tre momenti, ossia:

  • il periodo attuale;
  • il periodo immediatamente precedente;
  • lo stesso periodo dell’anno precedente.

A questo punto, bisogna stabilire uno o più intervalli temporali. In linea di massima, i due periodi fondamentali sono la settimana e il mese. Per la prima, si fanno i conti al venerdì o al sabato; per il secondo, l’ultimo giorno.

Applicando i tre momenti visti poco sopra, si dovranno quindi monitorare le diverse voci di ricavo connesse al noleggio:

  • per le analisi settimanali, la settimana appena conclusa, la precedente e la stessa settimana dell’anno prima;
  • per il mese, il mese appena terminato, il mese precedente e lo stesso mese dell’anno precedente.

Il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente elimina quasi completamente gli effetti dovuti alla stagionalità del settore. Se vogliamo infatti monitorare come vanno i noleggi di tosaerba e altre attrezzature da giardino, è normale registrare un forte aumento dei noleggi tra febbraio e marzo, con l’arrivo della primavera. E’ molto più utile sapere se il mese di marzo di quest’anno è andato meglio o peggio del marzo dell’anno scorso.

Oltre il livello mensile, inoltre, si può effettuare un’analisi trimestrale e, logicamente, una annuale, che forniscono un’ulteriore sintesi dei risultati della business unit del noleggio.

A mano a mano che si prende confidenza con il sistema, monitorare i ricavi da noleggio diventerà sempre più facile, intuitivo e irrinunciabile per comprendere le dinamiche del business, e, soprattutto, per reagire a eventuali problemi sul fronte dei ricavi prima che diventino troppo difficili da gestire.

Tag dell'articolo: canoni di noleggio, Rental Academy

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