4 motivi per cui il vostro blog aziendale non viene letto

Qualità del blog aziendale
Qualità del blog aziendale

Potete anche spendere ore e ore scrivendo nuovi post per il vostro blog aziendale, ma questo non vi porterà automaticamente nuovi lettori. Anche se è dimostrato che la costanza nella pubblicazione di contenuti nuovi aiuta a migliorare le performance SEO e può consentire di essere valutati in modo più benevolo dai motori di ricerca, questo non è garanzia di elevato traffico. Se nessuno legge il vostro blog aziendale occorre andare alla radice del problema e chiedersi il perché, per poter poi applicare le modifiche necessarie.

4 motivi validi

Se seminaste alcune piante in giardino, e non crescesse nulla, fareste molto probabilmente qualche ricerca per capire perché. Cerchereste di capire se è colpa del suolo, parlereste con altri appassionati di giardinaggio, cerchereste magari sul web se ci sono attività importanti che avete tralasciato di svolgere o se ce ne sono altre che state facendo male (ad esempio, dare troppa o troppo poca acqua).

Analogamente, se avete un negozio e questo mese avete ricevuto la metà dei clienti dello stesso mese dell’anno scorso, vi preoccupereste molto e iniziereste a cercare di capire perché, guardando a fattori interni (i prodotti che vendete e il loro appeal per il pubblico) ed esterni (la crisi economica), per decidere come reagire.

Quindi, se il vostro blog aziendale non sta ricevendo un numero di visite accettabile, dovreste cercare di capire perché. Nella maggior parte dei casi, scoprirete che sono coinvolti uno o più dei quattro fattori descritti di seguito.

1. Mancanza di interesse

Fa poca differenza se si parla di un sito web o di un negozio: non si avrà mai successo se non si offre qualcosa di interessante per il cliente. Bisogna quindi capire se ciò che offriamo è interessante o meno per chi visita il sito e il blog.

Il vantaggio di avere una strategia di content marketing è che si può impostare un piano di contenuti e verificare quali sono quelli che hanno più successo in termini di visite, letture, durata di permanenza sulle pagine, conversioni e condivisioni. Lo svantaggio è che questa attività richiede un po’ di tempo: non basta pubblicare un certo contenuto (un articolo, un video, delle foto su Instagram) per poter sapere entro una settimana se le performance sono buone. Molto probabilmente ci vorrà qualche mese per capire se una certa linea editoriale funziona.

Si possono però mettere in campo alcune attività di ricerca sui propri lettori (sondaggi, ad esempio) per capire che cosa preferiscono e cosa amano di meno, e in più l’analisi delle statistiche può fornire da subito un indicatore affidabile che cosa “funziona” meglio. Da qui la scelta di tenerlo o modificare la rotta editoriale del blog.

2. Assenza di SEO

I motori di ricerca devono essere in grado di trovare il nostro sito per poter mostrare le sue pagine nei loro risultati (e quindi procurarci più traffico). Ma anche questa è un’area in cui bisogna rimboccarsi le maniche e darsi da fare: sono lontanissimi i tempi in cui bastava pubblicare il sito per essere subito trovati, e lontani anche quelli in cui si poteva cercare di ingannare i motori infarcendo le pagine di parole chiave più o meno nascoste.

Oggi la SEO è ormai una vera e propria branca del digital marketing: per una panoramica abbastanza approfondita su questo tema vi rimandiamo alla nostra serie di articoli su questo tema.

3. Scarsa promozione

Scrivere contenuti di qualità per il blog aziendaleOgni giorno vengono pubblicati più di due milioni di articoli. A spanne, questo significa ben oltre 700 milioni di post ogni anno. Chiunque in questo scenario pretenda di avere visibilità senza investire in promozione è un illuso, o non ha capito come funzionano le dinamiche di Internet oggi. E in ogni caso, le possibilità che i suoi contenuti vengano visti sono molto basse, anzi, quasi nulle.

La promozione del proprio blog e dei propri articoli diventa quindi fondamentale per fare arrivare nuovi lettori. Occorre promuovere i propri contenuti sui social media, via email e attraverso altri siti di settore. Anche la proposta di contenuti ad altri siti può essere una strada da percorrere.

4. Stile povero

No, non sto parlando di stile in senso artistico (come nel caso dei mobili di “arte povera”…). Parlo di una cosa che chi gestisce un blog (personale o aziendale) non vorrà mai sentirsi dire, ma che a volte è la realtà: e cioè che molto probabilmente il blog è scritto abbastanza o molto male.

Può essere che chi lo gestisce non abbia grandi doti? Non basta infatti installare una piattaforma di blogging e mettersi a scrivere per poter dire di aver creato qualcosa di valore. Le statistiche, da questo punto di vista, parlano chiaro: se i visitatori arrivano sul sito e se ne vanno dopo pochissimo, può essere che ciò che trovano non li interessi, ma anche che non sia all’altezza dei loro standard.

E’ tempo di migliorare

Qualcuno di questi punti vi sembra familiare? E’ sicuramente difficile ammettere che nessuno sta leggendo il nostro blog aziendale o il nostro sito, ma è meglio essere da subito onesti con sè stessi.

Riconoscendo il problema e attivandosi per risolverlo si possono ottenere in un tempo ragionevolmente breve ottimi risultati e miglioramenti.

Tag dell'articolo: blog aziendale, digital marketing

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