Wwoof (World wide opportunities on organic farm ) è un movimento mondiale che mette in relazione volontari e progetti rurali naturali promuovendo esperienze educative e culturali basate su uno scambio di fiducia senza scopo di lucro, per contribuire a costruire una comunità globale sostenibile.
Il progetto è nato nel 1971 in Inghilterra, ma negli ultimi anni, complice la crisi economica e lo sviluppo di internet si è diffuso velocemente in tutto il mondo. Una vacanza diversa, lontana dai device mobili, a stretto contatto con la natura e, spesso, con culture diametralmente opposte, il tutto senza spendere un euro. Vitto e alloggio, infatti, sono garantiti, in cambio di lavoro: dalla raccolta di piccoli frutti al taglio della legna ma anche a tanti laboratori sono moneta corrente per pagarsi le vacanze.
Il portale Wwoof mette in contatto volontari e progetti rurali. Le mete preferite dai nostri concittadini sono soprattutto Spagna e Irlanda, ma i più coraggiosi si spingono in Cina, Giappone e Australia.
In Italia le strutture ospitanti sono circa 700 e ce n’è per tutti i gusti. Qualche esempio? Si possono addestrare cavalli andalusi in Valle d’Aosta o pulire i sentieri e tagliare la legna in Val Maira nel cuneese; si può raccogliere la frutta e occuparsi delle smielatura in un oasi del WWF nel mantovano eppure arrivare ai piedi dell’Etna per riportare all’antico splendore un campo di avocados abbandonato.
L’anno scorso, in Italia, sono stati 5500 i wwooffers, circa 2200 di origine italiana, 1000 americani e 300 inglesi. La maggior parte, ovviamente, giovani sotto i 30 anni. Un’esperienza sicuramente interessante, un’occasione irripetibile per imparare una lingua nuova e per disintossicarsi dalla città e scoprire luoghi lontani senza spendere un capitale.