Helsinki, la capitale della Finlandia, non è una delle capitali più grandi d’Europa, ma contando anche il suo hinterland raggiunge un milione e duecentomila abitanti.
Come tutte le grandi città dispone di una rete variegata di mezzi di trasporto: autobus, tram, una metropolitana, oltre al noleggio di biciclette, al car sharing e ai taxi. Tuttavia, molte persone preferiscono comunque utilizzare la propria auto.
Per incoraggiare sempre più persone ad abbandonare la propria vettura, il governo cittadino ha deciso di unire le forze con un’azienda tecnologica locale, e creare un’App. Questa applicazione si chiama Whim, e consente a chi la usa di combinare i servizi del trasporto pubblico con il noleggio auto il ride sharing, i taxi e altri sistemi privati. L’obiettivo ultimo è ridurre i livelli di traffico e inquinamento, fornendo ai residenti un’alternativa all’uso dell’auto di proprietà.
L’App è stata resa disponibile in beta (cioè in versione di prova non ancora completa al 100%) a ottobre di quest’anno. Il funzionamento è piuttosto semplice: l’utente inserisce la sua destinazione e l’App crea il percorso migliore, mixando le tratte in autobus, treno o auto (condivisa). Se l’utente accetta la proposta, convalida il tragitto e può pagare subito i suoi vari tratti. Attualmente è richiesto un abbonamento mensile, ma in futuro potrebbe essere anche previsto l’uso per un viaggio singolo.
L’App Whim dovrebbe a breve essere proposta anche in altre città, tra cui inizialmente Birmingham e successivamente Toronto o Montreal, e da lì alcune città negli USA.
Flessibilità innanzitutto
Un sistema come quello proposto da Whim, basato su un mix flessibile di mezzi, cerca di risolvere uno dei problemi fondamentali del trasporto locale, che è la densità delle connessioni e della domanda. Solo quando si concretizza una quantità sufficiente di domanda di trasporto, infatti, ci sono i livelli minimi di convenienza economica e una massa critica sufficiente per far partire un investimento.
La città di Helsinki, da questo punto di vista, sembra il posto giusto da cui partire: ben tre quarti della popolazione (circa 900.000 persone su 1,2 milioni di abitanti) ha usato un mezzo pubblico almeno una volta negli ultimi sei mesi. A questo si aggiungono una buona presenza di infrastrutture digitali e soprattutto la volontà del governo di intervenire in tal senso: spesso infatti i sistemi di trasporto sono gestiti da una molteplicità di enti differenti, ed è per questo difficile mettere tutti d’accordo senza una forte spinta dall’alto.
Uno dei potenziali rischi che App come Whim portano con sé è infatti quello che le aziende del trasporto locale perdano contatto con la loro clientela. L’uso di Whim potrebbe infatti spingere ad abbandonare tram e autobus a favore dei servizi di car sharing.
Per questo l’autorità locale dei trasporti sta monitorando quanti nuovi utenti arriveranno sui mezzi pubblici grazie all’App. E forse, a regime, potrà anche interrogare i dati sui flussi di origine-destinazione degli utenti di Whim e scoprire che ci sono tratte ad elevato flusso di viaggiatori che la rete pubblica ancora non serve adeguatamente.