Noleggio, un treno in corsa che ha bisogno di noi

metropolitana treno
buio metropolitana passeggero

Normalità. È questa la parola che mi è subito venuta in mente quando ho pensato di descrivere con un singolo termine la mia prima esperienza al Congresso Assodimi, appuntamento che ha fatto convergere molti operatori del noleggio.

In realtà, un po’ mi dispiace aver scelto proprio questa parola, ormai abusata nella comunicazione di tutti i giorni. Per me, però, ha una duplice valenza. Da un lato è inevitabile il parallelismo con la situazione attuale: un’emergenza sanitaria che non ci molla un attimo e che in realtà ci ha rubato gran parte della quotidianità che fino a un anno fa potevamo davvero definire “normale”. Dall’altro, questo termine descrive quello che per me dovrebbe essere la normalità.

Contrariamente a quello che si può pensare o che può trasparire per chi mi conosce poco, il contatto con le persone e la possibilità di muovermi in lungo e in largo per lavoro, sono sempre stati due dei miei obiettivi principali in ambito professionale. Alcuni aspetti del mio carattere forse mi frenano ancora nel vivere appieno queste esperienze, ma tanto il GIS quanto il Congresso Assodimi hanno rappresentato per me quello che, nel tempo, vorrei diventasse la mia personale normalità.

Ora, bando alle ciance personali, quello che vorrei raccontarvi con l’articolo di oggi è il mio punto di vista sul Congresso. Non tanto un’analisi critica dell’evento, non è né mio interesse né mia competenza. Vorrei portarvi con me nell’esperienza che ho vissuto, quasi come fosse un diario di bordo.

Se siete curiosi, seguitemi…

Un treno in corsa

È una delle cose che mi sono state dette nel corso del Congresso e che, a ripensarci bene, rappresentano esattamente ciò che sto vivendo da quando sono entrata a far parte di Rental Consulting.

La cosa bella è che probabilmente me ne devo ancora rendere conto. Ma questo non vale solo per me. Per quanto mi riguarda, essere presa e lanciata all’interno di un settore completamente nuovo è stata una sfida; sono riuscita a prendere quel treno senza essere pienamente consapevole di quello che avrebbe significato. Mi sono ritrovata tra le mani nuove mansioni, nuove persone, nuovi modi di ragionare. E, a distanza di un anno e mezzo, posso dire con certezza che questo treno sta andando a una velocità folle, riservandomi sorprese praticamente ogni giorno.

Ma la metafora del treno in corsa – che viaggia veloce e che velocemente deve essere preso al volo – vale per il noleggio in generale. E, anche in questo caso, questo stesso settore sta iniziando ora ad apprezzare che cosa significhi realmente.

Il noleggio sta cambiando in modo visibile. Ormai è un dato di fatto, complice anche le conseguenze di una pandemia che ha chiamato anche le aziende di questo settore a reinventarsi e a trovare un modo per sopravvivere al mare in tempesta che l’emergenza sanitaria ha portato con sé.

Probabilmente, è stata proprio questa la stazione da cui è partito questo folle treno, che ha come passeggeri le realtà aziendali del settore. Realtà che, probabilmente, all’inizio si sono sentite un po’ perse, incerte, titubanti di quello che avrebbe riservato il viaggio.

Sono le stesse realtà che ho avuto modo di vedere al Congresso e che ora scalpitano per dar vita a progetti, prodotti, servizi che rispondano alle esigenze di un mercato che cambia vorticosamente, e di farlo in modo davvero innovativo e diverso rispetto a quanto messo in campo finora.

Questo è esattamente quello che ho percepito a Firenze. Complice la location, l’atmosfera che ho respirato è stata di ottimismo e voglia di mettersi in gioco. Ci sono ancora dei dubbi, ma anche questo fa parte del gioco. L’importante è avere la consapevolezza dei mutamenti in atto e delle possibilità che questa evoluzione sta portando al noleggio.

Ragionare come una squadra

Per conto mio, anche questa è un’espressione che è stata usata troppo, in tutti i modi, e che quindi può suonare come abusata.

Da un lato dovrebbe essere un concetto ovvio che, all’interno di una stessa azienda, sia necessario lavorare come un team e non come comparti nettamente separati l’uno dall’altro. La specificità del singolo è ovviamente importante, ma i risultati si raggiungono solo se questa peculiarità individuale è correlata al lavoro di una squadra.

Lo abbiamo sentito ripetere in molti corsi di formazione, in molti speech, anche nella nostra quotidianità. Un concetto talmente ovvio ai nostri occhi, che però in un certo senso ci rende ciechi. Come? Per spiegarlo, vi pongo una semplice domanda.

Quante volte avete pensato di lavorare come una squadra insieme ai vostri competitor? Sembra una cosa contraddittoria e surreale, non è vero? Eppure, anche questa è una direzione da prendere per dare vita a una nuova concezione del settore noleggio.

Mi rendo conto che non sia un concetto immediato da comprendere. Del resto, come facciamo a fidarci totalmente di un nostro concorrente?! Da consulente di marketing (un ambito che di competitività ne vede fin troppa) io stessa sarei restia nell’avviare una collaborazione con una persona che ricopre il mio stesso ruolo.

Quello che è necessario fare, però, è abbracciare questa possibilità. Non si tratta di firmare un patto col diavolo, ma di mettere in condivisione la propria esperienza per permettere al settore nel suo insieme di crescere, migliorare, progredire.

È quello che ha cercato di spiegare Raffaella Tavazza nel suo intervento in apertura del Congresso che, personalmente, mi ha lasciato l’acquolina in bocca. Perché okay, come dicevo, il tema del lavoro di squadra è ormai una sorta di ovvietà. Quello che credo manchi in questo momento è un suggerimento più pratico. Noi, aziende del noleggio, come possiamo davvero mettere in comune le nostre conoscenze e lavorare insieme per il bene del settore in cui operiamo?

Suggerimenti pratici cercasi

Non sono ancora una manager affermata, non ho esperienze pluriennali alle spalle e, sicuramente, non ho al momento una conoscenza così ampia e profonda del settore.

Ma se c’è una cosa che ho capito in questo anno e mezzo è che la teoria non basta. E io sono la prima ad accogliere questa affermazione. Perché diciamocelo: è bello ricevere la formazione teorica, quel suggerimento lanciato un po’ per sbaglio e lasciato a mezz’aria come un “okay, adesso tocca a voi trovare il modo di applicarlo“. Ma poi, nella realtà, quante volte abbiamo davvero trovato il suggerimento pratico di metterlo concretamente in atto?

Questa è forse l’unica nota dolente che porto con me dopo l’esperienza al Congresso. Con un titolo così importante come “Che direzione vuoi far intraprendere alla tua attività di noleggio?“, avrei forse desiderato cogliere qualche spunto pratico in più. Sia chiaro, nemmeno io ho queste risposte. In questo momento mi limito a osservare dall’esterno: ma ci sto pensando. Mi arrovello su quelle che potrebbero essere le soluzioni più adatte per permettere al noleggio di rivoluzionarsi.

Insomma, se parliamo di collaborare tra competitor, lo hanno già fatto Samsung e Apple: perché non possiamo farlo anche noi? Perché non possiamo organizzare una tavola rotonda che coinvolga le aziende e gli operatori del settore a diverso titolo e le metta una di fronte all’altra, alla ricerca di una soluzione che faccia bene a tutti e che allo stesso tempo non riduca il noleggio a una semplice ammasso di realtà che tendono a essere una uguale all’altra? Noi siamo disponibili, e lo abbiamo dimostrato parecchi anni fa aprendo le porte di Rental Academy a una collaborazione più ampia, che però è rimasta unidirezionale.

Eppure, la logica win win o, se volete, lo sviluppo di un settore, passa proprio dalla totale condivisione delle informazioni che si hanno, per trovare una logica comune.

Come possiamo quindi rimboccarci le maniche e riprovarci? Sapete… non lo so. Non ho delle risposte al momento. Anzi, forse una già ce l’ho: occorre fidarsi, e smettere di avere paura. Paura di fallire, di imbattersi in qualche fregatura, paura di rischiare.

Ho già avuto modo di affrontare questo argomento per la nostra organizzazione con alcune realtà.  L’idea piace, è entusiasmante…ma parallelamente è accompagnata da una sensazione di ansia e incertezza. Una sensazione del tutto normale, una reazione umana al cambiamento.

Ma proprio perché si tratta di un cambiamento, forse è arrivato davvero il momento di mettersi in gioco.

Ed è per questo che al termine di questo articolo vi lascio con un’altra domanda che è anche una proposta: quali sono le cose pratiche che mettereste in atto per migliorare il vostro settore? Vi chiedo di scrivermi, di chiamarmi, di venirmi pure a suonare il campanello di casa se serve.

Perché questo è il momento di iniziare a dare un seguito a ciò che finora abbiamo solo discusso o pensato. Io ho voglia di intraprendere questo viaggio. E voi? Venite con me?

Noleggio Assodimi

Tag dell'articolo: Congresso Assodimi, noleggio

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