Un dato alquanto singolare è emerso dal Rapporto Automotive 2012, una ricerca condotta dalla società di consulenza AlixPartners sul comportamento dei più giovani con le automobili.
“In America – appare chiaro dallo studio – la domanda di auto da parte dei giovani nati negli anni Novanta e 2000 è in forte calo. Tra le cause di questo fenomeno, oltre alla strutturale debolezza dell’economia che frena la domanda, si evidenziano anche mutamenti dei trend demografici: le quattro ruote non costituiscono più la priorità per i neo-maggiorenni (“Generazione N”, indifferente alla guida), sostituite dagli smartphone e, più in generale, da strumenti elettronici che consentono di restare sempre connessi. Anche in Italia questo scenario è ormai prossimo”.
Emerge, quindi, uno scenario sempre più orientato al digitale, che riguarda soprattutto le giovani generazioni; crescono in modo esponenziale l’utilizzo di mezzi di comunicazione utilizzati principalmente per navigare sul web, inviare e-mail, effettuare ricerche e controllare/condividere quotidianamente (e più volte al giorno) lo stato dei social network. L’Italia, tra l’altro, è entrata da poco nella top 10 dei paesi con maggior diffusione di Internet.
“Ritengo sia finita l’era dell’automobile come oggetto del desiderio – dichiara il sociologo Francesco Alberoni a commento dei risultati della ricerca promossa da AlixPartners – perché alle strade e alle autostrade del mondo si sono aggiunte le autostrade del web in cui ti sposti istantaneamente e incontri chiunque. L’automobile resta e continuerà ad essere lo strumento più pratico, più comodo, più divertente con cui ogni singolo individuo può spostarsi, quando vuole, con chi vuole, alla velocità che desidera, andando dove gli pare, raggiungendo luoghi dove nessun treno superveloce, nessun aereo o nessuna autostrada virtuale potrà scaricarlo. Questo mi sembra il punto di partenza per pensare al suo sviluppo futuro: il rapporto stretto dell’automobile con il nostro io e la sua infinita duttilità”.
.. e se una volta il prendere la patente era sinonimo di indipendenza, oggi per sentirsi grandi basta un iphone.