Tre anni dopo il famigerato scandalo sulle emissioni dei suoi motori diesel, Volkswagen sta investendo molto nel settore delle auto elettriche, non solo per essere all’avanguardia con la possibile evoluzione del mercato automobilistico, ma anche per riguadagnare un’immagine più pulita.
Tutti ci ricordiamo infatti come nel 2015 negli USA sia esploso il cosiddetto “Dieselgate”, lo scandalo che aveva Volkswagen come protagonista. 11 milioni di auto diesel sono state sottoposte a procedure di manomissione dei sistemi di gestione del carburante per ingannare le prove condotte dalle autorità di protezione dell’ambiente. Il risultato è stato che le auto della casa tedesca sembravano meno inquinanti di quanto non fossero davvero, con danni per l’ambiente, la concorrenza e i consumatori.
Ride sharing elettrico
Recentemente Volkswagen ha annunciato che nel 2019 lancerà un sistema di car sharing completamente elettrico, dapprima in Germania e poi in altri paesi a partire dall’anno successivo. Il sistema, denominato WE, farà direttamente concorrenza a Uber e Lyft, ma a tendere anche a quelli delle altre case automobilistiche, come BMW con il suo Drive Now e GM con Maven.
I veicoli elettrici della casa tedesca vengono attualmente già utilizzati in servizi di car sharing di altri operatori, come ad esempio Zipcar, che userà le Golf elettriche a Londra.
La Volkswagen non ha annunciato quali vetture saranno utilizzate per il suo servizio di car sharing, ma il comunicato stampa presentava una foto del suo prototipo denominato I.D., per il quale l’azienda vanta un’autonomia dai 400 ai 600 chilometri a seconda della configurazione (anche se questi dati in genere tendono a calare nell’uso reale su strada).
Per quanto riguarda il prezzo, la Volkswagen punta a mantenerlo molto più basso di quello del Modello 3 della Tesla, uno dei punti di riferimento per il mercato da questo punto di vista.
Un altro elemento interessante del servizio WE è, sulla carta almeno, il supporto a quelle che l’azienda chiama “soluzioni di micro-mobilità”: questo, al di là della terminologia volutamente sibillina, potrebbe significare che oltre alle vetture saranno offerti in sharing anche i monopattini elettrici I.D. Cityskater e I.D. Streetmate, che l’azienda ha svelato all’inizio di quest’anno.
Volkswagen vuole quindi essere associata in futuro non più all’immagine negativa generata dallo scandalo delle emissioni nocive, ma all’energia pulita: per farlo ha intenzione di investire pesantemente anche nella condivisione di vetture pulite, a partire dal suo paese, dove la fiducia da recuperare è maggiore.
Un altro indizio, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, che i sistemi di condivisione di vetture sono sempre più presenti nelle strategie di sviluppo futuro del mercato auto.