Anche se c’è chi sostiene che la recessione sarà meno grave di quella sperimentata negli anni Trenta, forse c’è poco da stare allegri dato che, di fatto, ognuno di noi vede i propri beni svalutarsi con il logorio della riduzione dei prezzi generalizzata, e dunque le proprietà, le case, le auto perdono man mano il loro valore, dopo che lo stesso mercato le aveva sopravvalutate. A questo subentra un’altra dinamica, che è quella psicologica del consumatore, che continua a rinviare i propri acquisti per via della crisi o perché spera che i prezzi possano ancora ridursi.
Le vendite di alcuni beni non hanno vita facile a queste condizioni, in particolare gli accessori o gli oggetti di lusso, i beni destinati ad essere utilizzati raramente o, in alcuni casi, solo una volta. Tuttavia una soluzione per non deprimere totalmente i consumi esiste e sono molte le aziende che la adottano da decenni: affiancare alla vendita il noleggio (pensiamo, ad esempio, al mercato delle automobili, dei dvd, degli abiti da cerimonia o delle attrezzature sportive).
La novità è che adesso anche settori finora inesplorati si stanno aprendo con fiducia a questo mercato.
Se la crisi economica infatti ha fatto riflettere sugli sperperi, portando in discesa il trend dei consumi, il meccanismo del desiderio, che è alla base di ogni atto d’acquisto, di fatto non si è modificato e anzi, semmai, aumentato per la necessità di sopprimere l’acquisto di beni non necessari, ma comunque importanti per il benessere e/o il “bellessere” personale.
Chi ha intuito quale sarà lo scenario dei prossimi anni ha pensato al noleggio non tanto come ad un mercato di sbocco per rivolgersi a nuovi target, ma per mantenere saldo il rapporto con i clienti già acquisiti (customer base), che in futuro avranno una minore disponibilità finanziaria e una minore predisposizione psicologica verso gli acquisti. Si tratta proprio di un ripensamento di business adattato al proprio mercato. Si pensi ad esempio alla recente possibilità di noleggiare utensili e attrezzature per il bricolage.
Altre imprese invece puntano ad investire sui cambiamenti di mentalità reinterpretando il desiderio d’acquisto di un consumatore che non è più ancorato al legame con un oggetto per tutta la vita e, nel giusto compromesso tra liquidità e desiderio, ne riconosce l’effettivo bisogno, a volte limitato ad alcuni giorni, altre legato a particolari occasioni. Ecco allora che si noleggiano borse griffate, accessori di tendenza, preziosi e persino quadri per ricreare un ambiente esclusivo a casa come in azienda.
Anche se il trend del noleggio in settori emergenti è appena nato, non ci sembra insensato parlare di ottime prospettive; al momento non resta che apprezzare la volontà di “rimboccarsi le maniche” da parte di tutte quelle imprese che, per trovare nuove soluzioni di business, spinte dalla necessità di adattarsi ad un mercato in bilico, sono aperte a cogliere i segnali e a percorrere nuove strade di sviluppo, reinventando i target, reinterpretando i bisogni e soprattutto i desideri.
Forse dovremmo tutti quanti abituarci a pensare che nulla è per sempre.