United Rentals ha intenzione di espandere in modo significativo le esportazioni di strumenti e macchine usate presenti nella sua flotta a noleggio: l’obiettivo è portare la quota di macchine usate cedute all’estero al 30% entro il 2018 (attualmente è il 5%), in particolare nei mercati del Sud America, del Medio e dell’Estremo Oriente e in Africa.
Attualmente l’azienda, leader negli USA e in Nord America per il mercato del noleggio, ha 100.000 unità potenzialmente vendibili, una cifra abbastanza normale per una flotta estremamente ampia, che nel complesso vale 7 miliardi di dollari al valore di acquisto.
La creazione di questo sistema di cessione dell’usato avrà un’importante funzione anticiclica per i momenti in cui il mercato del noleggio USA sarà in crisi, e diventerà una sorta di valvola di sfogo per i periodi di basso utilizzo delle macchine.
Non è che l’azienda non esporta già ora alcune macchine usate: tuttavia l’approccio fino a oggi è stato per lo più opportunistico e guidata dalla domanda di usato.
United Rentals si è dotata di quattro persone dedicate esclusivamente a questo compito, di cui tre in Sud America, e pubblicherà i primi listini nel 2014. Non tutte le macchine saranno oggetto di esportazione: l’attenzione sarà focalizzata soprattutto su quelle più facilmente trasportabili; a oggi l’interesse maggiore riguarda le piattaforme aeree, come dimostra il recente ordine di 300 piattaforme elettriche proveniente da Hong Kong, uno dei mercati più attraenti, come la Corea del Sud, la Thailandia e il Vietnam.
La decisione conferma come tutti gli aspetti di gestione della flotta siano rilevanti per la massimizzazione dei ritorni sull’investimento effettuato (il cosiddetto ROI del noleggio): la cessione ai prezzi massimi ottenibili dal mercato è una delle variabili che decretano il successo o il fallimento dell’attività di noleggio, e chiaramente i leader globali del mercato del noleggio sono in grado di gestire questi aspetti con un’efficienza da primi della classe.