Ogni anno, le imprese italiane si devono accollare circa 30 miliardi di costi generati dagli adempimenti burocratici. L’analisi è il frutto di una ricerca promossa da Rete Imprese Italia – cui aderiscono Confartigiani, Cna, Confcommercio, Confartigianato e Confesercenti – e il Cer (Centro Europa Ricerche), pubblicata alla fine dello scorso anno.
L’inefficienza burocratica, insomma, pesa parecchio, mentre basterebbe un (bel) po’ di semplificazione per risparmiare circa un terzo di quella cifra. La conferma arriva dal Dipartimento per la funzione pubblica che indica in 8,9 i miliardi che si potrebbero risparmiare se venissero sconfitte le inefficienze burocratiche che penalizzano fortemente, soprattutto in un momento non particolarmente brillante della nostra economia, anche perché, sempre secondo la ricerca, una parte di questi costi sono riconducibili a oneri impropri causati proprio dalle inefficienze, risorse che potrebbero essere investite nella crescita.
Non è quindi un caso se l’Italia continua a collocarsi agli ultimi delle classifiche internazionali sulla facilità di fare impresa, La classifica del World Economic Forum pone il nostro al 138° posto su 140 con riferimento al peso degli oneri amministrativi.
Purtroppo siamo in mano a Bande Bassotti che ci governano e che tramite la Burocrazia nelle Istituzioni Pubbliche si autoalimentano rendendo “necessaria” la loro nulla incapacità.