Better Place, la visionaria azienda che si proponeva di rivoluzionare l’uso delle auto elettriche con un sistema di noleggio delle batterie, chiuderà i battenti dopo aver fallito nella ricerca di nuovi finanziatori.
Del suo modello di business abbiamo già parlato diverse volte su questo blog: Better Place possiede le batterie delle auto elettriche e le offre a noleggio ai clienti, a fronte di un canone di noleggio mensile. Questi ultimi si abbonano di fatto a un servizio che consente di sostituire le batterie scariche in tutte le stazioni di servizio Better Place, oltre che di ricaricarle a casa propria. Le auto, prodotte da Renault, sono dotate di un sistema di guida che individua la stazione più vicina.
O almeno, questo era il modello di business sulla carta, studiato per aumentare il raggio di azione delle auto elettriche.
I problemi per Better Place sono stati molti: in primo luogo, i produttori di autovetture non sono ancora in grado di produrre batterie standard, fondamentali per creare una efficiente rete di stazioni di servizio dove sostituirle. Anzi: neppure nella stessa Renault gli ingegneri sono stati in grado di trovare una soluzione unica, ma prendevano in considerazione modelli di batteria diversi. In questo non ha poi sicuramente aiutato il fatto che lo stesso mercato delle tecnologie per le batterie è in continua evoluzione, e non è ancora emersa una tecnologia dominante.
Nonostante 5 anni di sviluppo, Better Place è riuscita a convincere solo un produttore, Renault appunto, a collaborare al progetto. E anche i consumatori non sono sembrati entusiasti: le vendite nel 2012 sono arrivate a soli 7 milioni di dollari.
Partendo dalla Silicon Valley, Better Place ha inizialmente siglato accordi per installare le sue reti di stazioni di ricarica in Israele, Danimarca, Olanda, Cina, Australia, isole Hawaii, San Francisco e Giappone. La scelta di un ventaglio così ampio di mercati, anche se da un lato utile a testare numerose condizioni e a generare economie di scala, ha richiesto investimenti massicci. All’inizio di quest’anno, quando era ormai chiaro che la domanda di clienti si sarebbe fatta attendere, l’azienda ha deciso di concentrarsi solo su Danimarca e Israele, ma ormai era troppo tardi.
Il fallimento di Better Place non rallenterà lo sviluppo delle auto elettriche in generale, ma di sicuro è illuminante sulla sfida che il cambiamento dell’intero mercato dell’auto porta con sé. E forse mette in dubbio il valore della proposta di noleggio delle batterie, con tutte le complicazioni tecnologiche e la necessità di fortissimi investimenti che questa si porta dietro.
Il successo che invece negli USA sta avendo in questi mesi Tesla (il produttore di auto elettriche che recentemente ha rimborsato in anticipo il prestito ricevuto dal Governo USA), che pure si scontra con gli stessi problemi di autonomia delle vetture, mostra che forse il mercato non era ancora pronto per il modello di business basato sul noleggio delle batterie.