Negli anni ’80 Nick Kamen lavava (e si levava) proprio lì i suoi famosi jeans (facendo sbavare le donzelle di mezzo mondo). Belle e Sebastian ci hanno girato un video. Quasi tutti i telefilm (compreso il famosissimo Friends) hanno girato al loro interno almeno un episodio e Stephen Frears a dedicato a loro addirittura un film intero, My Beautiful Laundrette.
Le lavanderie a gettoni, fenomeno tutto americano, piano piano sta conquistando tutto il mondo. Dapprima se ne vedevano poche, frequentate soprattutto da studenti fuori sede (tra i quali, lo ammetto, c’ero anche io), dai pendolari del lavoro, dagli stranieri, dai militari, insomma da chi non poteva/voleva investire in una lavatrice ma aveva comunque la necessità di un servizio di lavanderia efficace e rapido. Oggi quasi in ogni paese ha la sua. Dove vivo io, per esempio, ne esiste una molto carina dotata di cinque supermodernissime lavatrici capaci di gestire da 10 a 18 kg, con tanto di asciugatura dei panni (se richiesto).
Quali vantaggi?
Le lavanderie a gettoni ci offorno non pochi benefit di diversa natura. Pensiamo a quelli economici dato il costo di una buona lavatrice (e di utilizzo della suddetta) e i prezzi crescenti dei detersivi di qual si voglia natura (liquidi, in plovere, tabs, cristalli), un sacco di euro risparmiati ogni mese.
Continuiamo con quelli legati al risparmio (non solo economico) dei consumi, il self service comporta un minor impatto ambientale, contiene gli sprechi (soprattutto di detersivi che come sappiamo sono altamente inquinanti), rendendo il bucato più ecologico. Ma soprattutto (e qui vi voglio) una riscoperta del tempo. Le macchine in questione sono professionali, in circa 25/30 minuti lavano e asciugano mentre noi possiamo rilassarci e leggere un libro o conversare con gli altri avventori del locale (qui lo dico per i single, non si sa mai…).
I negozi hanno sempre un design accattivante, sono colorati e allegri, ne ho visti addirittura alcuni con una piccola zona gioco per i bambini, per la serie pensiamo proprio a tutti. Molte lavanderie partecipano, inoltre, al progetto Book Crossing per (ri)scoprire libri vecchi e nuovi e tutte hanno al loro interno un’area macchinette dispensatrici di caffè e altri snack. Insomma una micro pausa di relax fuori casa, senza sensi di colpa.
E i costi?
Il prezzo del servizio completo (lavaggio e asciugatura) varia tra i 5 e i 7 euro incluso il detersivo e l’ammorbidente che queste (stupefacenti) macchine provvedono a dosare e inserire da sole nella giusta quantità per il peso del nostro bucato.
Alla fine di ogni lavaggio, le lavatrici effettuano un trattamento antibatterico, disinfettandosi automaticamente, garantendo così la massima igiene durante l’utilizzo. Ah, per i più pigri, smemorati, giovani, a richiesta sono disponibili pratici foglietti salva colore, i migliori amici di chi, che come me, non divide mai bianchi e colorati, rischiando ogni volta di ritrovarsi la biancheria maculata e dei colori più improponibili. Insomma un’idea ecologica ed economica da valutare. Un gettone costa poco, perchè non provate anche voi?