
Il car sharing negli aeroporti
In molti paesi sono ormai disponibili sistemi con cui il proprietario di una macchina può offrirla a noleggio ad altri guidatori nei momenti in cui non la usa (in Inghilterra c’è ad esempio l’easyCar Club). Si tratta di servizi di car sharing come ne sono nati tanti in giro per il mondo negli ultimi anni.
Tuttavia, negli USA c’è un’azienda che sta ottenendo una discreta popolarità nei siti che parlano di city car, di autonoleggio e dell’uso quotidiano della propria autovettura, perché sta provando a rivoluzionare ulteriormente il sistema di car sharing, offrendo a noleggio a breve termine le auto che vengono lasciate nei parcheggi degli aeroporti.
Si tratta di FlightCar, un servizio con cui i viaggiatori possono condividere con altri partecipanti i dettagli dell’aeroporto da cui stanno per partire, della durata del loro viaggio, del loro veicolo e della tariffa che chiedono per il noleggio.
L’idea di partenza in effetti è interessante: chiunque va in aeroporto per prendere un volo e sta via per un certo periodo di tempo (ad esempio, una settimana), lascia la sua macchina inutilizzata in un parcheggio, e paga per di più il costo di quest’ultimo (un video in inglese che spiega come funziona si può osservare qui).
Chi vuole prendere a noleggio una delle vetture offerte con FlightCar può verificare se nell’aeroporto in cui arriverà ce ne sono a disposizione. Nel momento in cui si stabilisce un accordo tra proprietario della vettura e viaggiatore, le chiavi della macchina vengono consegnate a un rappresentante di FlightCar che pulisce il veicolo prima di consegnarlo all’utilizzatore.
Come ormai molti sistemi di car sharing, anche FlightCar prevede un processo di approvazione sia di chi presta la vettura che di chi la prende a noleggio, ed è assicurato contro furti e danneggiamenti.
Secondo l’azienda, chi prende una vettura a noleggio può godere di uno sconto che va dal 20 al 50% rispetto alle tariffe tradizionali dell’autonoleggio, mentre il proprietario riceve il 65% della tariffa stabilita con l’utilizzatore.
Restano quindi da capire due cose: la prima è, facendo due rapidi conti della serva sul canone pagato da chi usa la macchina, se questo sistema può essere davvero interessante per i proprietari, e quanto FlightCar riuscirà a guadagnare dall’iniziativa. La seconda è quale sarà la reazione delle società di autonoleggio tradizionale di fronte all’ingresso di un nuovo concorrente con queste caratteristiche…
Dico come la penso:
1° Più passa tempo e più il Vostro Blog mi piace sempre di più e il motivo E’ che con i vostri articoli riuscite a mettermi di buon umore, posto che interessi a qualcuno il livello del mio umore.
Rimane il fatto che volevo dirvelo, anche perché, questo post di Oliviero Cresta, mi ha fatto tornare in mente le molte sere che con gli occhi fissi sul tabulato della “situazione” vedevamo con sgomento il nostro activity report che ci dichiarava un asfittico Utilizzo del 30%
Quante sere fredde e angoscianti concluse “inventando” le più possibili e strampalate teorie su come aumentarlo.E quando parliamo di flotte di oltre 15/20mila units rac e 400/500 trucks potete immaginare che …allegria.
Descritti i motivi del mio buon umore leggendo “Un autonoleggio al volo” devo sorridere a queste strampalatissime teorie di revenue sharing etc etc delle quali Oliviero ci da notizia
Chi, invece, ride davvero saranno i tanti delinquenti che viaggeranno…gratis senaza pagare e magari … pensando bene di “trattenersi” pure tutto il veicolo.
Povero Autonoleggio che ci imbatte. Già li vedo la notte andare in giro nella nebbia inglese a cercare di recuperare le auto.
…Come siamo finiti piano piano.
Morto l’autonoleggio.
Viva l’Autonoleggio.
Rimane il Vostro bel Blog e lo spazio che mancava e che avete saputo riempire e soprattutto le energie che sapete trasmettere.Complimenti.
Ora augurando buona cena a tutti invio i miei saluti
RP
Cara Pruna,
Sono molto contento di avere suscitato una reazione, anche critica, con il mio post. Siamo qui per questo: portare idee, anche strampalate, e vedere che cosa ne può nascere.
Le confesso che anche io sono scettico sul valore di questa iniziativa di car sharing, che la considero al massimo (con molta benevolenza) un’idea di nicchia. E le confesso che non so se sono ancora pronto a prestare la mia macchina a uno sconosciuto, per timore che me la sporchi, rovini o rubi. D’altra parte, per quanto riguarda le bici, mi sono pentito di averne comprata una, e sono invece un grande fan del bike sharing della mia città.
Resta però il fatto che, al di là delle mie opinioni (che contano pochissimo) le iniziative di car sharing sono all’ordine del giorno. Alcuni servizi di questo genere hanno ottenuto milioni di dollari di finanziamento e si sono espansi in più paesi.
Negli anni 2000 abbiamo vissuto il boom e il crollo della New Economy: alcune idee strampalate sono state spazzate via, alcune idee così così sono diventate servizi di nicchia (tipo il Segway), altre si chiamano Amazon.com…
In attesa di capire chi sarà il nuovo Amazon e chi il nuovo Webvan o Peapod, noi le idee le mostriamo tutte. Chissà che magari qualche spunto possa aiutare le imprese del noleggio alle prese con questa crisi.
Grazie ancora dell’attenzione e del tempo che ci dedica
Oliviero