Gli ultimi dati dell’indagine IRN100 mostrano che nel 2011 la ripresa dei leader del noleggio è stata significativa, anche se più ridotta per quelli europei rispetto a quelli delle altre aree. La crescita media a livello complessivo è stata del 13,3%, e del 22,9% per i primi 10 noleggiatori in classifica.
I noleggiatori americani sono cresciuti in media del 17%, mentre quelli europei di un più modesto 5,9%. L’andamento del noleggio a livello globale riflette l’andamento dell’economia, con lo spostamento progressivo della crescita dal Vecchio Continente ai paesi emergenti. Per la prima volta dal 2005, il numero di imprese europee tra le prime 100 è sceso sotto 50 (sono infatti 44).
Al contrario, i paesi emergenti hanno aumentato la loro presenza, con l’inserimento per la prima volta di imprese cinesi e del Medio Oriente.
Anche la spesa per investimenti nelle flotte a noleggio è crescita notevolmente nel 2011: i primi 25 investitori (tra cui soprattutto imprese del Regno Unito, giapponesi e australiane) hanno speso 5,7 miliardi di dollari, più del doppio del 2011.
Dal 2011 al (brutto) 2012
I problemi della filiera a livello europeo, alla base delle più contenute performance dei noleggiatori europei, proseguono senza sosta anche nel 2012. Secondo Eurostat, il mese di maggio 2012 è stato il quinto mese di fila in cui si è registrata una contrazione del settore delle costruzioni in Europa.
A livello tendenziale, rispetto a maggio 2011, la produzione è scesa dell’8,4% nell’Eurozona e del 6,9% nell’intera Unione Europea a 27. Le riduzioni più forti sono state registrate in Spagna (-24,8%), Slovenia (-23,%) e in Portogallo (-16,4%).
L’unica buona notizia è che, se si passa al confronto congiunturale, si è registrata una crescita, anche se limitata a un marginale +0,1% nell’Eurozona e a +1,7% nell’UE a 27.