Uber ha recentemente lanciato un gioco per iPhone con l’obiettivo di spiegare che cosa significa lavorarci come autista e farne parte.
UberDrive è quindi sia uno strumento di insegnamento che un meccanismo di reclutamento. Ai giocatori viene insegnata la strada più breve per compiere tragitti a San Francisco durante le loro “corse” virtuali per i clienti di Uber. Ci sono anche premi per chi accoglie il cliente in aree della città e momenti in cui è in funzione il famoso (o famigerato, a seconda dei punti di vista) surge pricing, ossia l’aumento di tariffa in funzione della domanda di trasporto esistente nei momenti di punta.
I giocatori iniziano la partita come tassisti incaricati di portare un dipendente di Uber presso la sua sede di San Francisco. Appena arrivati viene loro offerto un posto di autista per Uber, e la loro vettura viene trasformata in una Prius nera, simbolo del servizio Uber-X. In puro stile videogame, man mano che i giocatori completano i loro tragitti, guadagnano l’accesso ad aree più vaste della città, e a nuove auto.
Il gioco prevede anche informazioni e curiosità sui vari posti più famosi di San Francisco, e al crescere del livello cominciano ad apparire anche delle pubblicità che suggeriscono al giocatore di mandare la propria domanda per diventare davvero un autista di Uber, anche perché la conoscenza che sta acquisendo è reale e non solo limitata al mondo virtuale.
Il videogioco UberDrive ha anche un’altra funzione importante per Uber, nel campo della comunicazione: offrire un lato più umano e divertente in un contesto in cui l’azienda è stata investita da grandi quantità di pubblicità negativa, e viene vista come un nemico senza cuore non solo dai tassisti tradizionali, ma anche dai suoi concorrenti, dai sindacati, dai regolatori del mercato e da parte dell’opinione pubblica.
Il gioco, dopo la versione di San Francisco, potrebbe acquisire in futuro nuove città, in funzione delle necessità di Uber di espandere la sua base di autisti. Le prime a vederlo saranno certamente quelle dove è più intensa la concorrenza di Lyft, Sidecar e di altri servizi (anche tradizionali) per conquistare nuovi guidatori.