Uber è la start up americana che fornisce mobilità in molti Paesi nel mondo. Il servizio più noto è quello di trasporto con automobili a noleggio con conducente utilizzabile attraverso un’App scaricabile sul proprio smartphone. In particolare i servizi offerti da Uber sono due: Uber Black, che procura trasporti attraverso il contatto con operatori professionali di noleggio con conducente (NCC), e Uber POP (al momento in Italia sospeso in seguito ad una sentenza del Tribunale di Milano) che offre passaggi in auto a pagamento da parte di soggetti privati non professionali.
La causa, appena iniziata, è stata istruita su iniziativa di un sindacato di tassisti di Barcellona e mira a definire quale sia effettivamente l’attività esercitata da Uber. La domanda posta alla Corte è se Uber svolga esclusivamente un’attività di piattaforma digitale in grado di mettere in contatto in modo efficiente la domanda con l’offerta di servizi di noleggio con conducente già presenti sul mercato oppure svolga direttamente attività di trasporto persone. Le conseguenze della decisione potrebbero essere davvero molto rilevanti e la decisione potrebbe avere riflessi in tutti i Paesi dell’Unione Europea, che per Uber rappresentano un mercato molto importante.
Nel caso in cui il servizio della società americana fosse ritenuto mera attività digitale, allora Uber potrebbe vedere legalizzata la propria attività e quindi continuare a operare anche in Italia, magari reintroducendo il servizio Uber POP. Nel caso in cui sia ritenuto un operatore del settore trasporti, dovrebbe cercare di trovare un modo per adempiere a tutte le complesse norme che nel nostro Paese, ma anche altrove in Europa, regolano tale mercato.
La soluzione potrebbe anche stare nel mezzo, ma in ogni caso è evidente a tutti che questo tipo di attività debba trovare al più presto una compiuta regolamentazione in grado di migliorare l’offerta di servizi sul mercato (Uber offre servizi di qualità a prezzi competitivi) ma anche in grado di non creare inique distorsioni del mercato e “zone franche” dove le regole valgono solo per alcuni.