Oggi per una volta voglio parlare di Uber per qualcosa di positivo e non solo per le polemiche in cui si è cacciata ultimamente, anche perché la notizia di oggi riguarda anche un altro big del consumo condiviso: Spotify.
Dalla metà di novembre, infatti, Uber offre la possibilità ai suoi clienti di usare Spotify per poter ascoltare la propria musica preferita nelle auto del suo servizio. Salendo su un’auto equipaggiata con questo sistema sarà possibile direttamente dall’App di Uber collegare il proprio smartphone al sistema audio della vettura. Il servizio sarà inizialmente disponibile in 10 città sparse in tutto il mondo, e richiede ovviamente che gli autisti si attivino per rendere funzionante questo sistema sulle proprie macchine.
Durante la conferenza stampa di presentazione il CEO Travis Kalanick ha detto che il servizio sta riscuotendo un certo successo tra gli autisti di Uber. Ovviamente non sarà possibile terrorizzare un autista sparando a tutto volume musica death metal, perché quest’ultimo avrà sempre il controllo del volume.
Il servizio ovviamente va a beneficio non solo di Uber, ma anche del partner Spotify, poiché sarà disponibile solo per chi ha sottoscritto un abbonamento Premium allo streaming di musica. La scelta di Spotify sembra infatti assolutamente azzeccata da un punto di vista strategico: i giovani e gli uomini d’affari che sempre più spesso usano Uber al posto della propria auto o di un taxi sono sempre connessi, e abituati non solo al consumo di servizi e musica on demand, ma anche all’uso di smartphone e App per la loro fruizione. Anche per questo l’iniziativa parte dalle città in cui a livello globale Uber è più diffuso e usato.
Per far funzionare al meglio questa partnership Spotify ha previsto anche abbonamenti gratuiti di prova per i guidatori.
Uber, dal canto suo, fa un altro passo in avanti nella differenziazione rispetto ai servizi taxi tradizionali: quando vi capiterà infatti di poter scegliere la vostra musica preferita su una vettura tradizionale?