Quanti di noi hanno mai pensato alle dinamiche di un pubblico che si muove dietro ad un palco alla vista dell’oratore che vuol sentirsi acclamato? Forse tutti quelli che si sono trovati protagonisti di un discorso in piazza o quanti hanno dovuto fare da veri e propri “butta dentro” per coinvolgere tanti più partecipanti possibili per fare un favore ad un amico che doveva esporsi in pubblico.
Se avessimo saputo dell’esistenza di un’organizzazione esterna che recuperava il giusto numero di persone forse avremmo fatto meno fatica…
Come riporta il Corriere della Sera, in Ucraina esiste un’agenzia che si occupa di selezionare una piccola folla a rimpolpare un comizio o un’iniziativa politica. L’idea di per sé può risultare squallida, se non bizzarra, ma contiene dei forti elementi di innovazione, almeno sotto l’aspetto del servizio che si vuole garantire.
L’agenzia ha capito quanto è necessario il sostegno favorito da un pubblico più o meno consistente, per avere credibilità ad una assemblea, e d’altronde quanti si fermerebbero ad ascoltare qualcuno che parla da solo?
Noleggiare una folla è un’intuizione che nasce dall’aver saputo interpretare un bisogno, quello dell’oratore, che attraverso un pubblico finto cerca in realtà qualcuno che lo ascolti, che sappia e voglia supportarlo nelle scelte, nelle idee, negli intenti.
Certo, la credibilità si costruisce giorno per giorno, garantendo un servizio in linea con le aspettative, e la fiducia nasce dimostrandosi aperti al dialogo e attenti alle esigenze crescenti e mutevoli di chi si ha davanti, ma non si può negare di l’importanza di un “supporto esterno”. Ricordandoci che un passaparola vale più di mille messaggi pubblicitari: un bar affollato ha più opportunità di conquistare nuovi clienti, una catena alberghiera in sold out richiama più persone di quegli hotel che registrano prenotazioni a stento, un’azienda che noleggia macchinari con un brand noto ha più possibilità di guadagnarsi credibilità, a prescindere dalla qualità del servizio, almeno in vista di clienti prospect.
Un’idea di questo tipo, quindi, può essere valida nelle fasi di lancio di un prodotto o di un servizio, per gestire piccole campagne di lancio su scala ridotta. E’ meno utile, forse, quando c’è già un brand o un prodotto forte: come nel caso di Orange in Polonia, che aveva pagato alcune persone perché si mettessero in fila al lancio del nuovo iPhone, per creare un senso di attesa di cui il prodotto non aveva bisogno.