Continua il braccio di ferro tra i tassisti e lo Stato, che con il Decreto Milleproroghe ha, di fatto, rimandato la disamina della querelle Taxi vs Noleggio con conducente (NCC) e Uber al 31 dicembre 2017. Una proroga che ha scatenato nuovi scioperi e veementi proteste a Roma e Milano.
Il Decreto Milleproroghe sospende la validità della norma del 2008 (decreto legge 207, articolo 29, comma 1-quater) che sostanzialmente bloccherebbe i vantaggi dei NCC favorendo i tassisti. Il Decreto legge in questione, infatti, imporrebbe ai titolari di licenza Noleggio con conducente e Uber di operare solo con i clienti che si presentano direttamente nella loro autorimessa. I veicoli, quindi, dovrebbero stazionare solo all’interno delle rimesse. Niente prenotazioni via telefono come per i taxi o tramite App, come avviene con Uber.
Il Decreto legge in questione fu varato proprio in seguito alle proteste avvenute nel 2008, per calmare gli animi dei tassisti; ma da allora fino ad oggi ancora non è stata presa una decisione definitiva. Saranno dunque i giudici a decidere, caso per caso, a chi sequestrare il veicolo e a chi no.
La questione reale da risolvere riguarda le licenze, perché se da un lato è vero che servizi come Uber creano nuove opportunità di lavoro comunque il progresso tecnologico non si può arrestare, dall’altro lato c’è il problema dei migliaia di tassisti che hanno comprato le loro licenze anche per cifre superiori a 100mila Euro, e che vedrebbero il loro valore avvicinarsi sempre più allo zero. I temi in ballo sono quindi: protezionismo, lobby e libero mercato, quindi normale rischio d’impresa.