Smart City, quando “intelligente” è meglio!

Smart City, quando "intelligente" è meglio!
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abbiamo parlato di Smart Mobility, un argomento che ci sembra ancora lontano, ma nei confronti del quale si stanno muovendo diversi Paesi. Un fenomeno in continua progettazione ed evoluzione che, come conseguenza primaria, porterà alla cosiddetta nascita della Smart City.

Lo so cosa state pensando, in questo momento. State pensando che tutti questi termini inglesi, questi “Smart” davanti alle parole, questi nuovi modi di chiamare le cose non sono altro che delle espressioni confusionarie, dei modi di dire che in realtà poco hanno a che fare con lo sviluppo e la sostenibilità delle nostre città.

Ma indovinate un po’? Questa volta il gioco vale la candela. È vero che, molto spesso, quando si parla di tecnologia si collega automaticamente il pensiero a qualcosa di un po’ obsoleto, senza un contatto diretto con la sostenibilità (anche ambientale) di cui oggi abbiamo bisogno. Ma il caso della Smart City, posso assicurarvelo, è qualcosa di diverso. Qualcosa che può davvero fare del bene a noi e alle nostre aree urbane.

Vediamo insieme come, cercando di sfatare ogni dubbio.

Cosa significa Smart City?

Letteralmente, quando parliamo di Smart City, parliamo di una città intelligente. Si tratta di una città in grado di sfruttare tutte le tecnologie messe a sua disposizione e le possibilità offerte dalla mobilità integrata. Capace, in altre parole, di stare al passo con la digitalizzazione e con le innovazioni che questa comporta.

Infrastrutture, soluzioni di mobilità, tecnologia, comunicazione. Sono tutti elementi che contribuiscono a fare della Smart City un’occasione d’oro per le nostre aree urbane, soprattutto per quelle vittima oggigiorno di ingorghi e situazioni del traffico particolarmente difficili da gestire.

L’obiettivo, infatti, è quello di rendere le città economicamente sostenibili ed energeticamente autosufficienti, con un occhio di riguardo soprattutto alla qualità della vita e alla salute e al benessere dei cittadini.

Vi starete chiedendo: “ma tutta questa tecnologia, non va forse un po’ contro le premesse di questo articolo?

In realtà no, non è così. Perché è vero, la Smart City è focalizzata sull’utilizzo delle nuove tecnologie, delle connessioni wi-fi e della comunicazione digitale. Ma non è solo questo, a renderla intelligente. Tutti gli strumenti tecnologici giocano il loro ruolo più importante, ma se alla base non ci fossero degli obiettivi chiari e una gestione a regola d’arte, tanto intelligente questa Smart City non lo sarebbe affatto.

Questo perché alla base c’è la volontà di scambiare continuamente dati e informazioni, per rendere la viabilità e l’esperienza di guida (non solo delle auto) più rapida, efficace, efficiente…ma soprattutto meno stressante.

Smart City, quando "intelligente" è meglio!

Tecnologie sì, ma non solo

A rendere intelligente una Smart City, come abbiamo detto, sono diversi elementi. Il cuore pulsante è sicuramente rappresentato dalle tecnologie, attorno alle quali però si costruiscono servizi, oggetti e soprattutto responsabilità che vanno ben oltre lo strumento puro e semplice. Vediamo insieme quali sono:

1. infrastrutture e reti: come dicevo, il cuore pulsante. Rappresentano l’insieme di telecomunicazioni, sistemi energetici, reti di trasporto, e così via. Lo ribadisco: la Smart City non sarebbe tale se non si basasse su una struttura organizzata ed efficiente, che unisce le connessioni wi-fi, la banda larga, la sharing mobility ma anche il più tradizionale sistema di trasporto pubblico, che si integra e si fonde con tutte le altre soluzioni di mobilità, anche quelle più all’avanguardia.

2. internet of things: condivisione di informazioni e dati, per tenere sempre tutto e tutti in continuo collegamento. Permette di raccogliere e analizzare i big data, ma anche il comportamento degli utenti e delle infrastrutture, per gestire tutto in modo rapido. In questo senso è importante anche la manutenzione della città. E attraverso queste tecnologie, le problematiche meno complesse possono essere risolte anche da remoto.

3. applicazioni e piattaforme: la Smart City ha bisogno di una centrale operativa, un centro di comando in grado di elaborare tutte le informazioni, analizzarle e valorizzarle, con l’obiettivo di rendere l’esperienza degli utenti sempre più vicina alla perfezione. Grazie anche alle App, l’esperienza dei cittadini guadagna progressivamente valore aggiunto. Non si tratta solamente di servizi legati alla mobilità vera e propria, ma anche ad altri aspetti come la sanità, il turismo e così via.

4. persone e responsabilità: la Smart City nasce e si sviluppa con e per le persone. Queste interagiscono, dialogano e partecipano alla crescita della città intelligente, comunicando non solo tra di loro, ma anche con le amministrazioni locali. In altre parole, paradossalmente, pur essendo incentrata sulla tecnologia, la Smart City dà parola alle persone. Le mette nella condizione di non essere solamente spettatori e fruitori dei nuovi servizi, ma di ricoprire un ruolo attivo e di rilievo.

5. sostenibilità e sicurezza ambientale: uno degli obiettivi riguarda il miglioramento della qualità della vita. Innanzitutto attraverso l’utilizzo di energie rinnovabili, prestando sempre più attenzione all’ambiente. Proprio per questo, per quanto riguarda le auto, ampio spazio viene dato alle vetture elettriche. La Smart City punta a una mobilità green. Uno degli obiettivi, infatti, è quello di ridurre il traffico e abbassare i livelli di inquinamento, costruendo flussi intelligenti e senza interruzioni.

Il progetto Neom

Diverse ricerche, negli ultimi anni, hanno cercato di indagare la situazione attuale delle città europee. In particolar modo, per quanto riguarda l’Italia, è stato lo Smart City Index di EY ad analizzare i capoluoghi italiani, incoronando al primo posto la città di Trento. Le sue infrastrutture sono state riconosciute come le più sostenibili, seguite da quelle di Torino e Bologna.

Tuttavia, il progetto più ambizioso in corso al momento è quello della città di Neom. Si tratta di una città completamente high tech, che vanta un’estensione pari circa a quella del Belgio. Questa Smart City dovrebbe sorgere nella provincia di Tabuk, in Arabia Saudita, in un’area prevalentemente desertica e al momento quasi disabitata.

L’idea è quella di costruirla completamente da zero, basandosi sulle più recenti e innovative tecnologie che verranno alimentate interamente da fonti rinnovabili. Il progetto, che auspica di essere lanciato in una prima fase entro il 2025, prevede inoltre la presenza di una connessione libera e ultra veloce, accessibile in tutte le zone della città. Per quanto riguarda il sistema dei trasporti, questo sarà completamente driverless, con mezzi a guida autonoma.

Chiaramente, Neom ha intenzione di scommettere sulla Smart Mobility, sulla connettività, sul rispetto dell’ambiente, tutte caratteristiche fondamentali per una Smart City coi fiocchi.

Intelligente… è meglio!

L’ambito della Smart City è un territorio molto ampio, per descriverlo tutto servirebbero ancora righe e righe di contenuti. Quello che però dovrebbe passare da questo articolo è il fatto che le città intelligenti sono parte di un progresso sostenibile più ampio.

Oltre alla qualità della vita a cui abbiamo fatto riferimento più sopra, la Smart City trascina anche un miglioramento della gestione di una città, perché permette di allocare le risorse in modo diverso. E questo, conseguentemente, comporta una migliore gestione della città stessa, non solo a livello di traffico, ma a 360 gradi.

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