Summit IPAF 2023, tra passato e futuro

foto summit ipaf 2023
foto summit ipaf 2023

Ho perso il conto delle mie partecipazioni al Summit IPAF che, insieme alla cerimonia di consegna degli IAPAs, rappresenta il momento forte non solo della Federazione internazionale dell’accesso aereo, ma di tutto il settore.

Organizzati da KHL, ogni anno riuniscono i principali protagonisti di questo mercato da tutto il mondo. Quest’anno, in particolare, si sono tenuti il 20 aprile a Berlino.

La mia prima volta risale al 2004, unico giornalista italiano invitato a un evento che coinvolgeva sì e no un centinaio di persone, staff incluso.

Ai tempi, IPAF era una lungimirante associazione inglese con vocazione internazionale e con già vent’anni all’attivo. L’emanazione italiana era nata appena un paio d’anni prima per merito di Gerard Hillebrand, anche a seguito dell’iscrizione di CTE e JLG Italia. La mia rivista (Noleggio) sosteneva la cultura della sicurezza nell’uso delle PLE promossa da IPAF.

Hillebrand mi ha subito coinvolto nel supportare direttamente la comunicazione, il marketing e la formazione degli istruttori, un impegno che prosegue tutt’ora con Maurizio Quaranta.

Il Summit IPAF oggi

Personalmente, gli eventi di IPAF hanno sempre fatto crescere molto le mie competenze sulle dinamiche del settore, che trova nel noleggio il suo sbocco naturale.

IPAF mi ha dato la consapevolezza di come un settore giovane come quello del sollevamento aereo possa ambire a evolversi verso l’industrializzazione, tenendo a stretto contatto tutti gli stakeholder dell’intera filiera e mettendo al centro di ogni cosa la sicurezza e la postura etica.

Espandendosi a livello mondiale, queste cose appaiono oggi un po’ attenuate, a vantaggio delle (forse eccessive) attività di marketing e di networking.

Nonostante gli sforzi profusi, eventi di questo tipo sembrano coinvolgere sempre meno i noleggiatori, non solo gli italiani e questo è un dispiacere.

Credo che l’inversione di questa tendenza dovrà essere lo sforzo principale di KHL per il futuro.

iapa dante fracca hinowa

Dante Fracca riceve il Premio alla Carriera da Peter Douglas

Più in generale, l’assenza dei noleggiatori agli eventi di contenuto, spesso a loro dedicati, si presta a qualche riflessione più approfondita per comprendere se le cause sono dovute a un eccesso di operatività che coinvolge anche le figure apicali o semplicemente per l’incapacità degli organizzatori nel produrre temi e modi realmente significativi, attrattivi e coinvolgenti.

Dante Fracca, premio alla carriera

Il mio resoconto degli IAPAs parte dalla conclusione della serata di gala, con l’annuncio del premio alla carriera a Dante Fracca, mitico fondatore di Hinowa da poco entrata nella galassia Oshkosh a seguito dell’acquisizione da parte di JLG.

Riconoscimento meritatissimo che Fracca si sente cucito addosso solo in parte, non avendo del tutto lasciato alle spalle il proprio ruolo operativo, come mi ha confidato poco prima di salire sull’aereo di ritorno.

Il mio auspicio è che la nuova proprietà, pur rispettando i propri rigidi profili interni, sappia mantenere vivi gli aspetti umani e informali che hanno reso celebre la gestione delle relazioni commerciali da parte della famiglia Fracca e di tutti i collaboratori di Hinowa.

Uno stile unico e riconoscibile che si è consolidato negli anni: chi ha frequentato il loro stand in qualche fiera o ha visitato l’azienda in occasione di eventi piccoli o grandi, sa di cosa sto parlando.

Gli altri oscar del sollevamento aereo

Proseguendo a ritroso nelle premiazioni delle 13 categorie, il nostro paese (sempre ben rappresentato al Summit da una presenza numericamente e qualitativamente significativa) si è visto assegnare solo il riconoscimento nella categoria “Hoist”, al prodotto MBC da 2mila chilogrammi che Maber ha presentato al Bauma 2022. Per Diego Benetton ritirare questi premi sta diventando ormai una piacevole consuetudine.

Società di noleggio di PLE dell’anno è risultata la britannica Sunbelt Rentals, premiata per gli investimenti fatti in favore della sostenibilità.

Riguardo agli altri premi, sono rimasto un po’ perplesso per il risultato nella categoria “Prodotto dell’anno – Semoventi”, andato al 160 ATJ

diego benetton maber iapa

Diego Benetton di Maber premiato da Marco Govoni di CTE, membro della giuria IAPAs

elettrico di Manitou, che mi pare poco più di un restyling dell’edizione a motore termico con gli elementi maggiormente interessanti non inclusi di serie.

Forse l’innovazione non era tra i criteri di giudizio nell’assegnazione. Altrimenti, a mio modesto parere, il premio sarebbe dovuto andare a Hinowa e Almac, nella stessa shortlist con due soluzioni dai contenuti tecnici davvero all’avanguardia.

Ma, per non essere tacciato di campanilismo, vale la regola “Ubi maior, minor cessat”.

Nationwide Platforms (divisione sollevamento di Loxam) era presente in ben 5 shortlist, aggiudicandosi 2 premi, tra cui quello dell’innovazione per il sistema di sicurezza “hearness on – fase 2”. Una soluzione certamente utile, ma non proprio inedita agli occhi più attenti.

I noleggiatori che stanno leggendo e che hanno a cuore la sicurezza dei propri clienti possono però certamente ispirarsi alle soluzioni adottate dal pluripremiato player britannico, che da molti anni insiste sulle dotazioni di sicurezza applicate di serie a tutte le PLE del proprio sconfinato parco.

Le presentazioni del Summit IPAF

Lasciando da parte i premi (una formula che forse andrebbe rivista), il Summit in genere si caratterizza per la qualità dei contenuti e degli speaker che si susseguono nel corso della giornata.

L’edizione londinese dello scorso anno, da questo punto di vista, è stata davvero ricca di spunti e di interessanti focus sulle problematiche di evoluzione del settore e, soprattutto, sui temi della sicurezza.

Quest’anno le cose sono andate un po’ diversamente: la scelta di mettere al centro della mattinata le visioni sul futuro digitale e artificiale, ha accentrato eccessivamente su un unico tema i contenuti della giornata, scontentando una buona parte della platea.

A quanto si è capito, il digitale renderà quasi inutile l’apporto della componente umana. Allo stato attuale però, il settore è afflitto piuttosto dalla mancanza di personale tecnico e commerciale. Personalmente avrei trovato più attrattivo trattare questi argomenti e trovare vie d’uscita concrete, avendo a disposizione una audience così geograficamente trasversale.

In apertura del Summit e prima di addentrarsi nelle incognite dell’intelligenza artificiale applicata alle macchine, Peter Douglas ha ripercorso i primi quarant’anni di IPAF con l’ausilio di immagini che hanno fatto davvero la storia del settore.

Un excursus molto emozionante, in cui ho potuto rivedere anche due decadi del mio impegno, incluse le persone che le hanno contrassegnate e che non ne fanno più parte.

Come ad esempio Paul Adorian, la prima persona di IPAF che ho incontrato e che mi ha aperto gli occhi sulla Federazione (nel 2003 al SED di Milton Keynes). All’epoca CEO di IPAF, Paul ha da poco pubblicato un libro dal titolo “Don’t Look Down” che merita di essere letto (il volume è stato distribuito gratuitamente al Summit).

Paola Palazzani Summit IPAF 2023

Paola Palazzani al Summit IPAF 2023

Summit IPAF, un futuro ambizioso

Il resto dell’evento è stato riempito da presentazioni tecniche non proprio memorabili (overview sul mercato tedesco, analisi del segmento Plac e Hoist…) e da diversi spazi riservati alla valorizzazione delle donne nel settore, nuovo corso fortemente voluto dalla Presidente Karin Nars e culminato in un panel conclusivo totalmente al femminile.

Il Summit IPAF 2023 ha celebrato quindi i primi quarant’anni di IPAF oscillando tra un passato di costante evoluzione e un futuro dalle molte incognite, contrassegnato però da propositi di espansione decisamente ambiziosi.

Infatti, se gli attuali soci sono 1.638 e i paesi raggiunti sono 80, il forecast per il 2063 prevede rispettivamente 4.128 soci e 218 paesi rappresentati.

Il numero delle persone titolari di una Carta PAL tra quattro decadi è ancora più impressionante: a oggi sono poco meno di 2milioni e 400mila. Tra quarant’anni saranno 24.736.117.

Avete letto bene, ci si immagina che quasi 25milioni di persone nel mondo saranno formate da IPAF per l’utilizzo sicuro di una PLE.

Se, oltre che titolari di una Carta PAL, fossero anche automaticamente a loro volta associati, ci troveremmo di fronte a una Federazione che realmente rappresenta l’intera filiera mondiale, utilizzatori inclusi, dell’accesso aereo. Con un peso specifico planetario probabilmente diverso, anche a livello politico.

Nessuno però sembra averci ancora pensato concretamente.

Tornando ai contenuti che hanno occupato l’intera mattinata, cioè quelli dedicati agli aspetti disruptive della digitalizzazione, vale la pena ricordare che sono stati trattati sotto differenti punti di vista da almeno tre relatori: Jay Iyengar, Vicepresidente Operativa di Oshkosh Corporation; Lars Thomsen, esperto di futurismo e membro della World Future Society; Susan Xu, CEO di Sinoboom (con uno speech in lingua mandarina reso comprensibile alla platea grazie all’ausilio di preziosi interpreti e delle relative cuffiette).

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Il suggestivo colpo d’occhio della serata di networking che ha preceduto il Summit IPAF 2023

Le mie riflessioni sui temi trattati

In linea generale non ho sentito nulla di nuovo, ma le visioni delle due manager di settore hanno almeno avuto il pregio di dare contezza circa la portata applicativa della tecnologia digitale e dell’intelligenza artificiale nel mondo dell’accesso aereo.

Soprattutto, di come e quanto stiano già condizionando lo sviluppo dei prodotti e dei servizi progettati e realizzati per il mercato.

Sono proprio questi i temi che i noleggiatori dovrebbero approfondire per comprendere e definire il loro futuro, specialmente riguardo al coinvolgimento di nuove figure professionali.

Perciò trovo assolutamente poco lungimirante e decisamente stonata la loro assenza.

La presentazione dell’attempato guru del futurismo, molto lunga, ripetitiva e senza l’ausilio di slide o filmati, mi ha fatto invece riflettere sull’opportunità di continuare ad affidare tali tematiche a persone di una certa età.

Non sto mettendo in dubbio le competenze teoriche del relatore. Mi chiedo però, in un evento la cui platea è composta da gente con un’età media non più giovanissima, se non sarebbe stato meglio ascoltare tali riflessioni per bocca di qualche millennial ispirato e altrettanto competente. L’avrei trovato più credibile.

Oppure, per passare un’ora in modo più divertente su queste tematiche, mi domando se non si poteva interrogare direttamente “Chat GPT” per sapere che idea si sono fatti gli algoritmi sugli aspetti essenziali del nostro settore.

Va da sé, ho trovato di maggiore interesse le chiacchierate informali e gli scambi di informazioni durante le pause caffè, mettendomi in ascolto delle persone che hanno interagito con me e portandomi a casa un quadro d’insieme più nitido dello stato attuale del settore.

Qualche suggerimento

La formula del Summit e degli IAPAs non è mai cambiata nel corso degli anni e probabilmente per gli organizzatori di KHL funziona bene così. Infatti, quella di settimana scorsa è stata l’edizione tecnicamente più funzionale e con il maggior numero di sponsor.

I noleggiatori, però, sono sempre meno come dicevo, seppure rappresentino un interlocutore essenziale e un anello portante della filiera.

Prima che diventino una razza definitivamente estinta in eventi di questo tipo (così come succede per Europlatform, peraltro esplicitamente a loro dedicato) credo si renda necessario qualche ripensamento sulle modalità organizzative, allo scopo di rivederli nuovamente parte dell’audience.

Certo, mantenendo una discreta costanza nel partecipare a eventi del genere alla lunga si gira piacevolmente il mondo unendo l’utile al dilettevole.

Ma chi lavora in questo settore, sempre più globalizzato, il mondo è già costretto a girarlo quasi ogni settimana per presidiare o espandere il proprio mercato di riferimento; quindi, è su altri aspetti che si dovrà far leva.

Ad esempio, su contenuti più interessanti e mirati.

A proposito, l’edizione 2024 si svolgerà a marzo a Copenhagen, Danimarca.

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Pier Angelo Cantù al Summit IPAF 2006 con Tim Whiteman (a sinistra) e Gerhard Hillebrand

Tag dell'articolo: IPAF, sollevamento aereo, Summit IPAF

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